[BO] Per l’Abruzzo


Con dignità e senza bandiere

Serata di musica, poesia e solidarietà per l’Abruzzo
mer 29 apr h.19.30
Facoltà di Scienze Politiche, Strada Maggiore 45


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Per informazioni, aggiornamenti e contributi per l’Abruzzo vedi anche epicentrosolidale e andataeritorno.

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Per il Festival delle culture antifasciste (3)


Ripubblichiamo da “Umanità nova” n. 16 del 26 aprile 2009 una riflessione sul Festival sociale delle culture antifasciste che si terrà a Bologna dal 29 maggio al 2 giugno. Intanto si possono inviare documenti, riflessioni, analisi e notizie su temi specifici dell’antifascismo nel forum del Festival:
http://forum.fest-antifa.net.

Per un Festival sociale delle culture antifasciste

Qual è la posta in gioco nell’organizzare un Festival delle culture antifasciste come quello – plurale, aperto e autogestito – che si prepara a Bologna dal 29 maggio al 2 giugno 2009?

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Catilina Parla #01

Catilina parla
Letture (con interventi musicali) dalla Controrivoluzione preventiva di Luigi Fabbri

Musiche di Marco Coppi
Leggono Antonella, Cristina, Giorgio, Nerio e Rudy

a Vag 61, il 25 Aprile 2009

Ascolta la registrazione:

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

 Scarica (47min – mp3@32kbps – 11MB)


Nell’ambito delle attività di autofinanziamento dell’AAP, è in corso la
riedizione di un saggio notevole e scintillante sul fascismo, edito “a
caldo” nel 1922: la Controrivoluzione preventiva di Luigi Fabbri.
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Il 25 aprile di Stato: divieti, bugie e manganellate


Nell’antichità il 25 dicembre era la festa del Sol invictus, il Sole che torna a vincere sulle tenebre e sul graduale accorciarsi delle ore di luce durante l’inverno. Era un culto pagano diffuso sulle rive del Mediterraneo che la Chiesa non riusciva a cancellare. Ci riuscì alla fine con il Natale…

Oggi per il potere sarebbe difficoltoso e controproducente cancellare il 25 aprile, come pure era stato proposto l’anno scorso. Anzi, cancellarlo rischia di creare resistenze e rilanciare il senso originario della Festa della Liberazione. Così le destre cercano ora di appropriarsi della giornata per cancellarne il significato. È il “25 aprile di tutti”, “la festa della libertà” (al suono di divieti, bugie e manganellate).

Ad Aosta, per celebrare il 25 aprile viene proibita «l’esecuzione di pezzi musicali (come ad es. Bella Ciao o Fischia il Vento) che, pur richiamandosi alla Resistenza, non sono compresi negli inni ufficiali» (vedi mariobadino).

Intanto, La Russa commemora come “comandanti partigiani” alcuni golpisti e Berlusconi rivendica la buonafede di chi ha combattuto dalla parte sbagliata (vedi ombra).

A Cagliari il 25 aprile sfilano i fascisti e vengono caricati e picchiati gli antifascisti (vedi zic.it, the-stobados).

Di fronte a queste manovre inquietanti, anche il presidente Napolitano se la prende con chi vuole «svalutare e diffamare, come purtroppo è accaduto e ancora accade, l’esperienza partigiana il cui contributo, piaccia o non piaccia, fu determinante per restituire dignità, indipendenza e libertà all’Italia».

Meglio tardi che mai. Fino a ieri nel coro della memoria condivisa c’era anche lui… E a Napolitano si deve la prima legislazione razzista italiana dopo quella del 1938, la legge Turco-Napolitano del 1998.

Anche questo sussulto presidenziale non è un bel segno.

Ma tante e tanti non hanno certo bisogno delle istituzioni per ricordare, e la memoria vive e resiste attraverso le generazioni. A Onna in Abruzzo, dopo lo squallido elogio della buonafede dei repubblichini pronunciato da Berlusconi, i partigiani della Brigata Maiella dicono “
I repubblichini? Loro ci sparavano. Noi combattevamo contro i tedeschi”.

Da parte nostra, un grazie e un saluto ai partigiani della Brigata Maiella che nel 1945 liberarono Bologna e che oggi resistono ancora alle bugie del potere.

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Convegno di Forza Nuova a Bologna


(ER) BOLOGNA. FORZA NUOVA MOBILITA L’UOMO DI LE PEN PER PADRE TAM – MERCOLEDÌ SIMPOSIO ANTI-ISLAM CON LA TOCNAYE E SEGRETARIO FIORE

I colonnelli di Forza Nuova calano (ancora una volta) su Bologna. Quattro giorni dopo le celebrazioni del 25 aprile, mercoledì sera, dalle 21, l’Hotel Europa di via Boldrini ospiterà infatti il convegno «Islam alla conquista d’Europa: immigrazione e questione Turchia».

Per l’occasione, pubblicizzata sul sito della sezione bolognese di Forza Nuova, la formazione di estrema destra ha mobilitato il segretario nazionale ed europarlamentare Roberto Fiore, accanto al vicesegretario e candidato alla presidenza della Provincia Gianni Correggiari, e a don Giulio Maria Tam, in lizza per la poltrona di sindaco. Con l’aggiunta di un ospite d’eccezione: Thibaut de la Tocnaye, membro del Comitato centrale e responsabile nazionale del Programma del Front National. In altre parole, uomo di peso nell’organigramma del partito ultranazionalista francese fondato da Jean-Marie Le Pen (che, prima del tracollo alle elezioni del 2007, alle presidenziali del 2002 sorprese l’Europa, sfondando il muro del 16% e costringendo al ballottaggio Jacques Chirac).

Facile prevedere i toni del simposio. Del resto, qualche settimana fa, alla presentazione ufficiale della candidatura a sindaco, Don Tam ha sparato ad alzo zero sul rischio che la penetrazione islamica in città e la probabile nuova moschea trasformino Bologna in una fotocopia di Marsiglia, ombelico francese dell’immigrazione maghrebina, ridotta secondo il sacerdote a succursale dell’Africa.

L’ultima marcia su Bologna di Forza Nuova risale al giugno 2007. Alla testa di un corteo (autorizzato dalla Questura) che attraversò le vie del centro storico per inneggiare contro la moschea, anche quella sera sfilò il segretario Fiore. Torna protagonista anche l’hotel Europa, sede, un anno prima, di un altro appuntamento neofascista, organizzato dalla Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli.

A questo punto resterà da annotare la probabilissima risposta della galassia movimentista. Nel 2007 Valerio Monteventi (oggi candidato a sindaco di Bologna città liberà) reagì imbastendo una contro-manifestazione. Una settimana fa, invece, gli attivisti del Tpo e dell’Onda hanno lanciato l’allarme sul «silenzio delle istituzioni» locali sui volti dell’ultradestra (oltre a Don Tam corrono anche Massimiliano Mazzanti, della Destra per Bologna-Fiamma, e l’ex missino Stefano Morselli) in ballo per Palazzo d’Accursio.

AGENZIA DIRE

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25 aprile 2009. R/esistenze lesbiche, gay, trans, queer…


Facciamo Breccia Bologna, Antagonismogay, Fuoricampo Lesbian Group, Movimento Identità Transessuali, all’interno di “Il Pratello r/esiste” presentano iniziative rivolte alla cittadinanza, a partire dall’esperienza e dalla storia di lesbiche, gay, trans e soggettività eccentriche. Continue reading

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Parma si mobilita contro le provocazioni neofasciste


(da Parma Antifascista)

PROVOCAZIONI DEL GRUPPO NEOFASCISTA CASAPOUND CONTRO L’ASSEMBLEA ANTIFASCISTA IN QUARTIERE MONTANARA

Il gruppo neofascista Casapound, che ha recentemente aperto una sede in Quartiere Montanara, ha messo in opera una serie di provocazioni contro l’assemblea pubblica convocata dal Comitato Antifascista Unitario Provinciale la sera del 23 aprile presso la sede della stessa Circoscrizione. Continue reading

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25 aprile, h.19: Catilina parla


Nell’ambito delle attività di autofinanziamento dell’AAP, è in corso la riedizione di un saggio notevole e scintillante sul fascismo, edito “a caldo” nel 1922: la Controrivoluzione preventiva di Luigi Fabbri.

Nel 1922 Luigi Fabbri compiva quarantacinque anni, era maestro elementare a Corticella in provincia di Bologna e militante anarchico da oltre vent’anni. La sua voce è anzitutto quella di un testimone che ha visto un’area «rossa» come Bologna e l’Emilia-Romagna diventare, nel volgere di pochi mesi, una roccaforte e anzi la «culla» del fascismo e della reazione antiproletaria. Si tratta di un’inchiesta a tutto campo che dalla cronaca minuta, narrata con gusto vivo del racconto, cerca di risalire alla forma sociale del fascismo come «controrivoluzione preventiva».

Nonostante alla fine del 1922 i fascisti distruggessero le copie ancora invendute del libro, tanto che oggi sopravvivono nelle biblioteche italiane meno di una trentina di esemplari dell’edizione originale, le tesi di quel saggio scritto in fretta negli ultimi tumultuosi mesi del 1921 ebbero fin da subito larga risonanza. Così, mentre il nome di Fabbri cade nell’oblio, il concetto di «controrivoluzione preventiva» attraversa invece per intero la storia intellettuale del Novecento fino a Marcuse e a Debord.

Ma, prima della ristampa della Controrivoluzione preventiva, abbiamo pensato di portare in giro per Bologna quel testo con una lettura pubblica di vari brani, quelli che raccontano più vivacemente fatti ed episodi della violenza e dell’idiozia fascista (con breve introduzione e intermezzi musicali). Qualcosa a metà tra la presentazione di un libro che ancora non c’è e uno spettacolo di dilettanti.

Catilina parla
Letture (con interventi musicali) dalla Controrivoluzione preventiva di Luigi Fabbri

Musiche di Marco Coppi

Leggono Antonella, Cristina, Giorgio, Nerio e Rudy

Alle ore 19 del 25 aprile saremo a Vag61 mentre ai quattro angoli della città si svolgono molteplici iniziative antifasciste, al Pratello, in Bolognina e al circolo Iqbal Masih

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Sgorbi neri nel giorno della Liberazione di Bologna


Bologna, 21 aprile (Adnkronos). Una scritta inneggiante al Duce e una croce celtica. Questi gli scarabocchi con cui la scorsa notte alcuni neofascisti hanno imbrattato la bacheca del quotidiano l’Unità posta all’esterno del circolo del Pd di via della Barca 25 a Bologna. Il segretario provinciale del partito ha parlato di “un gesto vile compiuto in coincidenza con una data particolarmente importante per Bologna: quel 21 aprile che 64 anni fa segnò la liberazione della nostra città dal nazifascismo”.

Va detto che non è la prima volta che i neofascisti esercitano le loro minacce simboliche al quartiere Barca come è avvenuto anche di recente contro un bar gestito da egiziani.

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“Sicurezza” e manganellate


Sempre più oggi le politiche di “sicurezza” diventano un modo ipocrita per opprimere la libertà, intimidire la protesta sociale e scatenare una continua, “normale” violenza di stato.

A Reggio Emilia una manifestazione non autorizzata promossa dall’assemblea “io non ho paura” per protestare contro il divieto di manifestare nel centro storico nel fine settimana è stata caricata ripetute volte dalla polizia (resoconto, foto, audio). Alcuni feriti, fra cui un passante in bicicletta estraneo al corteo.

Da Lampedusa giungono invece le voci dei migranti che raccontano la dura repressione del febbraio 2009 all’interno del Centro di identificazione e espulsione (Cie). Manganellati dalla polizia “senza pietà”, ferite alla testa, fratture e contusioni. Nel Cie di Lampedusa vi sono più di 600 tunisini e un centinaio di marocchini, rinchiusi da oltre tre mesi in condizioni inumane. Leggi tutto su terrelibere.org/terrediconfine.

Intanto si sgonfia il grande bluff della paura: la manipolazione mediatica delle coscienze s’incrina dinanzi al fallimento reale dell’economia. L’autoritarismo statale e la violenza “legale” si mostrano sempre più per quello che sono.

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