Governo fascista vuole rubare bambini rom

“Il governo farà prendere le impronte dei bambini presenti nei campi nomadi e se li troverà a chiedere l’elemosina li toglierà ai genitori, che perderanno la patria potestà”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Roberto Maroni spiegando le linee programmatiche del suo dicastero, mentre affrontava il tema dei campi nomadi.

Per il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e quello di Roma, Gianni Alemanno, schedare e prendere le impronte digitali ai bambini Rom può essere vista come un’opportunità di “tutela”.

È un segno inquietante dei tempi, ma non è certo un fatto nuovo. In Europa già tra Sei e Settecento si cercava di assorbire il problema del nomadismo “eslege” sottraendo i bambini agli accampamenti diseducativi per affidarli ai contadini e alla dolce e soda cultura stanziale della zappa.

In tutta l’Europa centrale, che registrava il tasso più alto di popolazione zingaresca, per ben tre secoli furono emanati decreti e leggi per “liberare” quei bambini dai loro genitori naturali.

Infine, arrivò la soluzione finale nazista e l’internamento di adulti e bambini, assieme a ebrei, omosessuali, antifascisti. Furono sterminati più di cinquecentomila zingari.

http://eddyburg.it/article/articleview/2158/0/20/?PrintableVersion=enabled
http://assembleantifascistabologna.noblogs.org/post/2008/05/19/itaglia-canaglia

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