No alla negazione!
«Quando i poteri pubblici violano le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è un diritto e un dovere del cittadino».
Articolo cancellato nel 1947 dalla bozza della Costituzione per volontà della DC e del PCI.
Mentre, dopo il delitto Matteotti, i Fascisti invitavano alla “pacificazione”, preparavano un regime totalitario, oppressivo e guerrafondaio.
Mentre i Nazisti attuavano lo sterminio di massa degli ebrei europei, pubblicamente negavano di aver mai avuto idee simili.
Mentre si consumava l’eccidio di Marzabotto, sul “Resto del Carlino” venivano ufficialmente smentite le voci di un massacro.
Mentre Fini chiedeva scusa per le infami leggi razziali del 1938, promuoveva odiosi provvedimenti razzisti contro gli immigrati (la legge Bossi-Fini).
Mentre alcuni storici revisionisti negano oggi l’esistenza storica delle camere a gas, gettano le basi culturali per nuovi orrori.
Mentre i militanti neofascisti di Forza Nuova compiono azioni squadriste, si dichiarano pubblicamente “nonviolenti” e “pacifisti”.
Mentre Alleanza Nazionale esibisce la maschera ipocrita del perbenismo, soffia sul fuoco di una tradizione autoritaria, razzista, omofoba e sessista.
Mentre la Destra commemora i presunti eccidi delle foibe ad opera dei comunisti jugoslavi, dimentica con una sottile forma di razzismo le documentate stragi coloniali operate dal Fascismo in Albania, in Jugoslavia e nell’Africa Orientale Italiana, anche con l’uso massiccio di armi chimiche contro le popolazioni civili.
A fronte di ciò, da sempre la Sinistra istituzionale ha voluto dare garanzie anziché pretenderle e ha sempre promosso una politica attiva di patteggiamento con la Destra.
Per spartirsi fette di potere, il diessino Violante è giunto a riconoscere anni fa le ragioni “dei ragazzi e delle ragazze di Salò”.
Mentre in tutta Europa dilagano organizzazioni neonaziste, da anni il centro sinistra non perde occasione di farsi garante della “conversione” di Fini e di bugiarde politiche bipartisan.
Non fa meraviglia che gli eredi indiretti delle leggi antisemite del 1938 possano contrapporre alla “giornata della memoria” una mistificante “giornata del ricordo” che ha il solo scopo di mascherare e sminuire gli efferati delitti di stampo razzista commessi dall’Italia fascista nei Balcani e in Africa.
Non è mai troppo tardi per dire basta.
Ora e sempre resistenza!
Assemblea antifascista – Bologna