Emanuele Del Medico, All’estrema destra del padre. Tradizionalismo cattolico e destra radicale, Catania, La Fiaccola, 2004.
Il libro di Emanuele Del Medico, uscito ormai da alcuni anni nelle librerie per le edizioni La Fiaccola, è un libro intrigante e insieme spiazzante.
Intrigante perché mira ad indagare il mondo cupo e “magico” (o esoterico) dell’estrema destra, usando come chiave di lettura il concetto reazionario di Tradizione. Un libro che per l’argomento sembra quasi una gothic fiction, un giallo un po’ horror…
Con un’analisi sintetica ma precisa di molte formazioni dell’estrema destra e (udite udite!) dell’integralismo cattolico, l’autore traccia linee di continuità ideologica e di complicità operativa tra le “nuove forze” di destra e le forze “eterne” del tradizionalismo cattolico, tra personaggi oggi ripuliti e ben vestiti e il piombo ancora fumante del terrorismo nero degli anni ’70, tra partiti politici di rilievo anche nazionale e preti integralisti devoti alla Tradizione.
L’oggetto è succulento per coloro che amano l’intrigo e il mistero, cresciuti con i vari Lucarelli tra i Misteri d’Italia. Ma stavolta la luce rimane accesa, sul tavolo. Non preoccupandosi di accrescere la suspense, l’autore rimane con l’occhio e l’intelligenza puntati: non si perde, come richiedono i format televisivi, nelle angustie della ricerca del “mistero a tutti costi”. Racconta ciò che è già alla luce del sole, ciò che chi avesse tempo e voglia potrebbe a sua volta semplicemente trovare. Ed è questo il tratto forse più sconcertante.
Emerge infatti, al di là delle note vicende storiche di continuità e spesso collaborazione tra l’estrema destra e le forze del tradizionalismo cattolico intransigente, un discorso, una rete di intenti (oltre le già note o ipotizzate collusioni) che ha come unico scopo la restaurazione della Tradizione: la rivincita dell’Ordine sul “disordine morale, politico e sociale” rappresentato dalla modernità, dalla democrazia, dalle libertà personali. Fascisti e integralisti cattolici rileggono la storia d’Europa come un gigantesco complotto: “un processo unitario, orchestrato da un’intelligenza demoniaca”, che “mira a capovolgere l’ordine sacrale, gerarchico e organico incarnatosi nella cristianità medievale”, come dichiara il tradizionalista integrale Luciano Buonocore nel 1973. Insomma, instancabilmente Satana avrebbe mosso le fila dell’Umanesimo, della Riforma protestante, dell’Illuminismo, della Rivoluzione Francese e di tutte le rivoluzioni, del comunismo e dell’antifascismo… Percorrendo questi ambienti chiusi, ossessivi, violenti, Del Medico appare veramente come un indagatore dell’incubo (mirabile è la raccolta di volantini riprodotta in fondo al volume).
Questi circoli non vanno però sottovalutati. Pur minoritari e marginali nel loro fantasioso delirio antimoderno, essi hanno ispirato e influenzato organizzazioni e partiti di destra. Il succo della dottrina tradizionalista, centrifugato e pastorizzato, viene oggi reso più digeribile e utilizzato da un establishment nostalgico per rafforzare l’autorità delle istituzioni, in una società che, dopo le violenze poliziesche di Genova 2001, dopo anni di aggressioni xenofobe e campagne securitarie liberticide, dopo ormai decine di morti, si “scopre”, dal politico al ragazzetto di borgata, sempre più razzista, xenofoba e autoritaria. Senza che vi sia nemmeno bisogno di dichiararsi apertamente fascisti (ma molti lo fanno ormai senza problemi e anzi spesso “con molti onori”).
Di fatto, questa destra proteiforme veicola istanze regressive che vengono recepite da sponde culturali e politiche differenti, molte volte insospettabili, i cui rappresentanti sono sicuramente più presentabili dei pittoreschi “nuovi crociati” che combattono la modernità nel nome di Maria, ma non per questo risultano meno pericolosi.
Razzismo, controllo sociale, riemergenti identità etniche, legislazioni repressive sono anche la risultante di un lavorio, a volte invisibile, del sottobosco dell’integralismo cattolico. Ed è proprio per questo che alla fine rimarrete spiazzati: il mistero è risolto, ce lo abbiamo davanti agli occhi. Basta aprirli.