Le foibe e il profumo di regime


Lo scorso 10 gennaio l’Assessore alla Cultura del Comune di Pisa, a nome dell’Amministrazione comunale, ha deciso di negare l’uso della Biblioteca pubblica per la presentazione di un libro che raccoglie gli atti di un convegno nazionale tenutosi nel febbraio 2008 a Sesto San Giovanni (MI): il volume si intitola FOIBE. Revisionismo di Stato e amnesie della Repubblica, Atti del convegno «Foibe: la verità. Contro il revisionismo storico. Sesto San Giovanni (MI) 9 febbraio 2008», edito dalla KappaVu. Secondo noi è un fatto gravissimo. Leggi e firma l’Appello in difesa del diritto d’espressione.

Mentre si vietano dibattiti storiografici puntuali e documentati, a Roma il governo & il Blocco studentesco (CasaPound) indottrinano invece la gioventù offrendo agli studenti un nero, oblioso «Profumo d’Italia»: una due giorni per «ricordare» le Foibe, anzi per «creare un evento che porti ad una nuova memoria collettiva», ovvero una kermesse di propaganda creativa e manipolatoria. Ai futuristi di CasaPound piace reinventare quella seccatura del passato…

Ed ecco la loro «memoria condivisa»! Una passerella unilaterale di ministri, politicanti, neofascisti, pseudomedici in veste improbabile di storici, amministratori, ricconi: «il convegno moderato dal presidente della Consulta ha visto alternarsi sul palco personalità politiche come i ministri Giorgia Meloni e Mariastella Gelmini, il deputato triestino Roberto Menia, lo storico (!!!) e scrittore Vincenzo Maria De Luca, l’assessore capitolino Laura Marsilio, l’esule Alida Gasperini».

Alcune centinaia di studenti di varie scuole di Roma hanno però organizzato una manifestazione di protesta: «Contestiamo lo svolgimento di questa manifestazione perché è impostata su toni fortemente revisionisti ed è organizzata da studenti vicini all’ideologia fascista […]. Quest’anno la consulta studentesca ha pensato di trascurare la Giornata della Memoria preferendo spendere i fondi provinciali per questa due giorni, invitando la deputata Aprea firmataria del progetto di riforma scolastica».

Dopo essere stati bloccati dalla polizia di fronte al Palazzo dei Congressi, gli studenti si sono spostati alla sede della Consulta provinciale. Qui hanno manifestato il proprio dissenso con il lancio di uova e scritte antifasciste: «Fuori il fascismo dalle scuole. Noi non dimentichiamo».

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