Ha 25 anni, studia Economia, è incensurato e vive con la famiglia a Bologna. È vicino alle ideologie di estrema destra, ma non risulta iscritto a partiti. Sarebbe responsabile delle scritte fasciste e inneggianti alla P2 apparse nella notte tra il 4 e il 5 giugno sul Sacrario dei caduti partigiani in piazza Nettuno.
Durante l’interrogatorio ha mostrato uno spray nero, attribuendosi anche l’imbrattamento delle bacheche del Pd di via Lenin e via Felsina a fine maggio; quello del cippo della staffetta partigiana Delcisa “Tosca” Gallerani nel quartiere Reno; una svastica su un’auto della polizia municipale al Pratello e altre scritte fatte precedentemente in via della Barca. Pare che volesse creare tensione in città. Una vicenda dai contorni poco chiari.