A Bologna gli episodi razzisti si moltiplicano, ma anche le reazioni, e non certo da parte degli organismi istituzionali (spesso anzi coinvolti o compiacenti), ma da parte della gente che ha ormai capito che l’ideologia della “sicurezza” era solo un modo per disciplinare il crescente malessere sociale. Dopo le minacce a negozi gestiti da immigrati, dopo gli attentati incendiari, dopo i fermi arbitrari e violenti, ecco una scenetta bolognese di ordinaria follia tratta da ECN antifa:
Bologna, 24 ottobre: sospeso un controllore razzista dell’Atc. Mentre stava verificando i biglietti, il controllore (numero di matricola 09043) ha iniziato col dire «adesso vi liberiamo di un po’ di puzza»; poi rivolto ad una coppia rom con un bambino ha detto: «tu sacco di pulci o cacci il biglietto oppure vieni in questura» e alla donna «ma stai zitta tu e vai a farti una doccia» e ancora «vieni adesso ti dico anche dove abito così quando vieni a casa ti punto la doppietta che ho nel cassetto, vieni con i tuoi amici che ho i cani che hanno fame…». Un uomo si è ribellato e una signora è intervenuta e ha preso le difese delle persone insultate denunciando l’episodio razzista.
A Bologna i controllori non sono nuovi a questi metodi e a questi discorsi. Se avete assistito a episodi simili, raccontateli nei commenti: è ora di fare inchiesta sul razzismo bolognese e sulle ideologie che lo alimentano.