Riunione AAP 26/11 h. 21


Dopo le ultime aggressioni e provocazioni del neofascismo bolognese, che ha goduto in questi anni di coperture e favori dalla Destra istituzionale (ad esempio l’appalto della “sicurezza” in alcuni parchi cittadini…), è sempre più urgente un’opera d’inchiesta, di controinformazione, di mobilitazione.

Oggi, secondo noi, antifascismo vuol dire impegnarsi contro la brutalità degli assalti squadristi, contro il razzismo crescente promosso dagli apparati di stato, contro la cancellazione della memoria, contro la cultura del sospetto, della paura, dell’odio.

L’assemblea antifascista permanente aspira a diventare un’assemblea di tutti coloro che a Bologna credono nella necessità di un antifascismo pubblico, aperto e sociale. Il suo unico luogo decisionale è l’assemblea stessa che si riunisce a mercoledì alterni. Ogni persona che creda nei valori antifascisti antirazzisti antisessisti è per noi la benvenuta.

Per organizzare le prossime iniziative, e in particolare la presenza a Parma il 29 novembre e la manifestazione alla Barca il 13 dicembre, l’aap si riunisce:

mercoledì 26 novembre,

alle 21, presso il Circolo anarchico C. Berneri, Piazza di P.ta S. Stefano 1

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Rimini: da escludere la matrice politica?


Oggi, quando un giornale come il Resto del Carlino scrive che «è da escludere la matrice politica», a chi ha sentito ripetere tante volte questa frase per gli omicidi di Dax, di Renato, di Nicola, a chi l’ha letta a commento di tante feroci aggressioni di stampo fascista e razzista, non può che suonare un fastidioso campanello d’allarme. Ma sarà vero? Speriamo.

Comunque, sul Resto del Carlino il fatto che a Rimini quattro ventenni di buona famiglia abbiano dato alle fiamme un clochard «per divertimento» passa come un fatto possibile, e non come un segno chiaro e agghiacciante di degrado civile e umano e politico.

Il Carlino afferma che alla base «dell’insano gesto non ci sarebbero attriti particolari con il senzatetto dato alle fiamme» (il che è inattendibile, se «già in passato avevano dileggiato l’uomo lanciandogli oggetti»). Sostiene che è «da escludere la matrice politica». Anzi, dice che si tratta «semplicemente di una ragazzata». Dice che la vittima – ancora ricoverata, dopo 15 giorni, al Centro grandi ustionati di Padova – «sta meglio», è «in progressivo miglioramento». E via minimizzando.

Com’è possibile che quattro ventenni diano fuoco a un loro simile in difficoltà solo «per divertimento»? Com’è possibile che un giornalista onesto possa scrivere che questa è «semplicemente una ragazzata» (la frase è stata tolta ora dall’articolo…)?

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Bologna: due tentati omicidi in meno di un mese


A Bologna saltano fuori nuove aggressioni degli ultras neofascisti. Quasi un mese fa, il 28 ottobre 2008, un padre e un figlio – di origini salentine, residenti a Modena e tifosi della Juve – sono stati violentemente aggrediti nei pressi dello stadio Dall’Ara da un manipolo di “tifosi” del Bologna.

“Togliti quella sciarpa”, avrebbe intimato uno del gruppo al figlio del 44enne. Alla risposta negativa del ragazzino, lo ha minacciato: “Ora ci penso io”. Poco dopo, in una zona meno esposta, un ultras ha strappato la sciarpa dal collo del ragazzino. Intanto, un altro ultras ha aggredito il padre alle spalle, colpendolo alla fronte con una pietra. Il figlio ha spiegato che l’ultras che lo ha aggredito non sarebbe stato un giovane, ma avrebbe avuto 35-40 anni e che, dopo che il padre era stato colpito ed era a terra, in tre gli sono andati addosso prendendolo a calci. L’accusa contro ignoti è quella di “tentato omicidio”.

Ma questi ignoti – che hanno avuto la furbizia di consumare l’agguato lontano dalle telecamere dello stadio, seguendo le vittime – pare non siano più tanto ignoti: secondo il Resto del Carlino, sempre solidale con la destra cittadina, «pare che tra i cinque-sei ci sia anche chi in passato ha fatto parte dei “Mods”, un gruppo ultras (che si era formalmente sciolto anni fa) che si ispira all’estrema destra».

Insomma, in meno di un mese due tentati omicidi. Alcuni negozi di immigrati dati alle fiamme. E chissà quante violenze “minori” subìte in silenzio, senza reagire. Tuttavia, il Carlino continua a denunciare le minime pagliuzze dell’antifascismo bolognese e non la trave delle complicità trasversali della destra locale…

E intanto anche nel territorio bolognese cresce il delirio razzista. A Ozzano un autista ha costretto un bambino marocchino di 11 anni a inginocchiarsi sullo scuola-bus.

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Comunicati antifascisti diffusi a Bologna

15/11 – Pestaggio in Piazza della Mercanzia
Aap-Iqbal Masih-Lista Reno – Solidarietà agli aggrediti nell’appello per il 13/12
Vag 61 – Sul pestaggio di due ragazzi da parte dei fascisti
Crash – Comunicato sulle aggressioni fasciste a Bologna
Le compagne ed i compagni del TPO – Legittima Difesa

20/11 – 11 studenti sono stati identificati e portati in Questura a seguito di una contestazione al banchetto di Azioni Giovani in p.za Verdi
Comunicato sui fatti di Piazza Verdi scritto e condiviso da persone che hanno partecipato alla contestazione di Azione Giovani

>>> Aiutateci ad aggiornare questa rassegna segnalando nei commenti eventuali ulteriori comunicati sui fatti di questi giorni.

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Comunicato degli studenti che hanno contestato Azione Giovani a Bologna

Questo è un comunicato politico e informativo sui fatti di Piazza Verdi scritto e condiviso da persone che hanno partecipato alla contestazione di Azione Giovani, e vogliono spiegare i loro motivi. La firma Informazione Antifascista sta a denotare il nostro intento: di monitorare, svelare e denunciare il neofascismo a Bologna.

La mattina del 20 novembre è stato contestato, da parte di un gruppo di studentesse e di studenti di diverse facoltà il banchetto di Azione Giovani in Piazza Verdi, che diffondeva messaggi contro la mobilitazione No Gelmini. Contemporaneamente al banchetto in piazza Verdi un gruppo di fascisti vicini all’area naziskin volantinava sotto le due torri all’imbocco di Via Zamboni. Al vedere bandiere con la fiamma tricolore, che simboleggia la continuità con la Repubblica di Salò, in una città medaglia d’oro alla Resistenza, i presenti si sono sentiti di contestare la presenza fascista nel cuore della zona universitaria e chiedere lo smantellamento del banchetto. Questo è accaduto senza arrivare ad alcuna violenza fisica. Dopo pochi minuti è arrivata la polizia che ha immediatamente fermato una decina di studenti che si stavano allontanando dalla piazza, prendendogli i documenti e minacciandoli fisicamente.

La volontà di questo comunicato non è semplicemente di offrire la versione degli eventi di chi in quel momento c’era, ma anche di spiegare i motivi precisi che hanno portato studentesse e studenti che si riconoscono nei valori dell’antifascismo a contestare Azione Giovani, movimento giovanile di Alleanza Nazionale, un partito che da molte persone è visto come una forza che ha apparentemente rotto tutti i legami che aveva con il fascismo. Questa interpretazione la rifiutiamo nel suo complesso in quanto, indipendentemente da come si definisce e come si rapporta con il passato, AN continua a incarnare lo spirito del fascismo nella sua proposta politica, una proposta razzista, xenofoba e autoritaria.

Venerdì notte in Piazza della Mercanzia due ragazzi hanno subito un pestaggio da parte di una decina di naziskin, uno dei ragazzi ha anche riportato gravi ferite. Galeazzo Bignami, consigliere comunale per AN-PDL a Bologna ha subito dichiarato l’estraneità del suo partito all’ambito neo-nazista e che in quello stesso partito “non esistono spazi” per quell’area. I FATTI DIMOSTRANO IL CONTRARIO. Esiste a Bologna un gruppo, chiamato ASSOCIAZIONE EDERA, il cui discorso politico si fonda sull’antisemitismo, il negazionismo della Shoà, l’apologia (sul loro sito chiedono prosaicamente di versare il 5 per mille a favore dell’Istituto storico della RSI) della stessa Repubblica di Salò che Alleanza Nazionale ricorda sulla sua bandiera. Alle loro iniziative è spesso presente un servizio d’ordine naziskin, che allontana o impedisce ogni possibile dissenso, nonostante tali conferenze vengano presentate come pubbliche. Abbiamo parlato di questo gruppo per un motivo preciso: IL LORO PRESIDENTE È MICHELE FRANCESCHELLI, CONSIGLIERE DI AN-PDL DEL QUARTIERE SAN VITALE. Il loro Vice Presidente è Francesco Bevilacqua consigliere della Lega Nord al Quartiere Navile, lui come Franceschelli con un passato nella destra neofascista.

Questi fatti sono la dimostrazione evidente della falsità delle dichiarazioni di Bignami, della falsità dell’equazione Partito di Governo uguale arco costituzionale e democraticità. Dentro AN è viva e vegeta una cultura fascista senza ‘post’, che agisce parallelamente a quella pratica politica istituzionale che dice di aver abbandonato l’ideologia dalla quale provengono. Questa realtà esiste in Azione Giovani quanto, se non di più, che nel partito alla quale fa riferimento. Da anni AG porta avanti campagne revisioniste sulla strage di Bologna, cercando di spostare la responsabilità di quel massacro lontano da quella destra radicale armata che ha formato molti che adesso militano tra le fila del loro partito.

Come abbiamo spiegato, la verità su Azione Giovani e Alleanza Nazionale non è quella che gli stessi presentano al pubblico, ma è ben altra: è quella di un partito che tollera e fa eleggere a cariche cittadine soggetti che appartengono alla stessa area alla quale affermano di aver negato agibilità. Gli stessi soggetti che usano queste cariche per garantire sedi e agibilità a iniziative di stampo nazista. La presenza di questo partito in zona universitaria, a meno di una settimana da un’aggressione fascista brutale a pochi passi da Piazza Verdi, in contemporanea a un altro volantinaggio fascista, lo stesso giorno di un corteo antifascista per condannare l’aggressione ed esprimere solidarietà agli aggrediti, era una provocazione chiara.

Chi ha risposto alla provocazione contestando la loro presenza l’ha fatto con la rabbia di chi non vuole più vedere aggressioni notturne, non vuole veder più legittimati discorsi che vogliono sputare sulla memoria di chi per questa repubblica democratica antifascista ha lottato rischiando la vita, molti perdendola per conquistare una libertà che non hanno mai potuto conoscere. Chi ha risposto alla provocazione l’ha fatto per svelare un artificio che trasforma i complici in innocenti, e affermare che la libertà antifascista non conosce l’ambivalenza di chi condanna la violenza squadrista mentre contemporaneamente agevola chi vive quello squadrismo come prassi quotidiana.

Esiste un sodalizio fascista a Bologna che è ben diverso dalle facciate che sono presentate alla cittadinanza.

Continueremo a denunciare, svelare e opporci a queste complicità.

Bologna è antifascista e lo rimarrà.

INFORMAZIONE ANTIFASCISTA

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Stamattina undici antifascisti in questura dopo contestazione a un banchetto di Azione Universitaria

da Zic.it

Intervista audio rilasciata in serata da uno dei ragazzi fermati:

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf


Dopo le gravissime aggressioni squadriste dei giorni scorsi alcune
decine di compagni questa mattina hanno dato vita ad un presidio
spontaneo contro la presenza dei fascisti di Azione Universitaria in Piazza Verdi. Al
termine del sit-in, che si è svolto senza alcun contatto fisico,
numerose volanti hanno rincorso e fermato i manifestanti, bloccandoli
per parecchio tempo in piazza Rossini,  per poi decidere di caricarli di peso in macchina e portarli in questura senza motivarne le ragioni.

Dieci tra ragazzi e ragazze  sono stati tenuti per ore
in questura senza sapere le accuse che gli venivano rivolte. Nel
frattempo un presidio di un centinaio di compagni si è ritrovato in
piazza Galileo per chiederne l’immediata liberazione, dopo parecchie
pressioni e senza nessuna accusa sono stati tutti rilasciati. Il
presidio si è trasformato quindi in un corteo spontaneo che ha
attraversato il centro per denunciare l’accaduto e  rilanciare
la necessità di opporsi alla presenza fascista in città a partire dal
concentramento antifascista previsto per questa sera alle 18:30 in Piazza Verdi.   

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Appello cittadino per una mobilitazione antirazzista e antifascista sabato 13 dicembre


Vedi sopra l’appello cittadino con le adesioni aggiornate, il concentramento, il percorso, gli intenti e modalità della manifestazione.

Il 12 dicembre saranno passati 39 anni da quando una bomba piazzata da un gruppo di neofascisti spalleggiati dai servizi segreti fece 16 morti e 87 feriti nell’atrio della Banca dell’Agricoltura, a Milano. Tre giorni dopo un "malore attivo" e un volo dalla finestra della Questura suicideranno il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli.
Il 6 novembre 2008, a Genova, al riparo dai riflettori della Storia, un migrante algerino accusato di borseggio, Aufi Farid, è volato dalla finestra di una stazione dei carabinieri ed è morto. Quello che si sta chiudendo è stato un anno insanguinato da xenofobia e squadrismo: Nicola Tommasoli ucciso dai fascisti a Verona, Abdoul Guibrea Milano massacrato per un pacco di biscotti, Emmanuel Bonsu pestato brutalmente dai vigili urbani a Parma, gravi aggressioni ad attivisti dei movimenti a Roma, Pesaro, sul treno Ancona-Rimini. La notte tra il 14 e il 15 novembre a Bologna, sotto le due torri, quattro bonehead forzanovisti hanno ferito due giovani, uno in modo grave, colpevoli di un look sgradito e di essersi dichiarati comunisti.
A lui e agli altri aggrediti va tutta la nostra solidarietà.
La violenza dei pubblici poteri e la violenza fascista non hanno mai allentato la loro stretta. Se ieri era la Strategia della Tensione, oggi è una Strategia della Paura ad alimentarle. Paura che la retorica securitaria scatena verso chiunque appaia diverso, perché straniero, per la sua identità di genere, per una maglietta sbagliata, per il suo modo di vestirsi o di tenere i capelli.
E "dalla strategia della tensione alla strategia della paura", raccogliendo una proposta della Rete Antifascista Metropolitana di Roma, è stato il filo conduttore di iniziative diffuse in varie città italiane il 12 dicembre 2007. A Bologna un corteo comunicativo ha attraversato i quartieri Barca e S. Viola, dove i movimenti operai, antagonisti e libertari bolognesi mancavano da decenni.
Quest’anno riteniamo più che mai urgente e necessaria una presenza di piazza antirazzista e antifascista nell’anniversario della strage di Piazza Fontana. Essendo stato proclamato per il venerdì 12 lo sciopero generale, proponiamo a reti, collettivi, singoli, di costruire per sabato 13 dicembre una mobilitazione cittadina e plurale che attraversi nuovamente i quartieri S. Viola e Barca. Un momento di comunicazione e presa di parola perché non prevalga il silenzio dell’oblio e dell’intolleranza.

Circolo Arci Iqbal Masih
Lista Reno per il rilancio dello stato sociale
Assemblea Antifascista Permanente
Circolo anarchico Camillo Berneri
Associazione Politica e Classe di Bologna
Collettivo femminista universitario Figlie Femmine

Laboratorio femminista Kebedech Seyoum
Vag61
Confederazione Cobas Bologna
Fuoricampo Lesbian Group 

(adesioni aggiornate al 5/12/08 ore 21.00)

per aderire: aap-bologna at riseup punto net

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Corteo da Piazza Verdi e proiezione pubblica di Nazirock alle due torri

Da Zic.it – Centinaia di studenti e ricercatori delle facoltà ribelli si sono
concentrati stasera in Piazza Verdi in risposta alla brutale
aggressione squadrista di venerdì notte e al fermo di undici
antifascisti stamane. Poco dopo le venti, è partita la breve
manifestazione che ha percorso via Zamboni fino a raggiungere le Due
Torri. L’ingresso di Piazza della Mercanzia, luogo del pestaggio
nazista, era chiuso da cordoni e mezzi delle forze dell’ordine. I
dimostranti sono quindi rimasti in Piazza di Porta Ravegnana,
organizzando la proiezione pubblica di filmati sui fatti di Piazza
Navona e del documentario Nazirock.

Su Zic.it fotografie e contributi audio dalla manifestazione

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BO 20/11. h18:30: concentramento antifascista

Giovedì 20 Novembre
ore 18.30 – Piazza Verdi: concentramento antifascista promosso dal Laboratori delle facoltà Ribelli bolognesi
ore 20.00 – proiezione di Nazirock in Piazza delle Mercanzie

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Bologna: intimidazione sessista


Certo è che il clima a Bologna va peggiorando e che la violenza razzista e sessista diventa sempre più un fatto quotidiano. Lo testimonia fra l’altro questo episodio di ordinaria follia raccontato su Inlungoeinlargo:

Ho ricevuto stamattina questa mail che descrive la brutta esperienza di due ragazze derise e letteralmente prese a sassate a causa del loro orientamento sessuale. Il numero dei casi di violenza, ma soprattutto il silenzio che circola attorno ad essi è disarmante, ma lo è ancora di più vedere che nulla si fa per contrastarli, tanto da far sentire un gruppo di ragazzi quasi autorizzati ad agire in maniera scellerata e crudele!

Il 15 novembre sono andata con una mia amica ad Atlantide a una festa di finanziamento per la manifestazione che si terrà il 22 novembre a Roma contro la violenza maschile su donne e lesbiche. Atlantide è un centro sociale di Bologna che si trova a Porta S. Stefano in cui, per la maggior parte, si riuniscono e organizzano feste di autofinanziamento i gruppi Antagonismo gay, Facciamo breccia, Fuoricampo… (http://isole.ecn.org/agaybologna/, per chi non lo conoscesse). A un certo punto della serata sono uscita fuori con la mia amica per prendere aria. A poca distanza da me e la mia amica in quel momento c’era solo un gruppetto di ragazze. Poco dopo, arrivano due auto che si fermano al semaforo rosso. Io ero di spalle, quando sento una prima voce, maschile, che urla “Froci”. Dopo poco vedo dei sassi passarmi a pochi centimetri dal viso, mi giro e vedo una ragazza che urla “anarchici di merda”. Il semaforo diventa verde e le due auto partono a tutta velocità. Si vedeva che era un atto premeditato perché in ognuna delle auto c’erano tre o quattro ragazzi che comunicavano fra loro visivamente, inoltre la ragazza i sassi li aveva presi già da prima. Senza contare il fatto che l’uso dell’insulto “froci” premeditato perché quella sera c’erano solo donne.
Non sono rimasta ferita, né io né le altre, ma posso dire che la violenza psicologica l’ho sentita eccome. E anzi, ho cominciato a sentirla di più mano a mano che ho realizzato, e raccontato. Soprattutto, penso di sentirmi meno sicura in mezzo a una folla anonima… di aver perso fiducia e in quel momento ho provato, e continuo a provarlo, un forte senso di impotenza.
E. E., 23 anni



Esprimendo la nostra piena solidarietà per la squallida aggressione, pubblichiamo il Comunicato firmato dall’Assemblea cittadina di Femministe e Lesbiche e dal Collettivo Clitoristrix Femministe e Lesbiche.

Comunicato sui fatti accaduti il 15 novembre ad Atlantide.

Sabato 15 novembre 2008, durante un’iniziativa, organizzata dall’assemblea cittadina di donne e lesbiche, per promuovere la manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne e sulle lesbiche, due ragazze che partecipavano all’iniziativa ad Atlantide hanno subito un’aggressione di stampo fascista e lesbofobo. Intorno a mezzanotte, le due ragazze che si trovavano fuori dall’ingresso sono state affiancate da due auto che prima hanno urlato “froci!” poi lanciato ghiaia urlando “anarchici di merda!”.

Questo comunicato arriva a dieci giorni dall’accaduto perché prima di fare una denuncia pubblica, abbiamo voluto rintracciare la fonte per circostanziare esattamente l’episodio, adesso abbiamo tutti gli elementi per definire quest’aggressione senza alcun dubbio di stampo lesbofobo, omofobo e fascista nonché organizzato e non improvvisato. Non a caso le auto erano due, in comunicazione tra loro, e avevano già i sassi.

Dell’assemblea cittadina di donne e lesbiche che organizzava la festa, fa parte il collettivo Clitoristrix Femministe e Lesbiche che dal 1999 gestisce Atlantide insieme ad altri due collettivi. Atlantide non è un locale, ma uno spazio politico e di aggregazione sociale che da un decennio è attraversato da soggettività femministe lesbiche gay e trans che fanno lavoro sul territorio per denunciare le storture di un sistema sociale violentemente omologante. È uno spazio di espressione libero da sessismo, razzismo, omofobia e transfobia. Uno spazio in cui promuovere una socialità in cui identità diverse convivono e prendono parola.

Per questo Atlantide è attaccabile da parte di individui di cui è facile intuire la matrice politica di appartenenza. Ebbene noi non ci stiamo! Denunciamo ogni forma di intimidazione e di violenza che minaccia il nostro lavoro politico e le soggettività che questo spazio attraversano. Riteniamo inaccettabile un attacco avvenuto durante un’iniziativa separatista contro la violenza alle donne e alle lesbiche. Continueremo a praticare l’autodifesa e la solidarietà come strumenti di resistenza e di consapevolezza. Non saranno di certo le aggressioni fasciste a ricacciarci dentro le case, quiete e accondiscendenti, case nelle quali spesso ci si riservano ampie dosi di violenza. Non saranno le aggressioni fasciste a farci retrocedere sulle nostre posizioni e sulle nostre forme di organizzazione.

Denunciamo l’incalzare di una violenza evidentemente legittimata dalla politica nazionale e locale che lascia ampi margini di espressione agli istinti più beceri e pericolosi. Chiamiamo all’attenzione tutt* per la difesa di uno spazio unico in città che è garanzia di una miglior qualità di vita per tutt*. Atlantide è uno spazio irrinunciabile per le soggettività femministe, lesbiche, gay, trans e per tutti quell* che vogliano sperimentare forme di socialità, aggregazione e laboratori politici che rompano il sistema di potere patriarcale e fascista. Se la nostra esistenza è scomoda, continueremo a resistere ma soprattutto a esistere.

Assemblea cittadina di Femministe e Lesbiche
Collettivo Clitoristrix Femministe e Lesbiche

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