Lettera del fascista Iannone sul “Manifesto”


Nel “Manifesto” del 12.9.08 a p. 12, c’è di che rimanere sorpresi: viene infatti pubblicata una lettera di Gianluca Iannone – i cui camerati si rendono quotidianamente protagonisti di attacchi squadristi – il quale candidamente afferma che nel comunicato stampa diramato dopo l’attentato incendiario al circolo futurista di Casal Bertone non si voleva indicare quale corresponsabile (mandante) del fatto il giornalista del “Manifesto” Giacomo Russo Spena, ma il parlamentare Giovanni Russo Spena.

Al che a firma ga. p. si risponde che si prende atto della precisazione, ma che è comunque pericoloso indicare una persona come mandante. E già questo basterebbe per accartocciare il giornale.

Come se non bastasse nella stessa rubrica (Posta prioritaria) compare una lettera di uno studente indiano che denuncia l’aggressione da lui subita a Torre Angela da parte di un gruppo di giovani fascisti: «mi hanno aggredito da dietro e picchiato brutalmente, appunto senza alcun motivo». E i due articoli compaiono democraticamente affiancati nella stessa pagina.

Insomma, di questi tempi una bella lettera del fascistissimo Iannone non crea alcun problema. Anzi conferisce una patina di equilibrio e di equidistanza bipartisan.

Certo è che, nonostante gli interessanti articoli sul neofascismo romano di Giacomo Russo Spena, il “Manifesto” pare accorgersi solo ora della virulenza del fenomeno neofascista. Per non parlare dell’atteggiamento revisionista di alcuni suoi redattori sulla responsabilità dei NAR nella strage di Bologna. Sarebbe ora di chiarirsi le idee.

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3 Responses to Lettera del fascista Iannone sul “Manifesto”

  1. r says:

    Antifascista Romano scrive:
    “Gli si doveva rispondere come alla maggior parte degli antifascisti fricchettoni piace fare con minacce che rimangono sulla carta o sul web? Purtroppo questa fobia dei fascisti è tipica di chi i fascisti non li ha mai sfiorati nemmeno con lo sguardo…”

    Lasciamo stare l’argomento “fobia dei nazi”, buono per stuoli di paraQ che vorrebbero giustificare le loro aperture ai fasci (ultimo della serie, nella nostra città, l’ormai celebre “caso “Italo”, al Gay Pride post-antifascista).

    Veniamo al punto: se hai individuato in questo sito dei post stile “antifascismo fricchettone” con “minacce che rimangono sulla carta o sul web”, segnalali.
    Se no, cambia disco e tono, per favore.
    E il muso duro tienilo per i fasci.

  2. idem says:

    Intanto le cose si possono guardare da vicino e da lontano, ma da troppo vicino non si vede certo molto bene.

    In secondo luogo, tra accettare un fascista come interlocutore e scrivere minacce anonime sul web, c’è una vasta gamma di altre scelte sensate.

    Con questa logica, dovremmo forse credere che il “credo antifascista” di Fini sia un segno di debolezza?
    http://isole.ecn.org/…ca-nei-valori-antifascisti

    Oppure, dovremmo credere che Pribke che presiede un concorso di bellezza sia un segno di “pacificazione”?
    http://isole.ecn.org/…ite-al-concorso-delle-miss

    Un “quotidiano comunista” non dovrebbe concedere un millimetro della sua carta per dar voce ai fascisti. Non è che un giornale è obbligato a pubblicare tutte le lettere che gli arrivano, no? Farà una scelta. E la scelta fatta non fa che aumentare la confusione.

  3. Antifascista Romano says:

    non capisco dove sia il problema.
    Iannone, con la sua retromarcia, ha fatto la solita figura di merda. Il suo attacco al giornalista Russo Spena (autore di un articolo che ha molto turbato i fascisti all’indomani dell’accoltellamento dell’Ostiense) era evidente. Ha rettificato addossando la sua accusa a Giovanni Russo Spena, peraltro senza motivarla ed ha inviato la sua rettifica al Manifesto.
    Andava censurato? Gli si doveva rispondere come alla maggior parte degli antifascisti fricchettoni piace fare con minacce che rimangono sulla carta o sul web? Purtroppo questa fobia dei fascisti è tipica di chi i fascisti non li ha mai sfiorati nemmeno con lo sguardo. Per chi ci combatte realmente muso a muso nei territori, non è un problema una rettifica di Iannone sul Manifesto, anzi, è un segno della loro debolezza. Ma che ne sapete voi

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