Squadrismo simbolico e neofascismo


Oggi lo squadrismo simbolico dei neofascisti è complementare al loro squadrismo reale. Ma spesso – come è successo per Italo – ciò passa per ironia o provocazione artistica o iniziativa culturale. Con la complicità dei giornalisti affamati di notiziole piccanti o, talora, amici sottobanco dei neofascisti (vedi ad esempio qui tra i commenti).

Anzitutto, ai fascisti piacciono gli anniversari. Nell’anniversario della Strage di Piazza Fontana, che l’AAP ricordava con una manifestazione, a Bologna CasaPound ha cercato di presentare un libro-intervista al terrorista nero Concutelli, uno dei fondatori di Ordine Nuovo, proprio l’organizzazione che eseguì la suddetta strage. Un caso di provocazione esplicita. O di rivendicazione allusiva.

A Milano, nell’anniversario dell’uccisione di Eugenio Curiel, partigiano ebreo ammazzato dai repubblichini il 24 febbraio 1945, i soliti ignoti hanno imbrattato di strisce di vernice rossa la lapide commemorativa e vi hanno deposto sopra 30 bossoli calibro 30. Un altro caso di rivendicazione allusiva. O, se si vuole, di intimidazione.

Tra le varie iniziative degli squadristi simbolici vi è anche la storia diffusa da CasaPound che narra di un loro simpatizzante omosessuale, P. D., 45enne dei Castelli romani, che, in procinto di sottoporsi a un’operazione per cambiare sesso, chiedeva “una garanzia da parte della curia vescovile riguardo al suo desiderio di farsi suora ed entrare in convento”… Le agenzie di stampa, sempre compiacenti verso i “fascisti del terzo millennio”, hanno diffuso la notizia, ma si trattava solo di una fandonia – dichiara CasaPound – per criticare il Partito Democratico “che cambia pelle ogni due settimane”. O forse per offendere la scelta trans paragonandola a un partito ormai privo identità. Un’offesa allusiva. Un insulto simbolico.

Certo i fascisti cambiano il pelo, ma non il vizio del razzismo e del sessismo. Riproduciamo parte del comunicato del collettivo Malefimmine di Palermo pubblicato da Femminismo al Sud:

In questi ultimi giorni si sono verificati una serie di eventi alquanto preoccupanti: dapprima abbiamo ricevuto la mail di un membro di comunione e liberazione che cercava di infiltrarsi, e stanotte sui muri del centro sociale, in cui abbiamo la nostra sede, è stato scritto “collettivo Maletroie” firmato casa pound.

Premettiamo che precedentemente avevamo trovato un’altra scritta che recitava “compagna quando ce vedi te se bagna” che noi avevamo sottovalutato. Riteniamo che tali scritte siano esemplificative dell’ideologia che risiede dietro le ultime mobilitazioni delle destre sulla questione delle donne.

Anche questa, in fondo, è una rivendicazione allusiva. Anzi, un’intimidazione esplicita.

Né va peraltro dimenticato che il romanzo futurista di Filippo Tommaso Marinetti Mafarka si fonda sulla descrizione sadico-eroica di uno stupro di massa: «Scrissi dunque “Lo stupro delle negre” perché da una gran fornace torrida di lussuria e di abbrutimento potesse balzar fuori la grande volontà eroica di Mafarka», dichiarava Marinetti nel 1910. E il forum di CasaPound si chiama appunto vivamafarka

La nostra solidarietà, pur da lontano, va a chiunque – e sono tant* – sia aggredit* anche simbolicamente dai neofascisti. Contro ogni fascismo sessismo razzismo! Contro ogni “pacchetto sicurezza”!

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3 Responses to Squadrismo simbolico e neofascismo

  1. Alfi says:

    Il simbolo sta al posto di qualcos’altro. Dunque un’aggressione simbolica ha bisogno di un precedente storico concreto da simbolizzare. Che bisogno avrebbero i neofascisti di richiamarsi a Mussolini o Hitler se non per una forma di minaccia simbolica contro chi viene ritenuto “zecca”, “inferiore” ecc. Tracciare una svastica su un negozio gestito da ebrei (come a Roma) o da arabi (come a Bologna) è una forma di aggressione simbolica.

  2. Giulia says:

    Com’è possibile essere aggrediti simbolicamente?

  3. LODO says:

    CASAPOUND SFRATTATA A BOLOGNA E’ COSTRETTA AD EMIGRARE…

    I fascisti di Casapound Bologna non mollano e dopo che nella nostra città si sono dovuti ritirare nel loro guscio di Via Cartiglione (tantoché l’incontro del 28 Febbraio con il fascio Adinolfi lo fanno nal loro covo) ci riprovano con la provincia di Bologna. Il 2 Marzo presso la sala Sassi, via F.lli Cervi 3 di Castel San Pietro Terme hanno in programma una delle loro “cameratesche” iniziative sul Mutuo Sociale. Averli sfrattati da Bologna è molto ma non è abbastanza. Perché non protestare anche a Castel San Pietro contro la concessione della sala? Conceder loro una sala è legittimare la loro azione!
    PER LA CHIUSURA DI CASAPOUND SUBITO!
    PER IMPEDIRE A CASAPOUND BOLOGNA DI AVERE SPAZI, DAPPERTUTTO!!!
    Per protestare mandate le vostre mail all’indirizzo email a lsalvaderi@cspietro.it Ufficio URP di Castel San Pietro Terme e al sindaco PD Vincenzo Zacchiroli sindaco@cspietro.it

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