Quel che resta del Pride 22.07.08 h21.30 a Vag61

Oggi è importante rendersi conto che i principali sistemi di oppressione e discriminazione sono tutti interrelati. Antifascismo per noi vuol dire anche lottare contro l’oppressione razzista, sessista, eterosessista, di classe. Dopo il Gay Pride, martedì 22 luglio vi sarà un momento di riflessione collettiva tra realtà e singoli che si riconoscono nei concetti di autodeterminazione e di antifascismo e che partendo dalle realtà lgbt si allarga a tutto il movimento cittadino.

Ascolta alcuni interventi su Zic.

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Martedì 22 luglio 2008 h21.30 a Vag61

Quel che resta del Pride

Assemblea cittadina

Il pride che si è tenuto a Bologna lo scorso 28 giugno ha evidenziato profonde fratture nel movimento gay, lesbico e transessuale, fratture esistenti – evidentemente – da prima, ma che sono emerse in maniera drammatica attraverso almeno due elementi: l’assenza di un’elaborazione all’interno del Comitato Pride che ha lasciato spazio a derive securitarie, perbeniste, escludenti e qualunquiste, e la rivendicazione della repressione poliziesca e l’uso della diffamazione nei confronti del Coordinamento Facciamo Breccia.

Non crediamo che questo riguardi solo il movimento lgbt, ma che più in generale sia in atto un attacco contro ogni movimento che faccia riferimento all’autodeterminazione e all’antifascismo e che rifiuti le logiche di rappresentanza. Le sentenze di Genova, a nostro parere, si situano in questo contesto.

Non ci interessa ribattere con i metodi emersi durante il pride, non ci interessa rivendicare ragioni e attribuire torti. Sappiamo che in questo momento abbiamo l’onere di dare una lettura politica ampia del pride e dei cocci che lascia, guardando in faccia l’abisso per fare, finalmente, altro.

Non ci interessa farlo in solitudine, ma attraverso un confronto con tutte quelle realtà e singol* gay, lesbiche, trans e non solo che, come noi, intendono inserire questa vicenda in un contesto generale di crisi della politica e di contemporanea diffusione di ideologie e pratiche legalitarie, securitarie, di normalizzazione.

Ci interessa inoltre confrontarci sul tema dell’antifascismo inteso come pratica di soggetti incarnati e sessuati che ritenevamo centrale prima, e a maggior ragione dopo, il 28 giugno.

Invitiamo quindi tutte le realtà e tutt* * singol* interessat* ad un’assemblea cittadina da cui ripartire per rilanciare un movimento che, a Bologna, abbia la capacità e reali chances di riproporre una cultura altra, per un altro mondo possibile, per altri pride possibili…

Facciamo Breccia Bologna
AntagonismoGay
Fuoricampo Lesbian Group
Coordinamento Trans Sylvia Rivera Bologna

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