Conoscere il passato per cambiare il futuro


Che l’emanazione delle leggi razziali nel 1938 non sia stata una "parentesi" fortuita, né tanto meno una concessione all’alleato nazista, bensì una componente essenziale e di lungo periodo del fascismo italiano, è un’acquisizione ormai pacifica in ambito storiografico (basti pensare agli studi recenti di Emilio Gentile, Enzo Collotti, Michele Sarfatti, Alberto Burgio, e a L’offesa della razza: razzismo e antisemitismo dell’Italia fascista, a cura di Riccardo Bonavita, Gianluca Gabrielli e Rossella Ropa). A ribadirlo, esce ora anche un volume su «La difesa della razza». Politica, ideologia e immagine del razzismo fascista di Francesco Cassata (recensito sul supplemento culturale del “Manifesto” dell’11/10).

Recentemente, esponenti di AN hanno cercato di distinguere le leggi razziste del Ventennio dai presunti “elementi positivi” del regime fascista. Ma questa è una bugia ipocrita che serve solo a coprire le rinnovate politiche razziste del governo. Anzi, razzismo e omofobia sono in Italia un’eredità specifica del fascismo. Lo dimostra ampiamente anche il libro Il nemico dell’uomo nuovo. L’omosessualità nell’esperimento totalitario fascista di Lorenzo Benadusi, che analizza il progetto fascista di un totalitarismo biologico “virile”, familistico e procreativo: «Un progetto destinato a svanire con la fine del regime, ma che aveva coinvolto per due decenni milioni di italiani. Così, nonostante il fallimento dell’esperimento totalitario, il fascismo contribuì a radicare il pregiudizio omofobico nella coscienza comune e l’eredità di questo atteggiamento avrà effetti duraturi sulla società italiana».

Insomma, le leggi razziali sono vive ancor’oggi nello squadrismo razzista, omofobo e sessista! Sono vive nel razzismo di stato, nei CPT, nei pestaggi di migranti, negli stupri “punitivi”, nel consenso implicito dei benpensanti e degli equidistanti (ad esempio l’Università Cattolica di Milano), nei cori fascisti degli stadi (come gli ultras italiani a Sophia). Conoscere il passato vuol dire cambiare il futuro! Non passeranno!

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