Ancora razzismo istituzionale a Parma


L’hanno fermato all’uscita da scuola, braccato, pestato: un piede sopra alla testa, le manette e poi le botte, anche all’interno della macchina di servizio. Sette agenti della polizia municipale di Parma – questa la denuncia fatta in mattinata ai carabinieri del Comando locale – hanno aggredito alle 18,25 di ieri al parco cittadino ex Eridania Bonsu Emmanuel Foster, giovane studente ghanese di 22 anni – riducendolo con un occhio nero, una gamba malmessa (il ragazzo zoppica) e diverse lesioni, come testimonia il referto ospedaliero. Ancora una volta, dunque, i vigili urbani di Parma – la città della carta dei "più poteri ai sindaci e alla polizia municipale" finiscono nella bufera, dopo l’episodio della prostituta abbandonata a terra nella cella di sicurezza.

L’articolo intero, pubblicato da Repubblica Parma, si trova anche in Indymedia ER.

Mobilitazione a Parma per il 4 ottobre: vedi Parmantifascista.

Leggi su Indymedia Lombardia le dichiarazioni del segretario generale dell’Associazione Amici d’Africa di Parma: “Non ho dubbi che si tratti di un caso di razzismo. La situazione per noi stranieri sta peggiorando sempre di più”.

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One Response to Ancora razzismo istituzionale a Parma

  1. andre says:

    Fino a qualche tempo fa, e con poche eccezioni, i vigili erano quelli a cui chiedere indicazioni stradali o che, al massimo, davano multe per divieto di sosta.

    Ora invece stanno diventando gli esecutori boriosi dei sindaci-sceriffo, se la pigliano con i mendicanti, con le prostitute, con gli zingari, con i poveracci che cercano fili di rame nei cassonetti o con chi legge un libro sdraiato in un parco, inflessibili custodi di quell’orrenda subcultura chiamata tolleranza zero, un’ideologia che parte dai fascisti e dai parafascisti di governo e da lì si trasmette ai sindaci tutti contenti di contare qualcosa emanando ordinanze stronze, quindi arriva a cascata a quelli che una volta erano ghisa o pizzardoni, oggi solo sbirri al servizio della tracotanza contro i più deboli.

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