Copiando la prima riga della voce di Wikipedia, il “Corriere della Sera” definisce Robert Brasillach «uno scrittore e critico cinematografico francese, che durante la seconda guerra mondiale espresse la sua forte simpatia per il nazismo».
Lasciamo pur stare che tale “definizione” si trovi in uno dei soliti articoli di pubblicità per i fasciofuturisti di CasaPound.
Come redattore capo dell’organo ufficiale del fascismo francese “Je suis partout”, Robert Brasillach fu un intellettuale collaborazionista e un antisemita rabbioso e intransigente. In più d’una occasione invitò a prendersela «anche con i bambini ebrei» (il che ovviamente avvenne).
Ad esempio, fin dal 1942 scriveva su “Je suis partout”: «bisogna sbarazzarsi degli ebrei in blocco senza preoccuparsi per i piccoli».
Imprigionato nel carcere di Fresnes, pochi giorni prima di essere giustiziato nel 1945 dichiarò con fierezza: «Io sono antisemita». Molta gente ne era però già ampiamente informata.
Pare sia stato anche un poeta mediocre e un buon critico cinematografico. Ma forse queste sue attività secondarie non c’entrano molto con il fatto che CasaPound abbia recentemente celebrato Brasillach affiggendo un manifesto in suo “onore”.
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