Strategie repressive di ieri e di oggi


Nell’approssimarsi dell’anniversario della strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 ripubblichiamo da 12dicembre.net una riflessione lucida ed esatta sulle strategie repressive di ieri e di oggi.

12 dicembre

Nelle righe sottostanti abbiamo provato a riassumere alcuni concetti fondamentali per la costruzione di alcune parole d’ordine da inserire in un manifesto comune che possa contenere i percorsi che le realtà stanno costruendo intorno alla data del 12 dicembre. Quest’appello vuole essere uno spunto di riflessione iniziale necessario per ragionare su una strategia comune di risposta all’attacco che la repressione e i suoi agenti stanno mettendo in campo. Ovviamente questo manifesto dovrà integrarsi con i percorsi specifici legati al 12 dicembre che le realtà hanno portato avanti nelle diverse città e a seconda dei ragionamenti specifici.
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[AN] 12 dicembre: Ancona non dimentica


Nel quarantennale della strage di Piazza Fontana, mentre lo Stato cerca di costruire un’artefatta “memoria condivisa” solo per nascondere la verità (cioè le proprie responsabilità e quelle del neofascismo coperte dal “segreto di Stato”, così come il capolavoro di Enrico Baj I funerali dell’anarchico Pinelli anziché essere esposto in un museo, è stato per quarant’anni nascosto in una cantina di Stato, in un meschino “armadio della vergogna”), si moltiplicano le manifestazioni di commemorazione e di lotta contro la violenza delle istituzioni e del neofascismo. Oltre alle manifestazioni di Milano, Venezia, Firenze, Bologna… anche ad Ancona si terrà un evento per ricordare la “strage di Stato”:

12-15 dicembre 2009

A quarant’anni dalle bombe contro i lavoratori e dalla uccisione di Giuseppe Pinelli la verità ancora non c’è.

PROGRAMMA dell’evento che avrà luogo ad Ancona il 12 dicembre 2009.

– Ore 16,00: Appuntamento al “Cippo ai caduti della resistenza” di via XXIX Settembre (Porta Pia, di fronte all’imbocco della Galleria San Martino) per ricordare la figura di Giuseppe Pinelli.

– Ore 17,00: Conferenza pubblica, all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – A.N.P.I. (via Palestro). Parlerà PAOLO BRASCHI testimone dell’epoca ed amico di Giuseppe Pinelli, incarcerato ed assolto per le bombe del 25 Aprile 1969 alla Fiera di Milano (prova generale per quello che accadrà nel dicembre a Piazza Fontana).
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Stato e Parastato insieme al lavoro

Nel seguente video pubblicato su youtube si possono chiaramente vedere polizia e quelli che paiono chiaramente essere fascisti locali, nel corso degli scontri avvenuti gli scorsi giorni in Grecia.

Questi, già nel corso degli scontri scoppiati l’anno scorso in tutta la grecia a seguito dell’omicidio del giovane Alexandros Grigoropoulos da parte della polizia, si erano già distinti per la solerzia nello spalleggiare l’azione repressiva dello stato.

 
Da: http://www.occupiedlondon.org/blog/2009/12/08/151-state-and-parastate-working-together/

  fascisti e polizia in grecia 6/12/2009

 

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Appello contro il concerto nazirock di sabato 12

Invitiamo tutte le realtà del movimento e dell’associazionismo bolognese ad aderire quanto più rapidamente possibile al seguente appello contro il concerto nazirock previsto sabato prossimo 12 dicembre in via Riva Reno, scrivendo a aap-bologna a riseup punto net

 

Nella ricorrenza della Strage di Piazza Fontana, coloro che farebbero meglio a tacere (una volta per tutte) hanno invece il coraggio di alzare la voce. Apprendiamo con sdegno che sabato 12 dicembre suoneranno al Club Anni ’80 di via Riva di Reno il gruppo nazi «Nessuna Resa». Il gruppo, la cui vicinanza agli ambienti di CasaPound è nota, segue e ricalca modi e strategie dell’«associazione culturale», i cui militanti si proclamano apertamente «fascisti del terzo millennio». Analogamente ai bravi ragazzi di CasaPound, il loro può risultare un tentativo confuso di invertire codici e valori: da un lato i loro testi inneggiano all’intolleranza verso i diversi; dall’altro si appropriano di parole e discorsi altrui, parlando di musica hardcore e di straightedge, ma dimenticandosi chi fossero e che cosa cantassero Black Flag, Minor Threat, Dead Kennedys e centinaia di altri gruppi hardcore nati a cavallo tra anni ’70 e ’80.

Come se non bastassero i loro tentativi di mescolare sistematicamente le carte in tavola, sono i recenti fatti di cronaca a ricordarci chi realmente siano i sedicenti militanti di CasaPound. Ricordiamo come a Napoli qualche giorno fa, una quindicina di militanti armati delle solite mazze tricolore (che sono in realtà manici di picconi) abbiano vigliaccamente aggredito alcuni compagni che stavano svolgendo un volantinaggio, ferendone gravemente uno (prognosi riservata per un versamento di sangue nei polmoni). Il copione è lo stesso di quando un anno fa a Piazza Navona aggredirono prima gli studenti medi e furono poi cacciati dagli studenti dell’Onda.

Possiamo quindi vedere come dietro la sedicente «associazione culturale» si nasconda in realtà un gruppo di individui le cui modalità sono vicine a quelle del peggior squadrismo fascista. Ricordiamo loro, ancora una volta, che Bologna è una città antifascista, medaglia d’oro per la Resistenza, e che intende rimanere tale. Riteniamo quindi doveroso l’intervento delle autorità pubbliche cittadine per l’annullamento di questo evento. Ad aggravare la situazione potrebbe esservi la presenza dei militanti neofascisti con conseguenti problemi di ordine pubblico, vista la presenza nella zona di via Riva di Reno di locali notturni.

Adesioni fin ora pervenute:

collettive
– Redazione del blog dell’Assemblea Antifascista Permanente di Bologna
– Rete dei Comunisti
– Movimento d’Identità Trans
– Bologna Prende Casa
– Associazione Sopra i Ponti
– Associazione Papillon-Rebibbia Onlus
– ANPI Pianoro
– Terre Libere
– cs Tpo
– Gruppo Prometeo
– Laboratorio Crash!
– Ciclofficina Popolare Ampio Raggio
– Aula C Autogestita
– Sinistra Critica (Bologna)
– Politecnico09
– Vag61
– Hard Coro De’ Marchi
– Let’s Queer
– Bartleby Spazio Occupato
– Spazio Pubblico Autogestito XM24
– Sinistra Ecologia Libertà (Bologna)
– Associazione Socio Culturale "Liberarte", Sacrofano (Roma)

individuali
– Valerio Evangelisti, scrittore
– Roberto Serra
– Emilio Manes
– Alice Guida
– Vincenza Perilli, ricercatrice precaria
– Emanuela Piazza
– Marcus Barone
– Pino Lucia
– Vito Zito (Coordinamento provinciale Sinistra Ecologia e Libertà Bari)
– Gian Marco Schirru
– Mattia Fanu
– Simone Dichiara
– Alessio Tamburello, studente universitario

 

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Che merda è?


Ripubblichiamo da “Umanità Nova” n. 42 del 29 novembre 2009 una riflessione sulle tattiche mimetiche dell’estrema destra, che spesso cerca di diversificarsi in superficie, ma nella sostanza resta conforme e collusa con le pratiche del controllo capitalistico e della gerarchizzazione sociale. Non ci arriva però il geniale Gian Basilio Nieddu che su “il Bologna” del 7 dicembre, in un panegirico intitolato Sventolano le bandiere nere: giovani di destra nella città rossa, gratifica le solite ciance anticapitaliste dei neofascisti con questo commento: «Sembra di sentire un militante di Lotta Comunista». Ovviamente, questi giornalisti post-democratici affamati di notiziole piccanti e in cerca di un loro posto al sole, si scordano sempre di menzionare le provocazioni, le intimidazioni, le minacce (come quelle di un volantino di Gioventù italiana contro la CGIL affisso nella notte del 25 aprile scorso: «Verrà il giorno in cui anche alla casta sindacale sarà presentato il conto da pagare. Di vite, di dignità. Quel giorno saranno aboliti i lucratori rossi, sanguisuga di persone…»), i pestaggi, i negozi di migranti bruciati, i tentati omicidi

Che merda è?

In questi giorni sono girate delle segnalazioni su diverse mailing list e blog antifascisti circa la realtà degli “autonomi nazionalisti”. Riprendiamo la cosa su UN non perché vi siano grandi novità ma per rendere pubbliche alcune riflessioni e segnalare a compagne/i e lettori/rici la sempre necessaria vigilanza antifascista.

Questo perché, fra le altre cose, è in preparazione (per la fine di novembre) una manifestazione studentesca da parte del “blocco” che, probabilmente, vorrà ripetere le provocazioni di piazza Navona dello scorso anno. Questo perché vi sono notizie di stampa di risse fra gruppi dell’estrema destra. Questo perché non cessano le aggressioni “non rivendicate” da parte di variegati (e numerosi) gruppi fascisti. Questo perché di fronte a queste vicende la scena è sempre la stessa: i fascisti colpiscono vigliaccamente; le polizie dicono che sono “ragazzate”; se i compagni reagiscono vengono immediatamente arrestati.

Il camuffamento è una pratica “rivendicata” dai fascisti; appropriarsi dello spazio politico liberato dal conflitto sociale è una caratteristica storica. Accanto alle posizioni istituzionali (dove il PdL sta nuovamente imbarcando Storace, la Santanché, Fiore e Tilgher) e a quelle culturali (da FareFuturo a CasaPoud passando per i circoli futuristi) ci sono un’infinità di gruppi e partitini della destra che si camuffano con nomi e simbologie popolari o esplicitamente di “sinistra”.
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[BO] mer 9 dic h.21: Piazza Fontana, una strage lunga quaranta anni


Piazza Fontana, una strage lunga quaranta anni

Bologna, mercoledì 9 dicembre
HUB, via Serra 2/c ore 21.00

Presentazione e dibattito del quaderno:

Piazza Fontana, una strage lunga quaranta anni. La violenza dello Stato e dei neo-fascisti ieri e oggi

Interverrà uno degli autori: Sergio Cararo, redazione Contropiano

Per maggiori info sul quaderno: www.contropiano.org

organizza:
Redazione Contropiano
www.contropiano.org

Studenti Universitari POLITECNICO09
http://www.politecnico09.splinder.com

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12 dicembre: quarant’anni di violenze di Stato


A quarant’anni dalla Strage di Piazza Fontana la violenza dello Stato cambia forme, ma non attenua la sua ferocia.

Negli anni Settanta era un fenomeno anzitutto di vertici statali, di continuità istituzionali tra Fascismo e Repubblica, di tentati colpi di Stato, di bombe nelle piazze, di complotti e segreti nell’ombra. Adesso è invece un fenomeno diffuso, capillare, in gran parte alla luce del sole, articolato anzitutto sul razzismo e alimentato da tv, governi, rotocalchi, amministrazioni locali. Si consideri quanti vigili, poliziotti, carabinieri, consigli comunali sono stati protagonisti negli ultimi anni di aggressioni o provvedimenti razzisti contro rom e migranti: morti anomale, pestaggi, torture, arresti ingiustificati, intimidazioni, allontanamenti forzati, ordinanze antimigranti, prepotenze di ogni genere. Il razzismo in Italia assomiglia ormai a una Bolzaneto a cielo aperto. Ed è una «strategia della tensione» adattata ai tempi nuovi: non più di vertice, ma diffusa, a bassa intensità. Gli omicidi fascisti e razzisti sono ormai una strage a rate. Persone ignare e inermi, uccise per una parola, una sigaretta, un pacco di biscotti.

La strage continua anche oggi, nelle carceri, nei CIE, nelle strade, sui posti di lavoro. E non solo per mano dei fascisti: Marcello Lonzi, ammazzato di botte l’11 luglio 2003 nel carcere di Livorno; Federico Aldovrandi, pestato a morte il 25 settembre 2005 dagli agenti di una volante; Riccardo Rasman, ucciso il 27 ottobre 2006 da quattro agenti intervenuti a immobilizzarlo in casa sua; Aldo Bianzino, deceduto il 14 ottobre 2007 nel carcere di Perugia per «lesioni massive al cervello e alle viscere»; Giuseppe Turrisi, clochard ucciso a botte alla Stazione di Milano il 6 settembre 2008 da due agenti, uno dei quali si è giustificato dicendo: «Mi aveva rotto le palle»; Stefano Brunetti, arrestato ad Anzio e morto per le percosse subìte il 9 settembre 2008; Manuel Eliantonio, morto il 25 luglio 2009 nel carcere di Marassi a Genova dopo aver scritto a casa «mi ammazzano di botte almeno una volta alla settimana. Ora ho solo un occhio nero, mi riempiono di psicofarmaci, quelli che riesco li risputo ma se non li prendo mi ricattano»; Stefano Frapporti, arrestato senza motivo, pestato e spinto al suicidio nel carcere di Rovereto a fine luglio 2009; Francesco Mastrogiovanni, morto in un letto di contenzione il 4 agosto 2009 dopo un TSO abusivo; Stefano Cucchi, arrestato, pestato e morto il 22 ottobre 2009…

Per saperne di più sulle stragi degli anni Settanta leggi la Strage di Stato.

Qui si può scaricare e diffondere un volantino-quiz per studenti elaborato dalle Antifasciste e dagli Antifascisti di Bologna e già diffuso con successo in alcuni istituti bolognesi e all’Università (qui una versione senza appuntamenti che può essere usata ovunque come efficace strumento di controinformazione).

Il 12 dicembre vi saranno cortei antifascisti contro le violenze di Stato di ieri e di oggi in molte città italiane, a Milano, Venezia, Firenze e anche a Bologna, sabato 12/12/09 alle ore 14 da Porta Lame:

CONTRO GLI OMICIDI E LE VIOLENZE DI STATO NELLE PIAZZE, NELLE CARCERI, NELLE QUESTURE, NEI CIE

CONTRO FASCISTI, SQUADRISTI, RAZZISTI, SESSISTI E AGUZZINI IN DIVISA

CONTRO LE PROVOCAZIONI GIUDIZIARIE, LE RONDE, I PACCHETTI SICUREZZA

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United Colors Of Christmas: oltre 2500 in corteo a Coccaglio (Bs). Tensioni con trenitalia [audio]

Corteo antirazzista sabato pomeriggio a Coccaglio (Bs) contro “White
Christmas”, il nome che l’amministrazione comunale di Coccaglio ha
scelto per lanciare una caccia al migrante porta a porta iniziata lo
scorso 25 ottobre – e che terminerà il giorno di Natale. Più di 2500
persone in corteo.  Ripartito il treno dei manifestanti bloccato alla
stazione di Brescia.

> Report, foto e audio su Zic.it

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L’assessora Lazzaroni apre a Casapound e poi ci ripensa

Mercoledì sera: : “Spazio a Casapound? Un insulto alla città”


da Zic.it, 30 settembre: L’assessora Lazzaroni torna a far la biricchina

Dai
microfoni di Radio Città del Capo, l’assessora ha rilasciato una delle
sue perle di acume politico: “Nessuna preclusione nei confronti di
Casapound”, Poco dopo è stata costretta a correggere il tiro.

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Déjà vu: cioccolata… nera!

da Zic.it, 27 novembre:

Un anno fa denunciammo la vendita di tavolette di cioccolato con
slogan fascisti alla fiera di Santa Lucia, in Strada Maggiore. Ci
risiamo: questa volta spunta il profilo del Duce

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