Secondo vari giornali a Napoli un 18enne sarebbe stato «aggredito dal branco». In realtà, pare si tratti di sette militanti neofascisti di CasaPound, dell’età di 25-30 anni. Hanno assalito, secondo modalità tipiche dell’agguato camorristico, un liceale all’uscita di scuola, in quanto militante di sinistra, antifascista e attivista di un collettivo studentesco. Trenta secondi di pestaggio, trenta giorni di prognosi. Una costola fratturata, il volto tumefatto, escoriazioni su tutto il corpo.
Un fatto analogo è avvenuto anche a Verona dove un gruppo di neofascisti di CasaPound e del Blocco studentesco ha aggredito davanti al liceo Maffei un militante del collettivo metropolis e dei collettivi studenteschi.
Ovviamente, CasaPound nega. Lo aveva fatto anche ad Aosta per dei semplici manichini impiccati. Si sa, i fascisti hanno sempre avuto la negazione facile.
Per fortuna, dinanzi a questa doppiezza neofascista fatta di aggressioni e ipocrisia, c’è chi come Facciamo Breccia parla giustamente di una «emergenza sdoganamenti» e della necessità di «rimettere al centro un posizionamento antifascista che rifiuti ogni tentativo di instaurazione di un pensiero unico».