I paradossi e l’ironia


Apprendiamo che, dopo gli strali di Alessandro Vigliani (CasaPound) e il fascicolo aperto contro di noi in questura, anche Gioventù Italiana Bologna (Giovanile de La Destra) si sdegna per «la vile mappatura della presenza fascista in città» e denuncia «una vera e propria istigazione alla violenza».

È quanto mai paradossale che fascisti – che, beninteso, rivendicano apertamente le proprie idee e pratiche fasciste – si lamentino del monitoraggio cui sarebbero sottoposti. Una pratica, questa, che vuole porre un argine alle violenze indiscriminate che negli ultimi mesi e anni hanno subito persone colpevoli solo di passare nel posto sbagliato al momento sbagliato. Hanno qualcosa da nascondere i fascisti? e di cosa si lamentano mai? Proprio loro che nel corso di venti anni hanno creato e portato alla massima efficienza un sistema di repressione basato sulla schedatura di massa e che faceva leva sul terrore e sulla delazione. Sistema che è stato mantenuto dai governi democratici che dalla Liberazione si sono succeduti fino ad oggi. I fascisti sono gli inventori e gli assertori più fanatici delle schedature di massa, a loro si deve la creazione dell’OVRA, una organizzazione efferata di controllo delle menti e del libero agire. Chiunque vada in un archivio di stato può vedere con quale minuzia qualsiasi persona tacciata di essere sovversiva (leggi “democratica”) sia stata schedata. Il controllo cui ogni cittadino è oggi sottoposto ha la sua premessa storica nelle nefandezze spionistiche del regime di Mussolini. Che tacciano i fascisti e si vergognino anche solo all’aprire bocca.

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