Il «sorpresone» di CasaPound


Chopper, pseudonimo del solito noto chiacchierone di CasaPound Bologna, sul forum di area “vivamafarka” – dal romanzo futurista di F. T. Marinetti Mafarka, misogino re dell’Africa che voleva «
non sudditi, ma schiavi» – annuncia a Bologna… un «sorpresone».

Scrive infatti con il solito garbo: «per ora lasciamo i compagni crogiolarsi nella loro merda… poi avranno il sorpresone. moriranno pazzi»; e ancora: «illudetevi schifosi»; oppure: «si profila un sorpresone che manco nei loro peggiori incubi…». Già sei mesi fa promettevano «panico»

Chi sono i «fascisti del terzo millennio» di CasaPound?

Ecco
l’intervista autocelebrativa rilasciata da CasaPound Bologna nel maggio 2008 al “Corriere”:

«… “CasaPound nasce anche per occupare, ma per farlo ci vogliono i numeri e noi, a Bologna, forse non siamo ancora abbastanza. Ci sono i transfughi di Azione Giovane, i ragazzi che frequentano Forza Nuova, gli ormai ex Fiamma come noi, ci sono le ragazze di Donne Azione e quelli del Blocco studentesco”. In tutto, per ora, una trentina di camerati ‘duri e puri’, che rifiutano di avvicinarsi alla Destra di Storace, che definiscono “amici con percorsi diversi” i militanti di Forza Nuova…».

Ecco la storia di questa organizzazione neofascista: CasaPound, il volto attraente dei nuovi fascisti.

Ecco il Blocco studentesco, squadra giovanile di CasaPound, in Piazza Navona a Roma: guarda il video I burattini del potere su Tmcrew.

Ecco le Mamme di CasaPound che rilanciano la politica demografia del Ventennio.

Ed ecco infine il riassunto di un’analisi su come si muove CasaPound Italia:

Due sono i tratti fondamentali di CasaPound:

1. l’assoluta gerarchia e strutturazione nazionale: nonostante l’aspetto movimentista, CasaPound nei fatti e nelle pratiche rimane piramidale;

2. l’importanza che CasaPound dà ai media e alla spettacolarizzazione della politica (come in effetti disse lo stesso Iannone in un’intervista: «abbiamo copiato il modello dei centri sociali del nord est»).

Le bottiglie nelle fontane, i sacchi neri sui parchimetri e sulle statue, i manichini appesi ai lampioni sono azioni studiate per i giornali locali, più in generale per l’informazione di basso profilo. Questo tipo di azioni, proprio per la natura di bassa risonanza mediatica, necessitano di una ripetizione (dell’azione) capillare sul territorio. Ripetizione gestita appunto dai gruppi locali, che nella maggior parte delle occasioni non vengono consultati in merito. Questo perché CasaPound non è una rete a progetto di individui e collettivi, ma piuttosto una struttura nazionale [vd. punto 1].

Di diversa natura sono invece le azioni con ampia risonanza: organizzate da gruppi più ristretti, soprattutto dal vertice romano, e senza il concorso della struttura nazionale. Questo tipo di azioni, come l’assalto alla bolla del Grande Fratello, o il blitz negli studi Rai deserti, mirano a un lancio di agenzia con copertura nazionale.

Entrambe le differenti tipologie di azione sono comunque studiate e calibrate nel loro rapporto con i media.


Aggiornamenti

Dopo il fallito incappucciamento delle statue bolognesi, dopo che l’Osteria del Moretto aveva negato il suo locale per la presentazione del libro del terrorista nero Pierluigi Concutelli, il «sorpresone» di CasaPound pare consistesse in questo: che un qualche consigliere di centrodestra, così timoroso da non venire nemmeno allo scoperto, aveva prenotato di nascosto una sala comunale per presentare il suddetto libro. Ma l’interruzione del consiglio di quartiere promossa dal centro sociale Tpo, ha portato alla negazione della sala ai fascisti. Anzi, il presidente del quartiere ha dichiarato: «è certo che non concederò più nessuna sala per iniziative come questa». Una quindicina di camerate e camerati ha assistito alla presentazione del libro nello stanzino ove ha sede CasaPound.
Tommaso Guerini, dei Giovani Democratici, aveva pensato bene di portare la propria democratica solidarietà ai fascisti durante l’iniziativa, diffondendo poi un comunicato in cui si aggrappava a un malinteso principio di libertà d’espressione; salvo poi fare una clamorosa marcia indietro e dirsi «pentito» in uno scambio di missive pubblicato su Zic.

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2 Responses to Il «sorpresone» di CasaPound

  1. redazione says:

    Scusa la cancellazione, ma nei commenti sarebbe buona regola non pubblicare nomi o cognomi di persone che non abbiano scelto di rendersi pubbliche.

  2. Botaniko says:

    A forza di rosicarsi le unghie, di sputare veleno e di schiumare bile, e minacciare vendetta gli sarà meno facile di presentarsi come mammolette.
    Sanno più chiaramente di Aposeris foetida.

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