Siamo tutti maleducati!


Ripubblichiamo da Indymedia Lombardia la lettera dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980.

Newsletter n. 1/2008
www.stragi.it

Nei giorni scorsi è apparsa sulla stampa la notizia che i terroristi fascisti Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, da tempo godono del sostegno e delle sovvenzioni del Comune di Roma, in quanto animatori di una serie di associazioni ONLUS.

La notizia ha provocato in moltissimi cittadini l’indignazione che merita: in tanti – e li ringraziamo tutti di cuore – hanno voluto scriverci e manifestarci la loro solidarietà, perché per l’ennesima volta si concedono le luci della ribalta a degli infami assassini; perché in un Paese che si dice civile, Francesca Mambro e Valerio Fioravanti sono liberi, dopo aver scontato appena due mesi di reclusione per ogni morte causata; perché il Sindaco Alemanno, fra le tante associazioni meritorie che operano nel territorio di Roma, ha scelto di sovvenzionare proprio quelle dei suoi ex camerati; perché in Italia sembra sempre più drammaticamente vera la sensazione che vivere onestamente sia inutile.

Tra le tante persone che ci hanno contattato, ci ha colpito una signora di Roma, che vedendo in Piazza Navona la signora Mambro che promuoveva una ONLUS a favore dei bambini, ha ricordato a lei e agli astanti chi fosse quella donna apparentemente per bene, che tra l’altro nella sua lunga e sanguinosa carriera criminale ha causato la morte di parecchi bambini (otto sono i minori uccisi nella strage del 2 agosto 1980) e molti ne ha resi orfani.

Francesca Mambro, senza scomporsi e con l’arroganza di chi sa di poter contare su potentissime protezioni, ha apostrofato quella coraggiosa signora dandole della “maleducata”.

Se il vizio della memoria e dell’onestà significa essere maleducati, allora siamo tutti maleducati.

Il Presidente
Paolo Bolognesi

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Dallo stragismo alla «sicurezza»


Ripubblichiamo da “Umanità Nova” n. 40 del 14 dicembre 2008 questa riflessione sul neofascismo e sulle solidarietà trasversali della destra. Ma anche in Marginalia si può trovare una segnalazione delle sinergie tra CasaPound e Azione Giovani…

Fascismo oggi: la strategia della paura

Che cosa resta oggi della «strategia della tensione»? Certo, ormai i presunti «misteri d’Italia» sono stati in gran parte svelati. Persino i tribunali, pur mandando assolti tanti responsabili, hanno pienamente confermato lo slogan secondo cui le bombe «le mettono i fascisti e le pagano i padroni». Dalla strage di piazza Fontana del 1969 a quella di Bologna del 1980, l’Italia ha sperimentato una lunga «strategia delle stragi» condotta da uomini degli apparati più coperti dello Stato e da neofascisti da essi personalmente organizzati, indirizzati, finanziati e protetti. Quelle bombe contribuirono a reprimere il movimento operaio e studentesco: il loro scopo era quello di spaventare, di manipolare l’opinione pubblica, di promuovere con la violenza un «ritorno all’ordine». E quei crimini sono effettivamente serviti per costruire un mondo più ingiusto, ipocrita e violento.
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Solidarietà antifascista e internazionalista

Nella giornata di mobilitazione internazionale contro gli omicidi di stato
lanciata dal Politecnico di Atene, l’Assemblea Antifascista Permanente
ha effettuato un volantinaggio al Mercato della Piazzola, distribuendo
un testo di solidarietà alla rivolta greca e di denuncia delle
numerosissime infiltrazioni dei fascisti tra
i manifestanti che, con il beneplacito delle forze dell’ordine, hanno
attuato e attuano gravissime provocazioni durante lo svolgimento delle
manifestazioni di piazza.

Scarica il volantino.

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Per la chiusura di CasaPound a Bologna


Quando vengono aperte nuovi sedi di Forza Nuova o di CasaPound, le aggressioni razziste e squadriste si moltiplicano sul territorio circostante. Lo si è visto in tante città piccole e grandi, da Rimini a Pisa, da Bologna a Pistoia… Pertanto condividiamo e appoggiamo la richiesta del centro sociale Tpo per la definitiva chiusura di CasaPound a Bologna.

Intanto, anche il membro del PD e iscritto all’ANPI che aveva solidarizzato con CasaPound, ora si dichiara «pentito»: «Ho commesso un grave errore». Leggi le sue dichiarazioni su Zic.

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Antifascismo e libertà d’espressione


Recentemente un membro del PD e iscritto all’ANPI ha portato di persona la propria solidarietà ai neofascisti di CasaPound proprio mentre tante voci diverse contestavano la concessione di sale pubbliche per divulgare le idee di un pluriomicida neonazista.

Ecco le sofistiche motivazioni del bel gesto:

«Per questi motivi, memore dell’insegnamento di Voltaire, mi sono recato da CasaPound ad esprimere un breve messaggio: “non la penso come voi, ma sono pronto a fare qualsiasi cosa perché possiate esprimere il vostro pensiero”. L’espressione del pensiero, infatti, non ha alcun legame con la violenza e con i soprusi».

Voltaire però disse quella frase in difesa di Jean-Jacques Rousseau e non di un manipolo di neofascisti intolleranti. E importa ricordare che proprio Voltaire ha lottato per tutta la vita contro i discorsi che giustificavano l’oscurantismo e la violenza. Insomma, che «l’espressione del pensiero» non abbia «alcun legame con la violenza» è esattamente il contrario di quanto pensavano gli illuministi.
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Fascismo = razzismo di stato


«L’ideologia fascista non spiega da sola l’infamia delle leggi razziali» dichiara Fini in un passaggio del suo intervento alla conferenza organizzata a Montecitorio nel 70esimo anniversario delle leggi antiebraiche e razziste. Il segretario del Pd Veltroni si dice d’accordo con il presidente della Camera: «Le parole di Fini sono una verità storica, una verità palmare su cui sono incomprensibili le polemiche».

Si direbbe che proprio questa sia la nuova linea politico-culturale della Destra, da AN a CasaPound: ripulire la memoria del fascismo – e del neofascismo – da quelle fastidiose scorie di violenza e di orrore che “accidentalmente” ha trascinato con sé. Basta affermare che le leggi razziste del 1938 sono state sì il «male assoluto», ma non vanno addebitate per intero al regime fascista… Oppure che le stragi compiute da Ordine Nuovo sono sì esecrabili, ma gli “ideali” dei neofascisti erano patriottici e progressisti… Oppure che i poliziotti della Uno Bianca erano sì dei criminali, ma non erano di destra… O che Mambro e Fioravanti sono innocenti… Da una parte si insinua l’idea che il razzismo sia un fenomeno spontaneo della società, e non un prodotto di laboratorio. Dall’altra si fabbrica pezzo per pezzo una rinnovata ideologia fascista: ripulita, revisionata, moderna, “antifascista” e patriottica.

Naturalmente l’idiozia del Centrosinistra è quella di rallegrarsi sempre e comunque di questa smilitarizzazione a parole degli eredi del fascismo. Per la Destra oggi la posta in gioco è quella di diventare una cultura egemone: vorrebbero che il fascismo non fosse più una storia di ieri.

Resta tuttavia il fatto che qualsiasi esperienza storica di fascismo ha sempre finito per produrre razzismo, discriminazione, stragi, devastazioni e cumuli di morti. Non ci sono solo le leggi antiebraiche del 1938: il fascismo teorizzo ed esercitò la violenza razzista anche contro le popolazioni dell’Africa e dei Balcani. Non ci sono solo le tante stragi neofasciste del Novecento: anche oggi ci sono omicidi, coltellate, pestaggi, intimidazioni, azioni squadriste, aggressioni razziste… Come sempre, la tecnica dei fascisti è quella di negare e minimizzare, per continuare indisturbati la loro opera di sopraffazione. Il ritornello di rito è: «Si esclude la matrice politica». A Roma l’8 dicembre un bengalese è morto in ospedale dicendo: «Sono stato aggredito da alcuni italiani». E i giornali si interrogano: sarà razzismo?

Per David Hume (1711-1776), che era un incontentabile empirista, affinché sussista una relazione di causalità sono necessarie tre condizioni: contiguità, successione costante e connessione necessaria. Empiricamente, non vi è dubbio che il fascismo sia sempre stato razzista e che fu la causa delle leggi razziste del 1938.

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Sulla giornata di ieri

Discreto successo, nonostante la pioggia, del corteo antifascista, antirazzista e antisessista nei quartieri S.Viola e Barca. Zic.it ha pubblicato report e foto della manifestazione. Frattanto, nella Sala dell’Angelo, il consiglio del Quartiere S.Stefano discuteva nel merito dell’opportunità che fosse stata negata a CasaPound la possibilità di presentare in una sala civica una biografia di Concutelli. Come riporta un resoconto pubblicato su Indymedia EmiliaRomagna alcuni militanti del gruppo neofascista si sono presentati nella sala di via S.Mamolo intervenendo a più riprese per rimarcare il carattere culturale dell’iniziativa, fino a spazientire il presidente di quartiere Andrea Forlani (PD), che già giovedì si era detto nettamente contrario ad ospitare l’iniziativa di CPI, e fargli urlare: «Questo è un delinquente e un assassino! Questa è apologia di fascismooo!!!».
Più tardi nel pomeriggio, davanti a una trentina tra militanti dell’associazione e giornalisti, rintanati nella loro sede  in Porta Castiglione, Mazzanti, Vigliani & c. hanno tenuto l’annunciata presentazione di Io, l’uomo nero. Tommaso Guerini, dei Giovani Democratici, ha ben pensato di portare durante l’iniziativa la sua democratica solidarietà ai sedicenti fascisti del terzo millennio censurati dal democratico Forlani. Segno che anche nel partitone che a Bologna sfiora il 50% dei voti e controlla tutti i principali centri di potere economico e sociale delle città regna una notevole schizofrenia, e l’antifascismo non è un valore così condiviso.
Ciò non fa che ribadire l’urgenza in questa città di una resistenza concreta e autonoma contro l’intolleranza e le nuove destre, la necessità di una pratica antifascista dal basso diffusa e agita coordinatamente al di là delle differenze e delle identità da reti, collettivi e singoli che abbiano a cuore una Bologna libera, solidale e gioiosa, contro la cultura dell’intolleranza e la strategia della paura perseguite sì da gruppi come CasaPound, ma anche (e soprattutto) da molte forze istituzionali, che si dicano di centrodestra o di centrosinistra.
In questo senso il corteo di ieri è stato un primo piccolo ma significativo passo, anche verso la costruzione per l’inizio dell’anno prossimo di una grande mobilitazione cittadina, come ipotizzato in varie sedi nelle ultime settimane.

 

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Contro la campagna di AN sul «degrado»


«Non sappia la tua mano sinistra quel che fa la destra» (Matteo 6, 3).

Con la mano destra Alleanza Nazionale dà solidarietà e appoggio ai neofascisti di Forza Nuova e CasaPound rifiutandosi fra l’altro di condannare le continue intimidazioni, il razzismo, i negozi bruciati, le aggressioni, i pestaggi di studenti e di militanti comunisti.

Poi, con la mano sinistra, Alleanza Nazionale seguita a diffondere allarme sociale contro il presunto «degrado» di Bologna chiedendo più «sicurezza». In questi giorni AN e il PdL stanno raccogliendo le firme per potenziare il controllo poliziesco sul territorio, da realizzare anche con «l’utilizzo di volontari» (magari qualche picchiatore disoccupato di Forza Nuova).

Secondo AN, il «degrado» bolognese consisterebbe: 1) nei «murales o manifesti non autorizzati» appesi ai muri; 2) in alcuni angoli divenuti «latrine a cielo aperto» e «discariche»; 3) nei «bivacchi di clochard».

Nonostante il linguaggio apparentemente moderato, vi è un latente invito a farsi pulizia da sé. In questo periodo di crisi economica e di aggressività diffusa, certi messaggi antisolidaristici diventano un’implicita istigazione all’odio e alla violenza. Essi contribuiscono al clima di degrado civile che fascisti e postfascisti diffondono a piene mani nelle città italiane.

È un fatto invece che il vero degrado, anche a Bologna, sia tutt’altro: il carovita, la disoccupazione, il precariato, lo sfruttamento sempre più intenso, la mancanza di garanzie minime a tutela della salute, l’assenza di opportunità, la negazione di diritti primari come la casa, le disuguaglianze estreme, il malfunzionamento delle politiche sociali intralciate da clientelismi e da necessità elettorali, i licenziamenti, gli incidenti sul lavoro, l’avvelenamento dell’ambiente, le aggressioni razziste sessiste e fasciste.

AN e PdL son parte di questo degrado. Anzi, sono loro le vere «latrine a cielo aperto».

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Casapound non avrà la sala!

Pubblichiamo un comunicato pervenutoci del cs Tpo

Nel tardo pomeriggio del 12 dicembre (39° anniversario della
strage di Piazza Fontana) abbiamo interrotto il Consiglio del Quartiere Santo
Stefano perché nei giorni scorsi il Quartiere aveva concesso una sala comunale
(Sala dell’Angelo) al gruppo neofascista Casa Pound, per la presentazione del
libro di Pierluigi Concutelli, terrorista mai pentito, militante di Ordine
Nuovo, organizzazione neonazista che portò avanti lo stragismo di stato e la
«strategia della tensione».
La nostra intenzione era di incontrare il Presidente di Quartiere, Andrea
Forlani, assente al momento del nostro arrivo, e di pretendere dall’intero
Consiglio una presa di posizione che portasse alla revoca dell’autorizzazione
della sala. Abbiamo inoltre distribuito il nostro dossier "Punto di non
ritorno: spunti per un’istruttoria sui movimenti di destra nel nostro
territorio"
che abbiamo letto al Consiglio, per informarlo della vera
natura del gruppo politico a cui era stata data agibilità nelle sale del
quartiere (gruppo che ha da poco trovato sede nello stesso quartiere Santo
Stefano).
Il presidente del quartiere, che proprio questa mattina aveva dichiarato di
voler bloccare l’incontro del gruppo Casa Pound, arrivato alla sede consigliare
del Baraccano, ha espresso la sua contrarietà all’iniziativa dell’organizzazione
di destra e grazie alla nostra presenza e determinazione, ha deciso di
convocare per il pomeriggio di domani, alla stessa ora e nello stesso luogo
concesso precedentemente al gruppo neofascista, un consiglio di quartiere straordinario,
per discutere i contenuti del dossier consegnato, annullando in questo modo la
presentazione del libro del pluriomicida fascista Concutelli.
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Interrotto dal basso il Consiglio del Quartiere Santo Stefano

Ripubblichiamo da GlobalProject

Un gruppo di attiviste ed attivisti del centro sociale Tpo ha interrotto il Consiglio del Quartiere Santo Stefano che oggi si pronunciava sulle decisione di affittare una sala comunale (Sala dell’Angelo) al gruppo neofascista Casa Pound, per la presentazione del libro di Pierluigi Concutelli, terrorista mai pentito, militante di Ordine Nuovo, organizzazione neonazista che portò avanti lo stragismo di stato e la «strategia della tensione».
Viene chiesto al Quartiere di prendere posizione, non concedendo la Sala.
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