Alleanza Nazionale: Raccolta di pomodori per l’Ordine e la Cristianità
Bologna, 26 maggio 2007. I militonti di AN che – all’angolo tra il mercatino di via Albani e via Niccolò dell'Arca – stavano raccogliendo firme contro la nuova moschea di Bologna, sono stati contestati da «un milanese di 40 anni senza fissa dimora», Salvatore Barcella, che ha inveito contro i post-neo-fascisti, lanciando una cassetta di pomodori.
Sabato a mezzogiorno, dopo il gesto, Salvatore è fuggito, ma poco dopo è stato arrestato dalla polizia in via Matteotti per «danneggiamento aggravato» e «violenza privata».
Dal “Domani”, 29/5/07:
«Non ho lanciato pomodori ad An». Ma Gip convalida arresto
«Non ho scagliato nessuna cassetta di pomodori. Ero agitato e irritato, e mi si è rovesciata». Così si è difeso ieri mattina, durante il processo per direttissima, Salvatore Barcella, 40 anni, milanese, in città senza fissa dimora. Ha raccontato di aver avuto un diverbio, e poi un’accesa discussione su temi politici, con il consigliere aennino del quartiere Navile e un altro militante che stavano raccogliendo firme contro la moschea su un banchetto in via Niccolò dall’Arca. «Sarebbe meglio parlare dei tanti problemi che abbiamo in Italia – avrebbe detto il quarantenne – come ad esempio la disoccupazione, invece che di un centro islamico». Il gip che lo ha ascoltato ieri in Tribunale, però, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia
cautelare in carcere, almeno fino al 5 giugno, quando è stata fissata una nuova udienza. Barcella, accusato di danneggiamento, violenza privata e oltraggio alla bandiera italiana, ha quindi spiegato di non aver lanciato la cassetta contro il banco, ma che, nella concitazione del momento, gli sarebbe solo caduta. «Il gesto di una persona irritata che porta il suo disagio nella sede sbagliata», ha commentato il suo avvocato, Paolo Tunna.
Anche da quello che hanno raccontato ai giornali, è chiaro che i bastardi hanno capito subito di avere a che fare con una persona in stato confusionale. Hanno preso la palla al balzo, prendendosela con il più debole, con il più solo, per creare l’allarme con una minaccia islamica “fasulla”.
SAREBBE IL CASO DI METTERE UN AVVOCATO IN CONTATTO CON SALVATORE, VERIFICARE COME PROCEDE QUESTA MONTATURA GIORNALISTICA, FASCISTA E CARCERARIA, SAPERE SE VOGLIONO TRATTENERLO IN GALERA E SE HA BISOGNO DI QUALCOSA,: DI UN DIFENSORE O ANCHE SOLO DI UN PACCHETTO DI SIGARETTE
Quei fissati di AN subito hanno dichiarato che gridava frasi in arabo, ma pare fosse solo dialetto milanese! Per creare allarme farebbero carte false, anzi le fanno. Chi inviava mail di minacce al sindaco firmate br era uno studente universitario di destra (episodio ovviamente tralasciato dai giornali, che invece danno gran risalto ai presunti pomodori integralisti)…
Ho letto anch’io la notizia, sul Carlino. Il contestatore sembrava confuso, ma colpisce che nella confusione ha centrato il tavolo giusto. I nazialleati hanno fatto il possibile per farlo finire in gattabuia. Un dirigente e l’altro suo camerata hanno telefonato alla polizia, poi hanno seguito Barcella a distanza dando informazioni alle numerose volanti accorse per questo episodio così poco grave, e così l’hanno arrestato verso il ponte di Galliera.
AN in Bolognina ha un po’ di problemi: prima ha dovuto ingoiare le festa di massa dei migranti e degli antifascisti di fine aprile a Piazza dell’Unità, e qualche giorno ha fatto un attacchinaggio in zona via Albani per chiedere più polizia ecc. Ma molti manifesti sono caduti e gli altri sono stati coperti di falci e martello, stelle rosse e simili.