Effetti mediatici


Non solo il “Resto del Carlino” è sempre compiacente con i fascisti di ieri e di oggi. Anche il “Corriere di Livorno” cerca ora di rivalutare il fascista Teseo Tesei, eroico kamikaze morto come “siluro umano” nel 1941. Scrive Red su Senza Soste chiedendo giustamente le scuse del direttore alla città di Livorno:

E dovremmo rendere onore e merito a una persona del genere? Durante la campagna di Russia, un soldato tedesco fu operato dai medici dell’Armata Rossa. I medici furono impressionati dal fatto che questo soldato sotto anestesia ripeteva, ossessivamente e a intervalli regolari, “Heil Hitler, Heil Hitler”. I Teseo Tesei erano il corrispettivo italiano di queste persone: avevano il fascismo e l’oppressione implementati fino nel profondo del subconscio. Una tragedia umana e politica per sè e per gli altri che elevare ad “onore” è davvero da irresponsabili.

Al contrario, se avviene un’aggressione neofascista, come di recente è successo a Verona, digos e cronache locali cercano di tenere un profilo basso sulla vicenda per non creare effetto mediatico… Ad esempio, nessuna risonanza ha avuto a Bologna il pestaggio in pieno centro di quattro ragazzi arabi.

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Antitoponomastica


La toponomastica urbana ha sempre avuto un valore pedagogico e di memoria civica. Non a caso in questi anni le istituzioni hanno promosso la fascistizzazione e il revisionismo anche nelle denominazioni stradali (1, 2, 3, 4). Di recente, gli antifascisti di Avezzano hanno incominciato a riprendersi i nomi delle strade. Così, Piazza Del Mercato è stata invece dedicata alle Vittime Della Strage di Bologna. Ripubblichiamo la zampata dell’Orsa da Indymedia Abruzzo.

Circa un mese fa è stato imbrattato il monumento alla resistenza in Piazza Corbi e su alcuni muri del centro sono comparse scritte ingiuriose nei confronti degli antifascisti. Gli autori si firmano “MM”, sigla che potrebbe far pensare a “Militia Marsa”, un gruppo che in realtà si sovrappone perfettamente a “Casa Pound Avezzano”.

Casa Pound è l’ultima invenzione dell’estrema destra per cercare consensi (in modo particolare tra i giovani); si tratta di un movimento con ramificazioni in tutta Italia che fa riferimento al centro sociale di estrema destra Casa Pound, dal quale prende il nome.
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Xenofobia e crociate


Giov 08 gen h21.00 a Vag61 > assemblea in solidarietà alla Palestina

In Italia imperversa l’odio xenofobo. A Roma, in Campo dei Fiori, un turista statunitense è stato accoltellato da due noti fascisti. A Bologna, in due distinti episodi, quattro ragazzi arabi sono stati aggrediti “senza motivo”: pugni, calci, bottigliate e – dicono le agenzie, sempre pronte a ingentilire e minimizzare – un “coltellino” che ha ferito “lievemente” al collo un 17enne. Un mese di prognosi, invece, per un marocchino 28enne, selvaggiamente picchiato fino a svenire.

Dopo il pestaggio in piazza della Mercanzia, anche queste ultime aggressioni avvenute nel pieno centro di Bologna – in via san Vitale e in via delle Moline – confermerebbero il tentativo di “conquistare” con la violenza il centro città e in particolare il tridente di via Zamboni, san Vitale, strada Maggiore. Zona in cui da qualche anno si registrano numerose aggressioni analoghe.

Intanto, la Curia bolognese istiga all’odio etnico-religioso censurando la recente preghiera islamica per Gaza in piazza Maggiore come “sfida all’identità nazionale”, e la Lega preannuncia un sit-in xenofobo in piazza Maggiore sabato 10 gennaio per «risvegliare le coscienze dei bolognesi».

Contro tutto ciò, contro la violenza e l’intolleranza, contro guerra nazionalismo e razzismo, è stata convocata a Bologna un’assemblea cittadina per preparare una grande mobilitazione di solidarietà internazionale con Gaza. L’assemblea, promossa dall’associazione “Sopra i ponti”, si terrà al Vag, l’8 gennaio 2009, ore 21.

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Con Gaza, contro ogni razzismo

Sab 03 gen h15.30 al Nettuno > presidio in solidarietà alla Palestina

Mentre le bombe continuano a cadere su Gaza, i postfascisti di Progetto Eurasia sentono solo un gran prurito antisemita ed esaltano il «saper morire con dignità». Fingono una solidarietà che è solo strumentale alle loro fantasie razziste. Fanno discorsi che potrebbero assomigliare a quelli della solidarietà internazionale e della mobilitazione contro il governo e l’esercito israeliano. Ma non è così.
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Rimini, 30/1/09: Il triangolo nero e lo sterminio nazista


VENERDÌ 30 GENNAIO 2009
sala degli archi • piazza cavour • rimini

COME RIPULIRE LA SOCIETÀ DAI SOGGETTI
“ESTRANEI ALLA COMUNITÀ”

IL TRIANGOLO NERO
E LO STERMINIO NAZISTA

[ore 16.30]
A FORZA DI ESSERE VENTO:
LO STERMINIO NAZISTA DEGLI ZINGARI
con proiezioni di interviste e testimonianze a Rom e Sinti perseguitati
interviene Paolo Finzi, della rivista anarchica "A"

[ore 18.30]
IL TRIANGOLO TRASPARENTE:
L’INVISIBILITÀ DELLE LESBICHE NEI CAMPI DI STERMINIO
interviene Luki Massa, regista e storica del movimento lesbico

[a seguire]
LOVE STORY – regia di Catrine Clay (50 min – 1998)
documentario prodotto dalla BBC sull’amore drammatico tra Lilly Wurst, moglie e madre modello della Germania nazista, e l’ebrea-tedesca Felice Schragenheim

[ore 21.30]
ASOCIALI E RENITENTI AL LAVORO NELLA GERMANIA NAZISTA
interviene Marco Rossi, co-autore di Piegarsi vuol dir mentire (edizioni Zero in Condotta)

[a seguire]
DAL CABARET ALLE BARRICATE: ERICH MÜSHAM, ANARCHICO E POETA
letture a cura di Simone Felici

iniziativa promossa dal
Centro Studi Libertari “Domenico Francolini” – Rimini
info: csl_rimini at yahoo punto it

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Contro il “Pacchetto sicurezza”


da Indymedia Roma

Vedi anche nopacchettosicurezza dove si possono scaricare volantini in italiano, inglese, francese, arabo, bengalese.

APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UNA MOBILITAZIONE
CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA IL 17 E 19 GENNAIO ’09


Il 19 gennaio prossimo comincerà in Senato la discussione del “Pacchetto sicurezza” (DdL 733), che provocherà una grande trasformazione del quadro normativo italiano, già fortemente repressivo e discrezionale nel suo impianto. Le norme contenute nel Pacchetto, infatti, prevedono una politica esplicitamente fondata su misure segregazioniste e razziste per le persone migranti, con o senza permesso di soggiorno, le prime a essere additate come figure pericolose e causa di “allarme sociale”, e su nuove e ancora più drastiche misure repressive contro chiunque produca conflitto e non rientri dentro le strette maglie del controllo.
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Lo show sanguinario degli stati


Da una parte, a Gaza, lo stato di Israele continua una politica di pulizia etnica e bombarda per rappresaglia la popolazione civile, chiamando la propria criminale operazione “piombo fuso”. C’è chi ha parlato invece del “cervello fuso” degli stati. In un lugubre show, tutte le “democrazie” occidentali approvano la centesimazione: per ogni morto israeliano cento morti palestinesi. Non c’è dubbio che il nazifascismo abbia insegnato e diffuso le proprie procedure e i propri metodi omicidi in ogni angolo del mondo, facendoli diventare patrimonio ordinario del potere politico e militare. Come ha detto lo scrittore argentino Jorge Luis Borges nel racconto Deusches Requiem: «Hitler credette di lottare per un paese, ma lottò per tutti, anche per quelli che aggredì e detestò».

Dall’altra, a Parigi, un’ovazione a scena aperta per lo storico negazionista Robert Faurisson (noto per la negazione dello sterminio nazista degli ebrei nelle camere a gas). Applausi, la folla che urla “bravo” e un ragazzo vestito con la divisa degli ebrei deportati ad Auschwitz che gli consegna un premio. A fare da spalla, il comico francese Dieudonné, già condannato diverse volte per antisemitismo. “Hai vinto il premio dell’insolenza e dell’infrequentabilità” ha detto il comico presentando Faurisson. Dieudonné ha invitato sul palco lo storico durante il suo show. Oltre cinquemila persone sono venute a sentirlo, tra le quali anche Jean-Marie Le Pen, il leader del Front National. Lo “show antisemita” è stato una provocazione calcolata, per ottenere nuova pubblicità. Il comico vuole tentare la carriera politica: si è presentato due volte alle elezioni presidenziali e appoggia varie liste di estrema destra.

Proprio un lugubre, opprimente teatro dell’assurdo… Contro tutto ciò, contro la violenza e la menzogna, ora e sempre resistenza e solidarietà.

Nonostante il periodo festivo, numerose sono le iniziative di protesta e dissenso contro i bombardamenti sulla striscia di Gaza, in Israele (nonostante la brutale repressione), in Grecia, in moltissime altre città nel mondo, e anche in Italia e a Bologna dove trecento persone hanno percorso ieri in corteo le vie del centro e altre manifestazioni sono in preparazione per l’inizio di gennaio.

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A Reggio Emilia molotov e svastiche, a Modena razzismo istituzionale, a Roma lame


Alle 9.30 il responsabile del vicino canile comunale di Reggio Emilia si era accorto che l’acqua corrente arrivava con molta lentezza e ha segnalato la cosa ai tecnici del Comune. Giunti in via Felesino, gli addetti comunali hanno capito subito cosa era successo. Qualcuno nella notte aveva lanciato una bottiglia incendiaria contro i servizi igienici dell’area che il Comune sta allestendo per ospitare una famiglia di nomadi Sinti, provenienti dal campo di via Gramsci. La molotov rudimentale ha spaccato una tubatura dell’acqua. Proprio l’acqua ha impedito che le fiamme si estendessero agli altri locali, ma i bagni sono andati distrutti. Vedi Telereggio.

In via Felesino è arrivato anche il sindaco di Reggio Graziano Delrio: “Prima di tutto mi dispiace perché questa era la casa per una famiglia. Una famiglia di gente perbene, che ha fatto un patto con il Comune. Una famiglia con dei problemi e figli handicappati. Comunque non ci facciamo intimidire a andiamo avanti. Questo è un episodio gravissimo, un atto da fascisti. Sono sicuro che la nostra comunità saprà respingere la violenza e l’intolleranza”.

Ma c’è da segnalare un altro episodio, questa volta diretto contro lo stesso sindaco Delrio. Nella notte qualcuno, con una chiave o un coltello, ha inciso una enorme svastica sul cofano dell’auto di Delrio. L’auto era parcheggiata davanti alla casa del sindaco. “Se non fosse una bravata di ragazzini — ipotizza il sindaco — se questo fatto fosse collegato a quello di via Felesino, allora c’è da preoccuparsi. Vorrebbe dire che agiscono secondo un modo ben coordinato”.

Invece a Modena una giunta reazionaria, apparentemente di sinistra, ma molto sensibile alle sollecitazioni dei comitati popolari fomentati dalla destra, vara nuovi regolamenti razzisti per far chiudere i piccoli phone center gestiti da migranti gettando sul lastrico una quarantina di famiglie. Vedi Infoaut.

Intanto a Roma un diciannovenne viene accoltellato: “Intorno all’1.30 del mattino, quattro ragazzi passeggiavano nelle vicinanze di piazza Sempione dopo essere stati a una festa di compleanno di un loro amico tenutasi dentro l’Horus liberato, si accorgono che una macchina li stava seguendo da un po’ di tempo. Sparita dietro un angolo, dopo pochi minuti appaiono due figuri, sulla trentina d’anni, che puntano dritti verso il gruppo d’amici. Senza alcun motivo, a freddo, uno dei due, coltello alla mano, avvicina uno dei ragazzi, e lo ferisce con una coltellata alla coscia, per poi scappare frettolosamente”. Più informazioni su Horusoccupato.

Certo, non è un piano preordinato e ogni territorio ha le sue specificità. Ma è chiaro che su scala locale i neofascisti “agiscono secondo un modo ben coordinato”.

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Denunce ai movimenti e allarmismo sugli “estremismi” in prefettura. «Vigileremo (anche) su Casapound». Che si difende sul Corriere

A Bologna non cessa la criminalizzazione di ogni minimo gesto di protesta. La Questura di Bologna ha emesso 39 denunce: 13 denunce per la protesta contro il banchetto di Azione Giovani in piazza Verdi il 27 novembre; 17 denunce per i tafferugli con la polizia davanti al consolato greco del 10 dicembre; 9 denunce per l’occupazione della Torre degli Asinelli l’11 dicembre in solidarietà con la rivolta greca.

Come segnala Zic.it, «Lo si è appreso in occasione della conferenza stampa di ieri tenuta dal
sindaco Cofferati, dal Prefetto Tranfaglia e dal questore Merolla per
presentare il "Rapporto 2008 sulla sicurezza in città e provincia",
redatto dalla Prefettura. Inoltre: più soldi per le telecamere,
attenzione e vigilanza nei confronti di estrema sinistra e anarchici,
reati complessivamente in calo. Tranfaglia chiama in causa anche
CasaPound, e sul Corriere si indigna il responsabile cultura, Mazzanti.
Ma il quotidiano di via Baruzzi dimentica di far notare che Alex
Vigliani &c si dicono apertamente "fascisti del terzo millennio"».
(Leggi l’intero articolo su Zic.it)

Anche il Resto del Carlino si sta spendendo, e con convinzione, nello sdoganamento di CasaPound. La giornalista Deborah Dirani, lo scorso 19 dicembre, ha raccontato la «cronaca di una notte rivoluzionaria» a fianco di quello che definisce «un gruppo compie azioni di protesta politico-sociale per manifestare il proprio dissenso». Ella li accompagna nel disseminare la città di macabri babbi natale morti, allegoria di una democrazia, a loro dire, uccisa da «usura, mutui, affitti, carovita, rimozioni, Sirio e Rita». Azione attuata contemporaneamente in molte città d’Italia, come in varie altre occasioni. In un virgolettato un ignoto attivista di CPI ammette candidamente: «Al nostro interno si trovano socialisti e ragazzi
che si definiscono neofascisti». Niente di strano, pare, secondo il giornale più letto di Bologna.
«Tornano in sede, mandano i comunicati stampa e, prima di andare a letto si fanno una pasta e un cappuccino al forno», conclude affettuosamente la Dirani.

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Aiuti militari italiani nella repressione della rivolta greca?

Mentre in Grecia centinaia di soldati si rifiutano di diventare «una forza di terrore e repressione contro le mobilitazioni» e dichiarano di «appoggiare la lotta degli studenti e dei lavoratori», pare invece che il governo italiano collabori al «terrore» e alla «repressione», attuati dalla polizia greca e dai neofascisti di Hirsi Avgi (Alba d’Oro).

Secondo la denuncia dei soldati greci (disponibile in traduzione su Indymedia Lombardia), tra le attività repressive vi sarebbe anche questa: «Minacciare i cittadini con Unità Operazioni Speciali dalla Germania e dall’Italia – nel ruolo di un esercito di occupazione – rivelando così il vero volto anti-lavoratori/autoritario della U.E.». Ovviamente, di queste
collaborazioni speciali le tivù e i giornali non parlano affatto.

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