Lo show sanguinario degli stati


Da una parte, a Gaza, lo stato di Israele continua una politica di pulizia etnica e bombarda per rappresaglia la popolazione civile, chiamando la propria criminale operazione “piombo fuso”. C’è chi ha parlato invece del “cervello fuso” degli stati. In un lugubre show, tutte le “democrazie” occidentali approvano la centesimazione: per ogni morto israeliano cento morti palestinesi. Non c’è dubbio che il nazifascismo abbia insegnato e diffuso le proprie procedure e i propri metodi omicidi in ogni angolo del mondo, facendoli diventare patrimonio ordinario del potere politico e militare. Come ha detto lo scrittore argentino Jorge Luis Borges nel racconto Deusches Requiem: «Hitler credette di lottare per un paese, ma lottò per tutti, anche per quelli che aggredì e detestò».

Dall’altra, a Parigi, un’ovazione a scena aperta per lo storico negazionista Robert Faurisson (noto per la negazione dello sterminio nazista degli ebrei nelle camere a gas). Applausi, la folla che urla “bravo” e un ragazzo vestito con la divisa degli ebrei deportati ad Auschwitz che gli consegna un premio. A fare da spalla, il comico francese Dieudonné, già condannato diverse volte per antisemitismo. “Hai vinto il premio dell’insolenza e dell’infrequentabilità” ha detto il comico presentando Faurisson. Dieudonné ha invitato sul palco lo storico durante il suo show. Oltre cinquemila persone sono venute a sentirlo, tra le quali anche Jean-Marie Le Pen, il leader del Front National. Lo “show antisemita” è stato una provocazione calcolata, per ottenere nuova pubblicità. Il comico vuole tentare la carriera politica: si è presentato due volte alle elezioni presidenziali e appoggia varie liste di estrema destra.

Proprio un lugubre, opprimente teatro dell’assurdo… Contro tutto ciò, contro la violenza e la menzogna, ora e sempre resistenza e solidarietà.

Nonostante il periodo festivo, numerose sono le iniziative di protesta e dissenso contro i bombardamenti sulla striscia di Gaza, in Israele (nonostante la brutale repressione), in Grecia, in moltissime altre città nel mondo, e anche in Italia e a Bologna dove trecento persone hanno percorso ieri in corteo le vie del centro e altre manifestazioni sono in preparazione per l’inizio di gennaio.

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One Response to Lo show sanguinario degli stati

  1. antifa says:

    La Rete degli Ebrei contro l’Occupazione si spinge oltre, ricordando che anche in Israele esiste una «miriade di piccoli gruppi organizzati, che esercitano una attivissima opposizione [alla politica del governo] in nome degli ideali di giustizia e libertà, uguaglianza e pace», come anche «giovani e giovanissimi che rifiutano il servizio militare come occupanti ed oppressori nei territori palestinesi». Ciò nonostante, la politica dello Stato d’Israele «è tuttora dominata dall’ideale nazionalista del sionismo che vuole, dopo stabilito lo Stato Ebraico, farlo più grande e forte, invincibile rifugio degli Ebrei dispersi nel mondo». Obiettivo per raggiungere il quale, lungi dal cercare la cooperazione con il popolo palestinese («che hanno cacciato dalla sua terra» dal 1948 in poi), Israele «si affida alla forza delle armi», con «estrema violenza ed ingiustizia».

    Importante è anche la chiusa dell’intervento, che cita l’introduzione di Primo Levi a Se questo è un uomo per affermare che, «quando il disprezzo per lo straniero, il diverso, diventa il fondamento di una società, si arriva al lager». Un accostamento difficile e tremendo, quello tra politica israeliana e politica nazista, più volte contestato (ed effettivamente fasullo, perché accomunerebbe due realtà fra loro assai diverse), che neppure l’articolo citato spinge fino alle estreme conseguenze perché si limita a rilevare, giustamente, come la strage di Gaza sia «già ben inoltrata su questa strada», insieme all’oppressione dei palestinesi nella Cisgiordania e alla loro discriminazione in Israele. Con tutto questo dovranno fare i conti le nuove generazioni israeliane, per rifiutare «la violenza nazionalista e razzista».

    Vedi il resto qui:
    http://mariobadino.noblogs.org/…un-antisemitismo

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