3/12/08 Assemblea pubblica verso il corteo del 13

ASSEMBLEA PUBBLICA verso il

CORTEO ANTIRAZZISTA E ANTIFASCISTA
AI QUARTIERI S.VIOLA E BARCA

del 13 DICEMBRE 2008

presso il CIRCOLO ARCI IQBAL MASIH
Via della Barca 24/3 – bus 14

MERCOLEDI’ 3 DICEMBRE ’08 ALLE ORE 20.30

[Vai all’appello alla mobilitazione con le adesioni aggiornate]

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2 Responses to 3/12/08 Assemblea pubblica verso il corteo del 13

  1. Armando Rossi says:

    Gli sta andando male, pare. Ecco il fiele che sputano nel loro forum:

    Mssimiliano Mazzanti [“responsabile Cultura di CasaPound Bologna” (area fogna]
    Casalecchio (Bologna), il sindaco decide: CasaPound non deve parlare!

    « il: Ven-28-Nov-2008 19:05 »
    Il sindaco di Casalecchio di Reno, tale Simone Gamberini, del Pd area Ds, ha deciso: CasaPound non può parlare nel suo Comune.

    Con ordine, prima i fatti.

    Questa mattina, con tono apprensivo, il sindaco di Casalecchio contatta Erika Seta, consigliere comunale della Casa delle Libertà, area An, che aveva nei giorni precedenti organizzato in collaborazione con CasaPound la presentazione del libro Uno Bianca – La banda di Roberto e Fabio Savi, scritto dal responsabile Cultura di CasaPound Bologna, Massimiliano Mazzanti (che vi sta scrivendo in questo momento). “Dispiacendosi”, comunica alla Seta di aver deciso di revocare l’autorizzazione a svolgere l’iniziativa nella Sala Consiliare del Comune, essendo stati raggiunti, i suoi uffici, da comunicazioni della Questura che mettevano in allarme il sindaco circa la possibilità di un intervento a dura contestazione dei soliti noti dei “centri sociali” cittadini.

    Con una singolare interpretazione della Costituzione, insomma, essendoci un gruppo che avrebbe deciso d’impedire a CasaPound di esprimere anche con comportamenti violenti le proprie idee, il sindaco, a tutela dell’ordine pubblico, ha deciso di conculcare questo stesso diritto di CasaPound per via democratica. Il tutto su consiglio della Questura.

    Incredula, la Seta chiama immediatamente l’interessato, Mazzanti, per decidere sul da farsi. E la prima cosa da fare, in questi casi, è verificare l’attendibilità delle notizie. Precipitatosi nell’ufficio del capo della Digos di Bologna, Ciarambino, Mazzanti chiede conto della presunta telefonata al sindaco, suscitando un moto di evidente e sincero stupore nel funzionario. La Digos non ha telefonato proprio a nessuno e, semmai, se avesse avuto sentore di possibili incursioni dei “centri sociali”, avrebbe predisposto un servizio a tutela della manifestazione. Per altro, in questo caso, la sincerità del funzionario è testimoniata dall’argomento del libro – in cui non mancano, parlando dei Savi, durissime e documentate accuse proprio alla Digos di Bologna, con tanto di nomi, cognomi e circostanze che, nei cinque mesi scorsi, da quando è uscito, non hanno mai trovato (e non possono trovare) smentita – che metterebbe certamente in imbarazzo la Questura di Bologna, se questa si attivasse per impedirne una presentazione, cioè, un mezzo di diffusione.

    Mazzanti richiama la Seta, la Seta richiama il sindaco e… salta fuori la verità. La Digos di Bologna non ha mentito e, soprattutto, non ha chiamato il sindaco di Casalecchio per chiedere di non far svolgere la manifestazione. È stato il sindaco Gamberini ad avere contattato di sua iniziativa la Prefettura, manifestando alcuni dubbi suoi su CasaPound e ottenendo da un alto funzionario – pare il vice-prefetto, Matteo Piantedosi – la rassicurazione di un contatto con la consigliera Seta per indurla a spostare la manifestazione in un vicino hotel. Dunque, la sicurezza pubblica non c’entra nulla, dal momento che è chiaro come le stesse difficoltà che si potrebbero incontrare nella gratuita e istituzionale Sala di Consiglio del Comune, s’incontrerebbero anche nell’onerosa sala a pagamento dell’hotel. C’è di più: il sindaco Gamberini, col suo fare, dimostra anche quanto poco abbia a cuore i suoi concittadini [NB: CIOE’ UN ALBERGATORE PRIVATO OSPITALE COI NAZI!!!], dal momento che, temendo un “pericolo”, si preoccuperebbe di salvare un luogo pubblico a scapito di uno privato.

    Da segnalare, a questo punto, che il titolare dell’albergo, il Calzavecchio, interviene con la Seta per assicurare a lei e a CasaPound una sala gratuita, qualora i due soggetti decidessero di andare avanti nell’iniziativa.

    Gamberini, comunque, in questa giornata densa di eventi, vuol far vedere di non temere affatto il ridicolo di cui si sta coprendo, affermando, nel colloquio con la Seta, anche di non ritenere opportuno che “gruppi politici” utilizzino la Sala del Consiglio comunale. Bene, benissimo, anzi, no: e cosa sarebbero mai, i gruppi consiliari, se non gruppi politici, anzi, partitici, essendo che la Costituzione – quella italiana, almeno, non quella appresa da una rapida traduzione dal russo in qualche scuola serale tipo Frattocchie – assegna proprio ai partiti il compito di organizzare la vita istituzionale e politica del Paese? Per altro, da quando un sindaco si può permettere di mettere bocca sulle “partnership” (è bene usare questa parola inglese, lingua ormai tanto cara – fa cool – nel mondo del Pd obamanomane) che i grupppi consiliari formalmente eletti nel suo consesso decidono di attivare per organizzare eventi a contenuto culturale o politico?

    In verità – e lasciamo i fatti per le considerazioni –, il comportamento di Gamberini conferma una brutta impressione che, sempre oggi, tradiva la prima pagina della cronaca bolognese de “l’Unità”, organo ufficiale dell’area Ds del Pd. Il quotidiano rosso, infatti, è stato l’unico a dare ampio risalto a una presunta aggressione (gli inquirenti sono molto scettici a proposito) denunciata da un militante di Rifondazione ieri (uno sconosciuto, incappucciato, vedendogli addosso una spilla che ne dichiarava la fede politica, lo avrebbe minacciato con un coltello, per poi sparire, senza fare nulla e non lasciando alcuna traccia); decidendo di non commentare con nemmeno una riga l’aggressione, quella vera di sicuro, compiuta dai “centri sociali” in piazza Verdi ai danni di alcuni ragazzi di Azione giovane, col ferimento di alcuni di loro e di un agente e di un funzionario di Polizia; insomma, “l’Unità” non riesce a celare l’intenzione, nutrita da qualche ambiente del Pd, di arroventare la piazza per recuperare un po’ di consenso e per mettere in difficoltà gli avversari.

    Il che, poi, spiega bene come mai i gruppi del teppismo organizzato, all’interno del quale crescono a volte i germi dell’eversione vera e propria (qualcuno ricorda la vicenda Marco Biagi, a Bologna?), trovino tanta compiacenza da parte delle istituzioni – Comuni, Province, Regioni, ecc. – che assicurano loro la possibilità di occupare spazi pubblici e privati gratuitamente e senza conseguenze giudiziarie di sorta per anni; a volte ristrutturando quegli stabili con soldi pubblici per trasformarli in vere e proprie attività economiche a scopo di autofinanziamento (dei gruppi o di chi li guida?); finanziandone generosamente anche alcune attività “culturali”. Tutto ciò accade, evidentemente, perché alla bisogna, i “centri sociali” – gli “utili idioti” del tempo che fu – rispondono diligentemente.
    ____________________

    Fin qui la voce della chiavica.
    Resta da aggiungere per completezza info sull’albergo Calzavecchio:

    HOTEL:
    http://www.ricercahotel.com/…ecchio_1882_ita.php

    E MAPPA:

    http://www.ricercahotel.com/…2.php?id_hotel=1882

  2. no nazi says:

    ottima cosa del mobilitazione del 13 ma per il primo dicembre è previsto qualcosa?ho in mano i flyer trovati su una macchina di una presentazione di un libro sulla uno bianca..è organizzata da casa pound bologna col gruppo consiliare del pdl di casalecchio, alle 21 presso la sala consiliare di via dei mille 9 a casalecchio…..muoviamoci..

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