Razzismo a Bologna e in Italia


Chi ancora si domanda se ci sia violenza razzista diffusa anche a Bologna può leggere una letterina al “Resto del Carlino” del 7/10/08 in pagina locale. Ne riportiamo integralmente il testo:

Mia moglie, 36 anni, ha il vezzo di mantenersi abbronzata tutto l’anno, il che le riesce bene poiché gestisce un centro abbronzatura nella zona collinare. Giorni fa, tornando a casa, è stata sorpresa da un improvviso scroscio di pioggia e si è riparata il capo con una sciarpa. Mentre camminava è stata colpita a un occhio dall’ombrello di un ‘gentiluomo’ che le ha rivolto insulti del tipo ‘negra di m…’ e simili. Non vorrei che diventasse un rischio essere troppo abbronzati e coprirsi il capo con un foulard.

Ora, se l’onesto cittatino bolognese si preoccupa del rischio di sembrare un immigrato per via dell’abbronzatura, pensate che cosa si vivono sulla loro pelle le migliaia di migranti che abitano nel territorio bolognese e che subiscono angherie a freddo da siffatti gentiluomini: sfruttati, insultati, pestati. E queste notizie non circolano, né a un immigrato viene spontaneo scrivere al “Carlino”, né forse il “Carlino” – che non è estraneo al razzismo sottile dei media di regime – pubblicherebbe la lettera…

D’altre parte, chi si domanda se c’è un’ondata di razzismo in Italia, chi risponde che non si può parlare di razzismo, chi semplicemente non sa come valutare i fenomeni di questi giorni può dare un’occhiata al rapporto RAXEN curato dall’Agenzia per i diritti fondamentali della Ue e che esiste dal 2002.

Ebbene, tra il settembre 2005 e il settembre 2006 gli episodi comprovati di razzismo commessi da cittadini italiani verso cittadini extracomunitari sono stati 203, uno ogni 43 ore. In almeno 13 casi la discriminazione razziale è stata in tutto o in parte causa della morte dell’immigrato. Puoi leggere il resto dei dati su ECN antifa.

In Italia c’è un razzismo crescente, diffuso e assecondato dall’alto. A Bologna c’è razzismo. Ma su questo non ci sono inchieste giornalistiche. Solo quando i gentiluomini si sbagliano e se la prendono con una signora bolognese che è solo abbronzata, allora la notizia fa un minimo scalpore. E anche questo è razzismo.

Aggiornamento

Le violenze contro immigrati e rom sono diventate ormai quotidiane (vedi la lista degli ultimi mesi su ECN antifa e ascolta su ZIC la conferenza stampa del Coordinamento migranti di Bologna e provincia).

Sempre più vigili, poliziotti, carabinieri, consigli comunali sono protagonisti di aggressioni o provvedimenti razzisti. Anzi, il razzismo in Italia assomiglia ormai a una Bolzaneto a cielo aperto.

Padova, 3 ottobre: pestati dalle forze dell’ordine due giovani camerunensi (MP).

Milano, 8 ottobre: un senegalese gettato a terra e ammanettato davanti al figlio che stava accompagnando a scuola (Corriere).

Pisa, 9 ottobre: il Comune sta per varare un’ordinanza “anti-borsone” che proibisca ai "senegalesi" di circolare con borse di grandi dimensioni (Infoaut).

Bari, 10 ottobre: una donna nigeriana di 24 anni è stata travolta e uccisa mentre tentava di attraversare di corsa la tangenziale per sfuggire a un controllo di polizia (Gazzetta del Mezzogiorno).

Bologna, 20 ottobre: un cittadino italiano senegalese viene arbitrariamente immobilizzato faccia a terra per quaranta minuti da una decina di vigili, ammanettato e buttato di forza all’interno della volante. Dopo il trattamento, è stato portato in ospedale da un’ambulanza della Croce Rossa (Indymedia ER).

Milano, 22 ottobre: un rumeno di etnia rom è stato picchiato a sangue da quattro agenti, davanti alla baracca dove viveva. Due giorni prima era stata picchiata sua figlia dodicenne, e lui aveva osato protestare (Indymedia Lombardia).

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