Neofascismo patinato e grande capitale


Si discute molto in questi mesi se contrastare pubblicamente le iniziative neofasciste non rischi di fare loro pubblicità. Certo, il rischio c’è, ma di pubblicità i neofascisti ne hanno a iosa: la destra italiana, infatti, è un sistema integrato che non ripudia le proprie frange violente e ogni baggianata fascio-futurista fa subito notizia sui media di regime. Facciamo solo alcuni esempi.

Nel pomeriggio dell’8 agosto 2008, in una Bologna vuota e assolata, tre neofascisti di CasaPound salivano sulla torre Asinelli per issarvi la bandiera del Tibet: nelle strade non c’era nessuno, ma la notizia trovava pronta risonanza su Tg e giornali persino stranieri.

Nel numero di febbraio, una rivista patinata per teen-agers pubblicata da Mondadori (di proprietà della famiglia Berlusconi), “Top Girl”, ha dedicato ben sei pagine a Forza Nuova sotto il titolo simpatico La carica dei neofascisti. Il neofascismo vi figura come una nuova moda giovanile e alcuni giovanissimi di Forza Nuova descrivono la loro scelta come nuova e anticonformista: un modo per distaccarsi da una società in cui non si riconoscono, recuperando valori tradizionali come quelli di patria, famiglia, religione (vedi 1, 2, 3). Una bella pubblicità presso migliaia di ragazzine italiane fra i 12 e i 16 anni che forse hanno pochi strumenti per capire che cosa sia Forza Nuova…

A Bologna, per meglio coprire le recenti provocazioni e ingentilire l’immagine opaca di CasaPound, il geniale stratega di CP Massimiliano Mazzanti lancia il taxi rosa (1, 2, 3). L’auto è però grigia e non rosa, ma naturalmente l’iniziativa ottiene pronta pubblicità dai colleghi giornalisti, ad esempio sulle bolse pagine locali di “Repubblica”.

Per questo – anche senza moltiplicare gli esempi – riteniamo necessario un antifascismo sociale, aperto, pubblico, capace di spiegare perché l’autoritarismo, la xenofobia, le ronde non siano risposte alle ingiustizie sociali e alla devastante crisi economica che sta per investire l’Italia.

Oggi, attraverso tutti i mezzi di informazione si alimenta la paura e l’odio per un presunto «nemico» esterno. Ciò vorrebbe far dimenticare che il nemico marcia invece, ben visibile, alla nostra testa: è la violenza arbitraria degli apparati militari e di polizia, lo sfruttamento e la flessibilizzazione del lavoro, la rapina dalle tasche dei lavoratori per finanziare gli eserciti, il taglio delle pensioni e dei diritti sociali, il caro affitti, le leggi razziste sull’immigrazione, la compressione delle libertà di associazione e di espressione.

Tanta pubblicità dimostra solo che il neofascismo è oggettivamente alleato e appoggiato dai padroni e dal potere economico. Opporsi è possibile, ragionevole, necessario. Né guerra fra i poveri, né pace fra le classi!

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