30 maggio: mobilitazione antifascista a Venezia


30 MAGGIO: MOBILITAZIONE ANTIFASCISTA A VENEZIA

La storia del sestiere popolare di Cannaregio ha visto molte importanti pagine della lotta contro il fascismo, dal 1921 sino al 1945.

In Cannaregio, infatti, aveva sede il Circolo Ferrovieri in calle Priuli assaltato, nell’aprile del ’21, durante una spedizione degli squadristi tricolorati e vi fu anche una combattiva sezione degli Arditi del popolo che rese difficile l’agibilità dei fascisti nel sestiere. Durante il Ventennio, fu sempre considerata una zona ribelle e ostile al regime di Mussolini; tanto che l’8 settembre del 1943, l’iniziativa popolare impedì la deportazione dei “marinaretti” della Scuola di meccanica dell’Arsenale, grazie soprattutto al coraggio delle donne che, al ponte delle Guglie, misero in salvo i ragazzi condotti incolonnati verso la stazione per essere consegnati ai militari tedeschi.

Nel 1944, per rappresaglia ad un’azione partigiana, i repubblichini di Salò uccisero per strada cinque persone sospettate di antifascismo (Ubaldo Belli, Luigi Borgato, Bruno Crovato, Piero Favretti, Augusto Picutti) e un’altra (Giuseppe Tramontin) venne gravemente ferita tanto da essere ritenuta morta dai fascisti: ancora oggi nel sestiere vi sono le lapidi che ricordano il loro assassinio. Inoltre in Cannaregio, nel Ghetto, vi è la lapide che ricorda la deportazione e lo sterminio di 230 ebrei veneziani (solo 8 tornarono vivi dai lager nazisti), tra cui tanti bambini, servilmente rastrellati dai fascisti italiani.

È in questo sestiere che, per il prossimo 30 maggio, è stata convocata una manifestazione del partitino d’estrema destra Movimento Sociale “Fiamma Tricolore”. Il carattere neofascista di tale formazione, oltre ad essere testimoniato dal coinvolgimento in innumerevoli aggressioni, è pubblicamente rivendicato dai suoi stessi dirigenti nazionali e regionali, tra i quali il noto picchiatore Puschiavo, già fondatore del Veneto Front Skinhead: anche il coordinatore veneziano Roberto Quintavalle ha infatti sottolineato che i suoi camerati “portano avanti l’idea e la tradizione dal 1946” . Alleata della Fiamma, è comparsa la Lega Lombardo Veneta, gruppo marginale del venetismo ma fortemente razzista, al punto di valorizzare l’istituzione del Ghetto ebraico ai tempi della Serenissima Repubblica.

L’annunciato corteo della Fiamma Tricolore, indetto per ripristinare “la sovranità nazionale e veneta” a Venezia contro l’immigrazione, aldilà della brevità del suo percorso blindato, sarebbe comunque il primo corteo fascista in laguna dopo la Liberazione e, per di più, proprio nel sestiere di Cannaregio.

In nome dei valori della Resistenza e dell’antirazzismo, quindi, per il 30 maggio è prevista a Venezia una giornata di mobilitazione di tutte le realtà antifasciste per contrastare, con ogni mezzo necessario, tale offensiva adunata.

NON DEVONO PASSARE!

RAF- Resistenza Antifascista – prov. Venezia

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CasaPound ci riprova in Sala dell’Angelo: lettera aperta al presidente del q.re S.Stefano Andrea Forlani

Al Presidente del Quartiere S. Stefano Andrea Forlani

«Io non ho nessun dubbio a dire, a ribadire, che per quello che mi riguarda fin quando io sarò presidente di questo quartiere l’associazione CasaPound non potrà utilizzare, così come non ha utilizzato la Sala dell’Angelo, non potrà utilizzare sale pubbliche per la presentazione e la diffusione di idee che, a mio modo di vedere, anche per quello che è stato descritto dal punto di vista storico, dal punto di vista filosofico e dal punto di vista della cronaca, ripeto, sono idee e principi che sono in contrasto con le idee e i principi su cui questa comunità si basa»

Questa è la trascrizione letterale delle Sue parole, pronunciate ad un incontro pubblico in Sala del Baraccano lo scorso 27 gennaio. In rete è facilmente reperibile la registrazione dell’intervento.

Al di là del nostro usuale atteggiamento critico nei confronti delle amministrazioni pubbliche, ci rallegrammo allora di riscontrare da parte di una figura istituzionale esponente del secondo partito italiano un non sopito sentimento antifascista, per noi fondamento irrinunciabile della vita di una società umana.

Eppure lo scorso 14 marzo, nella stessa Sala del Baraccano in cui lei pronunciò quelle condivisibilissime parole, all’Associazione Edera, salotto buono del neofascismo felsineo, fu permesso di organizzare un’incontro pubblico sul tema dell’euflazione. Trattasi di una dottrina di ben scarso fondamento economico che dissimula dietro l’attacco alla lobby bancaria e all’usura il mito antisemita del complotto bancario internazionale. Gliene scrivemmo in forma pubblica, Lei non rispose. L’Associazione Edera è un esperimento di mimetismo, non si presenta esplicitamente come formazione fascista, pensammo allora, forse il Presidente è in difficoltà…

Ora è direttamente CasaPound, sono coloro che apertamente si definiscono fascisti del terzo millennio, ad annunciare un’iniziativa presso la sala dell’Angelo, quella stessa sala dove già lei impedì di presentare la biografia del terrorista nero Concutelli. Un manifesto diffuso in rete promuove infatti per sabato prossimo 23 maggio la presentazione di un libro di Antonio Miclavez intitolato proprio "Euflazione". Il manifesto reca come promotori i logo di CasaPound stessa, del Kulturbahn (il locale che i dirigenti locali di CasaPound cogestivano in via Zanolini, finché pochi giorni fa non è stato loro strappato il contratto) e della lista elettorale della Fiamma Tricolore, composta a Bologna da membri e simpatizzanti di CasaPound.

In sintesi, non possiamo che chiederci come sia possibile che, solo pochi mesi dopo quella Sua inequivocabile dichiarazione in Sala del Baraccano, dei fascisti annuncino la presentazione in una sala pubblica del Quartiere di un libro in odore di antisemitismo, e invitarLa a fare quanto possibile per impedire che tale presentazione abbia luogo.

Con l’occasione, rinnoviamo la richiesta che il quartiere Santo Stefano stenda una dichiarazione di antifascismo, antirazzismo, antisessismo, antiomofobia, antinegazionismo e contraria ai pregiudizi antiebraici da far firmare a chiunque voglia usufruire di sale pubbliche del quartiere.

Cordialmente,

Assemblea Antifascista Permanente

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Scuola e antifascismo


Dopo mesi di mobilitazioni, chi governa questo paese sta tentando di riportare il controllo nelle scuole, nelle facoltà, nei quartieri. Lo sta facendo con la criminalizzazione delle lotte studentesche, con la limitazione crescente della libertà di manifestare, con l’appoggio sempre più esplicito a formazioni neofasciste. Cariche, autoritarismo, pestaggi, lacrimogeni, intimidazioni, denunce, leggi discriminatorie e razziste…

Pur con le sue contraddizioni, la scuola pubblica è uno dei luoghi di resistenza alla manipolazione mediatica delle coscienze e alla campagna di odio sociale promossa dal governo. Ogni progetto autoritario ha sempre cominciato con le imposizioni all’interno di scuole e università, con i provvedimenti razzisti, con le manganellate contro gli studenti.

Intanto all’interno del Festival sociale delle culture antifasciste, che si terrà a Bologna dal 29 maggio al 2 giugno, si sta organizzando anche un tavolo di discussione specifico su scuola e università.

Firenze. Nelle cariche, nei pestaggi e nelle furiose cacce all’uomo di lunedì 11 contro gli studenti medi, tutta la violenza dello Stato è venuta a galla, mostrandosi chiaramente a tutta la città. In un momento in cui a livello nazionale assistiamo ad una sempre più pericolosa deriva autoritaria e neofascista, a Firenze la repressione si è abbattuta con tutta la sua infame forza contro quegli studenti che da ottobre sono tornati ad autorganizzarsi. Leggi tutto su retecollettivi.

Roma. Solidarietà a Giacomo e Luciano! In questi giorni due militanti dei collettivi autorganizzati e del movimento antagonista di Roma, sono stati raggiunti da decreto penale di condanna per “essere promotori ed aver partecipato” a una manifestazione spontanea antifascista il 26 febbraio dello scorso anno, fuori dalla sede della consulta degli studenti di Roma. Leggi tutto su red-azione.

Genova. Iniziativa choc della dirigente scolastica. In ogni classe scrive sulla lavagna i nomi degli studenti “clandestini". Vedi Repubblica Genova.

Torino. Cariche e lacrimogeni contro il corteo di studenti e studentesse universitarie. Leggi su zic.it.

Bologna. Ennesima irruzione “antidroga” della polizia alle Laura Bassi. Vedi Indymedia ER.

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[MI] 23/05 Manifestazione nazionale contro la crisi e contro il razzismo

MILANO – 23 MAGGIO 2009

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

  CONTRO LA CRISI E CONTRO IL RAZZISMO!
Campagna Nazionale “Da che parte stare”

L’Assemblea Antifascista Permenente di Bologna aderisce e invita a partecipare

[Appello] [Adesioni] [Trasporti]

[ Spot:
http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf
]

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[BO] Vetrata infranta al Kulturbahn, CasaPound se ne va


Anziché svelare a quale titolo o per quali clientelismi CasaPound abbia avuto in gestione uno spazio pubblico (il Bar Astor della Stazione FER S. Vitale in via Zanolini 41), i “fascisti del terzo millennio” dichiarano di andarsene per aver ricevuto “pressioni, minacce e violenze”, inscenando la solita recita vittimistica e cercando di criminalizzare la libera informazione e, in particolare, la nostra mappatura che ha ricevuto, da gennaio a oggi, oltre 8.500 visite.

Così, dopo aver rivendicato il valore culturale del “pugno nello stomaco” e del “calcio nei denti” – che gli adepti di CasaPound praticano variamente in giro per l’Italia – i neofascisti bolognesi non si assumono nemmeno la responsabilità di dichiarare chi e come abbia dato agibilità alla loro tetra, aberrante propaganda.

Fascisti all’ex stazione FER di S.Vitale, stracciato il contratto di cogestione
In frantumi le vetrine del bar di CasaPound. Mazzanti: «Ce ne andiamo»
(da zic.it)

Apprendiamo dalle agenzie di stampa che verso le quattro di sabato mattina è stata fracassata la porta vetrata del bar Astor della Stazione FER S. Vitale di via Zanolini 41, ribattezzato Kulturbahn da quando, in circostanze ancora da chiarire, è diventato cogestito da Alessandro Vigliani (responsabile provinciale della formazione neofascista CasaPound) e dal candidato sindaco per la Fiamma Tricolore Massimiliano Mazzanti. Questi, secondo quanto riportato domenica da La Repubblica Bologna, ha poi dichiarato: «Ce ne andiamo. dovremo trovarci un’altra sede, siamo oggetto di continue pressioni, minacce e violenze».

Sarebbe stato Mazzanti stesso a scoprire il danno ritornando mezz’ora dopo la chiusura al bar, essendosi dimenticato di inserire l’allarme. Nella precedente serata si era tenuta la presentazione della ristampa di un poema di Marinetti, primo incontro di una serie di iniziative annunciate da CasaPound Italia Bologna nel locale di via Zanolini.

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[BO] 21 maggio h.16: “Come un uomo sulla terra”


Giovedì 21 Maggio h16
Aula C Autogestita, SciPol
Strada Maggiore 45
http://aula-c.noblogs.org

Proiezione di: “Come un uomo sulla terra” di Riccardo Biadene, Andrea Segre, Dagmawi Ymer

Un film sulle brutalità con cui la Libia controlla i flussi migratori su richiesta e grazie ai finanziamenti e alla connivenza di Italia ed Europa.

“Respingere i migranti in Libia è come se i pompieri riportassero dentro ad un incendio le vittime dell’incendio stesso”

La deriva razzista del Governo Italiano che in questi giorni avvia disumani respingimenti in Libia e approva a colpi di fiducia il ddl sicurezza, non può lasciarci indifferenti.

Cosa fa realmente la polizia libica? Cosa subiscono migliaia di uomini e donne africane? E perché tutti fingono di non saperlo?

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Manifesto dell’antisessismo nei luoghi misti antifascisti


Ripubblichiamo da “Umanità Nova” n. 19 del 17 maggio 2009 la traduzione abbreviata di un “Manifesto dell’antisessismo nei luoghi misti antifascisti” scritto in Germania negli anni Novanta. Poiché il testo stesso ci invita a farlo, abbiamo cambiato e aggiunto qualcosa e invitiamo chi legge a riprendere e trasformare il testo o a usare i commenti per proporre correzioni e/o ampliamenti.

Manifesto dell’antisessismo nei luoghi misti antifascisti

Questa bozza è aperta e imperfetta. Ognuno può riscriverla e migliorarla a suo modo. Perché su questo problema non abbiamo parole definitive.

Essere antifascisti vuol dire contrastare organizzazioni e ideologie autoritarie ben differenti e individuate: qualcosa di esterno, di estraneo, di ostile, con pratiche squadriste di aggressione violenta e una cultura della gerarchia, della norma e dell’intolleranza.

Nel caso dell’antisessismo in luoghi misti, invece, l’azione di contrasto non può che rivolgersi sia all’esterno che all’interno. Ognuno di noi cresce e si forma in una società che ha modellato per secoli l’identità sessuale in senso autoritario attraverso pratiche molteplici di subordinazione della donna all’uomo. È uno degli strati più arcaici dello sfruttamento e della disparità tra esseri umani e proprio per questo mette in gioco radicalmente la persona, i suoi comportamenti, la sua quotidianità, il suo linguaggio. Ognuno di noi cresce e si forma in una società che diffonde a piene mani discriminazione di genere, nelle parole, nelle immagini, nei gesti, nelle allusioni, a scuola, sul lavoro. Nessuno se ne libera se non attraverso un percorso critico e una continua sperimentazione di sé. Continue reading

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[BO] CasaPound in camuffa

Ripubblichiamo da zic.it un recente comunicato che denuncia la presenza (segnalata dal 3 maggio nella nostra mappatura della presenza fascista), mascherata da associazione culturale, dei fascisti di CasaPound all’interno di uno spazio pubblico, l’ex stazione FER di via Zanolini.

CasaPound all’ex stazione “Veneta”: un’indecenza


Nella ex Stazione della Ferrovia Suburbana “Veneta” di Via Zanolini, già di proprietà della FER (Ferrovie Regionali), sta avvenendo qualcosa di molto grave nel silenzio delle Istituzioni e dei partiti, salvo una preziosa segnalazione della Assemblea Antifascista Permanente: i fascisti di CASAPOUND, camuffati (ma non tanto) sotto il nome di KULTURBAHN, si sono ritagliati uno spazio con una modalità che sarebbe bene che Comune di Bologna e la FER chiarissero. Continue reading

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«Autobiografia di un picchiatore fascista»


Mercoledì 13 maggio 2009 ore 18 presso la Libreria Irnerio di Bologna, in via Irnerio 27, si terrà la presentazione del libro «Autobiografia di un picchiatore fascista» di Giulio Salierno.

(da zic.it)

«Autobiografia di un picchiatore fascista» di Giulio Salierno, a distanza di trent’anni dalla sua prima uscita, è ancora un libro attualissimo, la storia commovente di un uomo che è riuscito, parlando di sé, a scrivere un pezzo fondamentale dell’autobiografia della nostra martoriata Italia.

Un saggio minuzioso sul carattere e lo sviluppo del neofascismo italiano, tra campi paramilitari, traffici di esplosivi, corruzione delle istituzioni. Il romanzo dal vero della conversione esistenziale e culturale di un uomo, attraverso l’esperienza del carcere, che lo porterà a essere un sociologo di fama internazionale.

Giulio Salierno (1935-2006) è stato attivista dell’MSI a partire dalla fine degli anni Quaranta. Condannato per omicidio nel 1955, trascorse tredici anni in carcere, fino alla grazia concessagli nel 1968. Durante la reclusione si dedicò allo studio e alla lotta con gli altri detenuti, avvicinandosi ai testi del marxismo e cambiando radicalmente la propria collocazione politica. Diventato successivamente sociologo di fama e docente universitario, è autore di diversi saggi tra cui La spirale della violenza (De Donato 1969), Il carcere in Italia (Einaudi 1988) e Fuori margine. Testimonianze di ladri, prostitute, rapinatori, camorristi (Einaudi 2001).

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Luigi Calabresi: il “commissario finestra”


Ripubblichiamo da SenzaSoste una presa di posizione contro gli ipocriti tentativi di rimozione delle violenze e degli omicidi di stato che riempiono gli annali della storia italiana del Novecento. È anche questa una forma di revisionismo storico e di strumentalizzazione politica del passato tipica dei regimi autoritari.

Che la vedova Pinelli stringa la mano alla moglie di Calabresi è un fatto privato che doveva rimanere tale. Invece viene utilizzato dal potere politico per pacificare ed unire carnefici e vittime. Noi non ci rassegniamo a questi tentativi di distruggere la memoria dei nostri morti, tanti, troppi. Uccisi da uno stato che continua ad autoassolversi. Proponiamo un articolo del cartaceo che ripercorre la reale storia di Calabresi, questo è il nostro modo di dissentire dalla “giornata del ricordo di parte”. Ulisse Ognistrada (09/05/2009)


Contrariamente a quanto si pensi, l’opera di falsificazione e repressione, compiuta da Calabresi. non inizia con le indagini su piazza Fontana e con l’omicidio Pinelli, ma alcuni mesi prima. Continue reading

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