20 luglio 2008, ancora in Piazza Alimonda

Ancora in strada per non dimenticare, per gridare il nostro orrore e la nostra rabbia contro una delle pagine più nere della storia del nostro paese, anzi – come l’ha definita Amnesty International – “una delle più gravi violazioni dei diritti umani e civili dai tempi del ventennio fascista”.

Immancabile la presenza dell’incrollabile famiglia di Carlo, costantemente posta di fronte alla pena di veder rimossa e manipolata la memoria del proprio figlio, nel torbido oblio di condanne senza senso né dignità: lo stato e la società sono sempre pronti a condannare chi non accetta di piegare la testa di fronte agli abusi del potere costituito, delle ingiustizie, dei soprusi, della violenza brutale e ingiustificata.

Tutto il nostro calore, il nostro rispetto e la nostra umana ammirazione vanno allo strazio di questi genitori che ogni minuto di ogni giorno combattono per la memoria di un figlio perduto in circostanze che ricordano troppo da vicino la vicenda di Francesco Lorusso. I tempi e i nomi cambiano, la violenza di stato è la stessa.

Inestimabile il lavoro degli amici di Carlo e di don Gallo, intervenuto per ricordare a tutti i presenti i valori civili della lotta di Resistenza, a cui anch’egli prese parte in prima persona. Secondo don Gallo, la voglia di libertà e di uguaglianza sociale che animava i compagni sui monti è la stessa che ci anima e animava Carlo quel maledetto giorno, e non deve venire soffocata dalla paura, dalle minacce e dagli omicidi perpetrati da uno stato sempre più dichiaratamente fascista. Don Gallo prende il microfono, ci si aggrappa, lo impugna come fosse un’arma e alimenta il fuoco di un’esortazione ad alzare la testa, a combattere la paura e a non darsi mai per vinti, perché – egli afferma – se in questo dannato paese esiste un patrimonio comune, ebbene quello è senz’altro la totalità dei valori e degli intenti che hanno mosso le generazioni passate a liberare l’Italia e che oggi devono servire per proteggere e promuovere nuovamente la civiltà, la pace e l’uguaglianza sociale. Segue un interminabile applauso, come quello immancabile delle 17.21.

Poi risuona la voce registrata di Carlo che legge alcune lettere di condannati a morte genovesi durante la Resistenza. Era un vecchio nastro, registrato durante una manifestazione in cui Carlo aveva letto queste lettere, ma l’emozione è grande, soverchiante, come ogni anno a Piazza Alimonda. O meglio, a Piazza Carlo Giuliani, ragazzo.

In questo settimo anniversario eravamo più di 500. Quest’anno la tensione è stata smorzata dalle taglienti osservazioni in musica di Andrea Rivera e dalle allegre melodie dell’orchestra Rom che ha seguito il corteo fino a Piazza Alimonda. Sì, perché quest’anno c’è stata anche l’occasione di dire NO alle impronte prese ai BAMBINI ROM ribadendo il concetto dell’antirazzismo come forma di progresso civile.

Da ultimi, ma non ultimi nelle nostre coscienze, hanno preso la parola alcuni manifestanti del luglio 2001 che indossavano una maglietta bianca con stampato sopra il numero 25 (a ricordare quello dei condannati per devastazione e saccheggio), i quali, a causa della negata udienza da parte del sindaco di Genova Marta Vincenzi, non hanno potuto partecipare all’incontro tra comune e parti sociali di Diaz e Bolzaneto in cui si è parlato di “riconoscimento morale” che la città di Genova offre alle vittime della violenza di quei giorni. Ai presenti hanno letto la lettera inviata al sindaco della città in cui è scritto chiaramente: “Come i 25, siamo testimoni della violenza e non vittime. Dalle istituzioni vogliamo risposte politiche”.

Lasciamo la piazza colmi di amarezza per l’impunità che ovviamente legittima i servi del potere e i loro mandanti, ma con una certezza che ci anima: contro le menzogne atte ad infangare la memoria di persone innocenti, contro colpe attribuite ingiustamente, contro ogni forma di violenza fascista, contro ogni tentativo di soffocare le libertà civili, contro ogni violazione dei diritti umani, ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Carlo rivivrà in sempre più persone.

Per chi volesse approfondire http://www.piazzacarlogiuliani.org

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