Negazionisti e antisemiti a Verona


A Verona la giunta comunale applica il Vangelo alla lettera: «Non sappia la tua mano sinistra quel che fa la destra (Matteo 6, 3)».

Il sindaco Flavio Tosi è infatti dotato di ben due mani, ma forse soffre anche di una profonda scissione della personalità. Con una mano ricorda l’olocausto e con l’altra stringe la mano al prete negazionista don Floriano Abrahamowicz. Con una mano ricorda le vittime della Shoah, con l’altra nega l’ingresso al Palazzo della Gran Guardia agli attivisti del Circolo Pink che vogliono ricordare lo sterminio degli omosessuali durante il nazismo. E forse, durante la Giornata della Memoria, il sindaco indossava ancora sotto la giacca la maglietta «Noi Romeo e Giulietta. Voi Sodoma e Gomorra», la stessa che ostentava in mezzo ai tradizionalisti che blaterano di camere a gas come fossero state beauty-farm… Chissà?

Secondo don Floriano Abrahamowicz «le camere a gas servivano per disinfettare» (vedi Dazebao).

Secondo don Floriano Abrahamowicz Erich Pribke, il boia delle Fosse Ardeatinenon sarebbe un boia: «purtroppo è uno dei più tristi aspetti della guerra quello delle rappresaglie e chi lo fa con rammarico, con il cuore pesante, non gli darei l’epiteto “boia”». Per il caritatevole don Floriano, basta il cuore pesante per giustificare 335 omicidi.

Ecco alcune testimonianze dell’odio omofobico della destra veronese.
E su Verona leggi anche il saggio di E. Del Medico, All’estrema destra del padre.

E, come osserva Veronainforme, forse il sindaco Tosi porterà oggi il suo schizofrenico saluto al convegno cittadino della Fiamma Tricolore, dove comunque parlerà il fiero fascista Miglioranzi, capogruppo della lista Tosi. Sui banchetti del convegno verranno esposti i libri delle edizioni di AR, testi negazionisti pubblicati dal neonazista Franco Freda come Auschwitz: fine di una leggenda oppure Aspetti della questione giudaica: «una eccellente ricognizione storico-filosofica sull’imperialismo culturale del popolo giudaico, su quel suo ostinato esclusivismo razzistico che, dal volontario radicamento e dall’ossessiva autoreclusione nei ghetti europei, ha condotto una minuscola stirpe medio-orientale al potere mondiale».

Anche L’Ombroso si chiede: ma quale memoria? Già, «il sindaco saluta commosso gli ex deportati e il suo subalterno [Miglioranzi] gli dà subito dopo dei contaballe? Senza vergogna».

La nostra solidarietà al csoa Lachimica, al Circolo Pink e a tutti gli antifascisti veronesi!

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2 Responses to Negazionisti e antisemiti a Verona

  1. veronantifa says:

    visto che citate l’ombroso. ho trovato questi adesivi scaricabili suo sito. ve li consiglio. fanno spaccare.

    http://lombroso.noblogs.org/…/adesivi_sbocco.pdf

  2. il manifesto says:

    NEGAZIONISMO
    Intervista shock di don Floriano Abrahamowicz, capo dei tradizionalisti a Treviso
    «Sei milioni di ebrei disinfettati»
    Dopo le parole di Williamson, un altro lefebvriano minimizza la Shoah

    Le camere a gas? Servivano per disinfettare. Priebke? Non era un boia. E i sei milioni di ebrei morti nei campi di sterminio? Cifre sparate, nella foga, dal capo della comunità ebraica tedesca. Dunque la Shoah non c’è mai stata? C’è stata una tragedia, quella dell’Olocausto, che però non può vantare nessuna supremazia rispetto ad altri genocidi.
    Sembra avere pochi dubbi don Floriano Abrahamowicz – capo della comunità dei lefebvriani del Nordest – che con un’intervista rilasciata alla Tribuna di Treviso riaccende la polemica sul negazionismo apertasi con la riabilitazione del vescovo lefebvriano Richard Williamson.
    http://www.ilmanifesto.it/…gina/08/pezzo/240857/

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