[BO] Altre violenze nel CIE di via Mattei


Bologna, lunedì 4 maggio. Verso le 14.00 Raya, una delle ragazze rinchiuse nel CIE, entra in infermeria per chiedere dei medicinali. Lo fa senza chiedere il permesso, il che evidentemente irrita assai il personale presente che chiede l’intervento dell’ “ispettore”. Quest’ultimo losco individuo è un agente della polizia in borghese, ed è un ruolo che viene ricoperto ogni volta da uno diverso e non identificabile. Dentro li chiamano “la banda”, e fanno il bello e il cattivo tempo, intervenendo arbitrariamente in ogni situazione considerata “d’eccezione”. Sotto gli occhi impassibili degli operatori della Misericordia, che non intervengono in alcun modo, l’ispettore comincia a picchiare Raya e continua fino a lasciarla svenuta sul pavimento, piena di lividi e con i vestiti stracciati. E lì rimarrà, senza soccorso, fino a quando non troverà da sola le forze di rialzarsi e di raggiungere i suoi compagni nelle celle esterne, dove cominceranno a fare una battitura delle sbarre.

Vedi scheggia.


Roma, 7 maggio. Una donna tunisina di 44 anni, in Italia da quasi 30 anni, si è suicidata nel Cie di Ponte Galeria a Roma perché lo Stato voleva “rimpatriarla”. Il corpo, rende noto la Croce Rossa Italiana che gestisce il lager, è stato trovato questa mattina intorno alle 6.45.

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