[BO] Forza Nuova in cerca di pubblicità


Noi riteniamo che l’antifascismo debba essere un’azione sociale, pubblica, a viso aperto, anche perché i neofascisti da sempre – oltre alla violenza – amano le menzogne e i travestimenti.

Due giorni fa, forse dopo aver visto la larga partecipazione alle quattro diverse iniziative “rosse” per il 25 aprile, un camerata di Forza Nuova, il trentenne brindisino S.G., ha inviato una mail al nostro indirizzo di posta elettronica fingendosi un fiero antifascista e un “compagno”:

Oggetto: appuntamenti
Data: Sun, 26 Apr 2009 12:12:14 +0200
Da: ***
A: <aap-bologna@riseup.net>

Ciao compagni,

desidero sapere se vi siete organizzati in occasione del convegno di mercoledì di FN a Bologna e quale sarà il vostro prossimo incontro.
Grazie per le info.

Ciao,
Stefano

Povera Forza Nuova, in cerca di un po’ di pubblicità elettorale!

La Lega ha già avuto il suo “attentato”, graditissimo a Roberto Castelli che, intervistato sui giornali, lo ha addirittura definito un «segnale positivo».

CasaPound si è ritrovata nella merda e subito ha impiccato il solito manichino nella redazione del “Carlino”.

Per far colpo, i due consueti militanti di Gioventù italiana – nella notte del 25 aprile – non solo hanno deliberato in un volantino che la CGIL «non debba partecipare alla festa del 1° maggio», ma caldeggiano italiche vendette: «Verrà il giorno in cui anche alla casta sindacale sarà presentato il conto da pagare. Di vite, di dignità. Quel giorno saranno aboliti i lucratori rossi, sanguisuga di persone…».

Tutti si danno da fare mentendo e minacciando, e don Tam, a parte il saluto hitleriano, non sa far altro che biascicare litanie contro «l’invasione islamica e i perfidi giudei».

Questa gente è una vergogna per la loro patria, e l’Hotel Europa (1, 2) – adiacente alla Stazione di Bologna – andrà spostato in un altro luogo perché ospita troppi personaggi che, come Roberto Fiore, hanno fatto parte di quell’ambiente neofascista da cui scaturì la “strategia della tensione”, le bombe nelle piazze e la strage del 2 agosto 1980.

Bologna non dimentica.

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