Nell’ambito delle attività di autofinanziamento dell’AAP, è in corso la riedizione di un saggio notevole e scintillante sul fascismo, edito “a caldo” nel 1922: la Controrivoluzione preventiva di Luigi Fabbri.
Nel 1922 Luigi Fabbri compiva quarantacinque anni, era maestro elementare a Corticella in provincia di Bologna e militante anarchico da oltre vent’anni. La sua voce è anzitutto quella di un testimone che ha visto un’area «rossa» come Bologna e l’Emilia-Romagna diventare, nel volgere di pochi mesi, una roccaforte e anzi la «culla» del fascismo e della reazione antiproletaria. Si tratta di un’inchiesta a tutto campo che dalla cronaca minuta, narrata con gusto vivo del racconto, cerca di risalire alla forma sociale del fascismo come «controrivoluzione preventiva».
Nonostante alla fine del 1922 i fascisti distruggessero le copie ancora invendute del libro, tanto che oggi sopravvivono nelle biblioteche italiane meno di una trentina di esemplari dell’edizione originale, le tesi di quel saggio scritto in fretta negli ultimi tumultuosi mesi del 1921 ebbero fin da subito larga risonanza. Così, mentre il nome di Fabbri cade nell’oblio, il concetto di «controrivoluzione preventiva» attraversa invece per intero la storia intellettuale del Novecento fino a Marcuse e a Debord.
Ma, prima della ristampa della Controrivoluzione preventiva, abbiamo pensato di portare in giro per Bologna quel testo con una lettura pubblica di vari brani, quelli che raccontano più vivacemente fatti ed episodi della violenza e dell’idiozia fascista (con breve introduzione e intermezzi musicali). Qualcosa a metà tra la presentazione di un libro che ancora non c’è e uno spettacolo di dilettanti.
Catilina parla
Letture (con interventi musicali) dalla Controrivoluzione preventiva di Luigi Fabbri
Musiche di Marco Coppi
Leggono Antonella, Cristina, Giorgio, Nerio e Rudy
Alle ore 19 del 25 aprile saremo a Vag61 mentre ai quattro angoli della città si svolgono molteplici iniziative antifasciste, al Pratello, in Bolognina e al circolo Iqbal Masih…