Un capotreno delle Ferrovie dello Stato, in servizio sul treno espresso Palermo-Milano, ha aggredito, insultato con frasi a sfondo razzista e ferito una passeggera cittadina del Ghana, regolarmente in Italia, residente a Palermo e diretta a Parma. L’uomo, residente a Bologna, è stato denunciato dalla Polizia Ferroviaria parmense per abuso d’ufficio, violenza privata, danneggiamento, ingiurie e percosse.
“Sporca negra”, “schifosi, tornate in Africa”, “Berlusconi finalmente vi rimanderà tutti a casa”. Sono questi gli insulti che il capotreno ha più volte ripetuto alla cittadina ghanese prima di metterle le mani addosso, scaraventare una valigia giù dal treno fermo sul binario, strapparle il regolare biglietto. Nella colluttazione con il capotreno la donna ha anche riportato una ferita ad una caviglia.
In effetti, in Emilia-Romagna episodi di razzismo sui mezzi del trasporto pubblico sono sempre più frequenti. Inviate segnalazioni a: aap-bologna at riseup punto net
Sorprende una donna senza biglietto
Capotreno pretende prestazione sessuale
La ragazza, una nigeriana 27enne, è stata costretta ad appartarsi con l’uomo per evitare la multa. Il capotreno è stato sospeso in via cautelativa ed è stato denunciato per concussione sessuale dalla Polfer di Bologna
Bologna, 5 settembre 2008 – Sesso per non elevare la multa. Un capotreno di 53 anni è stato denunciato dalla Polfer per aver preteso una prestazione sessuale da una passeggera scoperta a viaggiare su un treno senza biglietto. L’uomo è stato sospeso in via cautelativa da Trenitalia.
Il fatto è successo lo scorso 21 agosto. La donna, una ragazza nigeriana di 27 anni regolare in Italia, stava viaggiando sul convoglio 9417, un Eurostar Milano-Lecce, quando nella tarda mattinata – transitando nella zona di Reggio Emilia – è incappata nel controllo del biglietto. Il dipendente di Trenitalia, quando ha capito che la giovane non aveva il tagliando, ha spiegato alla donna che se voleva evitare le conseguenze del mancato pagamento del biglietto poteva appartarsi con lui per una prestazione sessuale. Prestazione effettivamente consumata poco dopo – sempre stando al racconto della donna – in un locale appartato in uno scomparto nella parte posteriore del convoglio.
Dopo aver subito l’abuso però la donna ha subito avvisato il compagno (che viaggiava sullo stesso treno, ma separato da lei) che a sua volta ha chiamato con il telefono cellulare il 113. A quel punto – il treno era già a ridosso della stazione ferroviaria di Bologna – sono intervenuti gli uomini della Polfer del capoluogo emiliano. I poliziotti hanno raccolto i racconti di entrambi. Lui ha negato ogni addebito, lei invece ha fornito particolari precisi della vicenda. Alla fine la polizia ferroviaria ha denunciato l’uomo all’autorità giudiziaria per concussione sessuale.
Sulla vicenda erano subito intervenute, il giorno dopo, le Ferrovie dello Stato, con una nota in cui spiegavano che il Gruppo, informato dell’episodio di “presunto tentativo di molestie sessuali” aveva “immediatamente avviato i necessari accertamenti per chiarire la dinamica dei fatti. Qualora fosse accertata la responsabilità del dipendente saranno adottati i provvedimenti disciplinari previsti”. L’uomo è stato effettivamente sospeso in via cautelare per 60 giorni. In attesa che si completi l’accertamento dei fatti Trenitalia, alla luce degli elementi acquisiti, ha ritenuto opportuno applicare il provvedimento.