Ravenna: il centrosinistra intitola via al fascista Calvetti

No alla via in memoria del fascista Calvetti a Ravenna
Red Block Ravenna (da Indymedia ER)

La decisione della Circoscrizione del mare di intitolare una strada al fascista Calvetti, votata dal PD e da Rifondazione, non solo ha dell’incredibile, ma mette in evidenza come i valori della Resistenza non appartengano in alcun modo alle forze politiche che governano questa città!

Da diversi anni è in atto un opera di revisionismo storico che volendo mettere sullo stesso piano fascisti assassini e Partigiani eroi cerca di realizzare quello che viene definito un processo di pacificazione. In realtà questo significa solo affossare la memoria storica e riscrivere la storia dell’Italia e delle masse protagoniste della Liberazione, attaccando la guerra di Liberazione e i Partigiani si vuole attaccare il diritto dei popoli alla ribellione.

La nostra città, medaglia d’oro alla Resistenza, rifiuta e combatte qualsiasi rigurgito fascista, sia esso espressione delle istituzioni sia esso proveniente da forze esplicitamente di estrema destra, così come avvenuto a Lido Adriano il 15 giugno quando si è impedito alla Fiamma Tricolore di ostacolare l’esercizio del diritto di voto agli immigrati.

Tra politiche di allarme sociale che volgono verso la militarizzazione della città, provvedimenti restrittivi delle libertà, criminalizzazione degli immigrati e dei giovani, cancelli antimmigrati ai giardini Speyer, concessione di permessi a forze fasciste per manifestare davanti i seggi elettorali degli immigrati, ronde da Marina a Punta della Fiamma Tricolore…

Crediamo che sia necessario anziché intitolare una via al fascista Calvetti recuperare e dare forza ai valori della Resistenza che oggi più che mai sono urgenti e necessari a contrastare e combattere questa deriva moderno fascista.

Proponiamo che venga intitolata una strada o una piazza, anziché ad un fascista, ad un giovane operaio che cercava di farsi una vita ma che gli è stata portata via il suo primo giorno di lavoro al porto di Ravenna l’1-9-06.

Ravenna e le istituzione dovrebbero ricordare Luca Vertullo e gli altri operai morti sul lavoro piuttosto che riesumare dalla fossa un sindaco fascista sepolto!

Red Block Ravenna
e-mail: redblockravenna at libero punto it
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Memorandum

Proprio contro le cooperative socialiste e anarchiche, a Ravenna – secondo la testimonianza stessa del podestà fascista Celso Calvetti – il Fascismo vantò «la battaglia più difficile e la più bella vittoria».

La feroce vittoria avvenne nel luglio del 1922 e culminò con l’incendio di Palazzo Rasponi, sede della socialista “Federazione delle Cooperative”, poi commissariata e, pochi anni dopo, presieduta dallo stesso Calvetti.

Così oggi costui viene ricordato da La Destra di Ravenna: «Personaggio di grande umanità e cultura, che non amava la divisa ma amava tanto la sigaretta, fu Deputato alla Camera dal 1928 al 1938 ed anche direttore della Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna».

Autore soltanto di un opuscoletto di poche pagine su La bonifica per colmata del fiume Lamone, la “cultura” di Celso Calvetti fu anzitutto quella della violenza fascista: la cultura del bastone, dell’olio di ricino, del dare alle fiamme sedi sindacali per poi diventarne “direttore”… amava tanto le sigarette…

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