Roma, aggressione fascista nel giorno per Renato

Aggiornamento 30.08.2008 21.00: Sta partendo in questo momento da parco Schuster [Metro San Paolo] un corteo non autorizzato "di comunicazione
alla città" che percorrerà le vie del quartiere San Paolo, contro l’aggressione fascista avvenuta stanotte.


AGGREDITI 4 COMPAGNI, ACCOLTELLATO COMPAGNO DEL L38 SQUAT


Indymedia Roma , 30.08.2008 11:01


Alle 4,30 della notte del 30 Agosto di ritorno dall’iniziativa al parco di San Paolo, che dal pomeriggio aveva visto partecipare migliaia di persone e che ha ricordato la vile aggressione che porto’ alla morte di Renato Biagietti all’uscita della festa reggae sulla spiaggia di Focene, con coltelli e bastoni circa 10 topi di fogna hanno atteso nascosti nel buio che tutti fossero andati via per colpire alle spalle quattro compagni isolati che tornavano alle macchine.

Il primo atto dell’aggressione è stata una serie di coltellate alla gamba da dietro senza provocazione e senza dire una parola alla pronta reazione dei compagni gli infami sono scappati.

Questo gesto evidentemente vuole rivendicare "politicamente" la matrice infame e fascista e la vile pratica della lama dell’omicidio di Renato.

Il nostro affetto e la nostra rabbia ai nostri compagni aggrediti, con Renato nel cuore.

NIENTE RESTERA’ IMPUNITO!
L38 SQUAT


accoltellamento fascista stanotte a Roma

Indymedia Emilia Romagna , 30.08.2008 11:30

(coinvolte persone di L38 e XM24)

autore: imc roma

Aggressione con le lame a Roma nel giorno per Renato, a margine della iniziativa in ricordo per Renato Biagetti.
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29 Agosto, per ricordare Renato

Concerto nel secondo anno dell’omicidio Biagetti. Dal Blog "Verità per Renato"

Sono passati ormai 2 anni da quando, il 27 agosto del 2006, Renato, uscendo da
una dance hall reggae sulla spiaggia di Focene, insieme alla sua fidanzata e al
suo amico Paolo, furono aggrediti da due giovani scesi dalla loro auto coltelli
alla mano.
Gli urlarono di tornare a casa, che quello non era il loro territorio.
Colpirono Renato che, a 26 anni, morì poche ore dopo in ospedale.
Nella disperazione di quei giorni i familiari, gli amici e i compagni si
trovano a spiegare una scomoda verità: chi esce di casa armato di coltello per
colpire chiunque possa essere considerato diverso, altro, di colore, gay, di
sinistra, è un fascista.
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Assemblea Merc27 h21 @xm24

A fine 2006 ci siamo costituiti in Assemblea Antifascista Permanente con lo scopo di rilanciare a Bologna i valori e le pratiche dell’antifascismo: la pratica della libertà, l’azione diretta, la creatività antigerarchica, l’antisessismo, l’antirazzismo, l’antiomofobia, la resistenza concreta contro ogni discriminazione e contro ogni tentativo di imporre dall’alto un modo di esistere uguale per tutti.

Per riconsiderare insieme questo percorso e discutere se e come portarlo avanti, per riflettere su quali linee di azione possano oggi risultare più efficaci, per ragionare sulle strategie della destra,

invitiamo tutt* a intervenire all’ASSEMBLEA che si terrà

mercoledì 27  agosto 2008 alle ore 21

presso XM24 – Via Fioravanti, 24
bus 11 fermata Bolognese

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Parma, 25.08.2008: in ricordo di Mario Lupo


2008/08/25 Parma: anniversario Mario Lupo

Il 25 agosto ricorre il 36° anniversario dell’uccisione di Mariano Lupo per mano di un gruppo di neofascisti. Anche quest’anno ci si troverà laddove Mario venne colpito, di fronte all’ex cinema “Roma” di viale Tanara, lunedì 25 alle 18.30.

Per ricordare quel tragico fatto e per dire ancora una volta NO al fascismo, alle discriminazioni, all’intolleranza, alla xenofobia.

Parlerà il compagno Pier Michele Pollutri, per il COMITATO ANTIFASCISTA E PER LA MEMORIA STORICA di PARMA.

Partecipate tutti/e!

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Governo fascista ruba bambini rom (e giovani comunisti)


In Europa, già tra Sei e Settecento si cercava di assorbire il problema del nomadismo “eslege” sottraendo i bambini agli accampamenti diseducativi per affidarli ai contadini e al duro lavoro dei campi.

Anche oggi il governo italiano cerca di sottrarre i bambini rom per farne degli «adulti consapevoli e rispettosi».

Così, spuntano le prime “case di accoglienza” per bambini rom rubati ai genitori.

Basta che una ragazza chieda l’elemosina d’estate con un bimbo di tre mesi, e – anziché aiutarli – subito lo stato denuncia la mamma togliendole il figlio e la patria potestà. Non è più tuo figlio. D’ora in poi crescerà in un «ambiente accogliente e socialmente sano». E saprà un giorno di non aver nemmeno conosciuto sua madre.

Che la cosa non fosse limitata ai Rom, era prevedibile. Anzi, oggi basta militare in organizzazioni comuniste per vedersi togliere legalmente un figlio. È la nuova “igiene sociale”…

Intanto, fino a pochi anni fa tutti denunciavano l’aumento dei maltrattamenti sui bambini proprio nelle famiglie "normali", consacrate e perbene. Ora non se ne parla più. A leggere i giornali, sembra che solo i rom maltrattino i figli. Ipocrisia e razzismo vanno sempre a braccetto.

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Kebab, nuovo spauracchio dei razzisti al potere

Con sinistri echi da fine anni’30, Radio Padania Libera incita al
boicottaggio
delle attività commerciali gestite da migranti, gridando orrore per "Italiani padani che vanno a mangiare il kebab", in zone  nelle quali, per il "degrado portato da quelle attività", le "persone normali non andranno più"

A Verona l’editto padano è subito rispettato come Legge: un migrante che stava mangiando appunto un kebab su una panchina è stato costretto ad alzarsi e a buttare il panino da una pattuglia mista Carabinieri-Esercito

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Agguato naziskin a Fano


Agguato naziskin a Fano: due 30enni presi a calci e pugni

L’episodio si è verificato a Ponte Sasso di Fano, davanti al noto locale Sun City Beach. Sette o otto nazi hanno malmenato pesantemente due uomini per alcuni minuti… Così, a caso. Per seminare paura. Una sorta di "strategia della tensione" in formato paesano e postmoderno.

«Erano in 7-8, con anfibi e teste rasate. Ci hanno apostrofato con aria sprezzante tirando in ballo incomprensibili questioni politiche. […] Per fortuna, dopo alcuni minuti siamo riusciti a dirigerci verso la porta del locale all’interno del quale c’erano ancora dei camerieri, che ci hanno fatto entrare e ci hanno prestato le prime cure dandoci del ghiaccio da mettere sulle ferite».

Vedi il “Resto del Carlino”.

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Tre fascisti nel vuoto


Nel pomeriggio dell’8 agosto, in una Bologna vuota e assolata, tre neofascisti di Casa Pound, con simboli e bandiere ben in vista, impiastricciano le strade del centro con la loro propaganda e salgono sulla torre Asinelli per issarvi la bandiera del Tibet. Ovviamente, la notizia trova risonanza sui media di regime.

Vedi anche Indymedia ER.

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Contro ogni forma di disciplinamento dei corpi


Bologna, 10-12 ottobre 2008.
Tre giorni contro la repressione, la normalizzazione e le nuove forme di disciplinamento dei corpi.

Obiettivo della tre giorni è tentare di trasformare la crisi della rappresentanza – esemplificata dalle ultime elezioni politiche, ma anche dal bilancio fallimentare di una lunga stagione di commistione di parti del movimento LGBTIQ con partiti e istituzioni – in un’opportunità per l’apertura di una nuova fase di movimento. Il Coordinamento Facciamo Breccia, nato nel 2005 come percorso di mobilitazione permanente fondato su autodeterminazione, laicità e antifascismo, ma non come coordinamento esclusivamente LGBTIQ, si assume quindi l’onere di promuovere la tre giorni insieme ai gruppi bolognesi che già hanno indetto l’assemblea cittadina da cui è nata questa proposta. Vorremmo quindi che questa occasione vedesse come protagoniste tutte quelle realtà LGBTIQ – afferenti o meno a Facciamo Breccia – che, a partire dal proprio territorio, credono che le parole d’ordine e le pratiche cui si debba oggi ispirare un movimento che intenda riprendere parola e azione per fare fronte alle derive razziste e alla pervasiva diffusione di ideologie e pratiche securitarie e di normalizzazione, siano: autodeterminazione, laicità, antifascismo, liberazione. Parole da declinare in pratiche incarnate e sessuate che riconoscano i nessi dell’emergente complesso razzista-xeno-omo-lesbo-trans fobico.

Vedi il testo integrale.

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Sulle falsità pubblicate da “Repubblica”


2 agosto. Per un altro appuntamento, inoltre; ma non “invece”

Letto l’articolo di Alessandro Cori, pubblicato il 6 agosto da “Repubblica Bologna”, ci preme precisare:

1) È completamente falso (e, vogliamo augurarci, dovuto a scarsa o frettolosa “informazione”) che – come affermato dall’articolo di Cori – la proposta di costruire un possibile appuntamento pomeridiano a partire dal prossimo agosto sia finalizzata a «soddisfare i ‘contestatori’ che credono in una verità alternativa a quella stabilita dalla magistratura». Noi NON crediamo in alcuna “verità alternativa”. Al contrario, abbiamo scritto: «Oggi come ieri, Mambro e Fioravanti combattono la loro battaglia e sempre con buone coperture istituzionali. Dopo aver promosso il neofascismo con le bombe, ora lo fanno con le parole, le interviste, le menzogne, mentre i giovani fascisti tornano a uccidere, picchiare e tirare molotov contro centri sociali e campi nomadi».

2) La proposta di un appuntamento pomeridiano NON è in concorrenza con la tradizionale celebrazione istituzionale del mattino: non si tratterà in alcun caso di due manifestazioni “in parallelo” (come afferma l’articolo in questione) o in competizione, per la semplice ragione che la differenza di orario permette a chi vuole (compreso noi) di partecipare liberamente ad entrambe. La proposta nasce dall’esigenza di dare espressione pubblica a chi, come noi, combatte con decisione l’offensiva revisionista (sostenuta dal governo, AN, media berlusconiani, P2, neofascisti) che agita la fantomatica “pista palestinese”.

Da anni chi protesta pacificamente, con fischi o slogan o abbandonando la piazza, viene come minimo stigmatizzato da partiti, media, etc. Anche quando ad essere onorato dal palco è uno come Rotondi che, pur facendo parte di un governo che comprende fascisti e piduisti, ha avuto la faccia tosta di elogiare l’antifascismo per rabbonire la piazza, e che nelle dichiarazioni e interviste seguite al suo show si è lasciato sfuggire per un solo istante la verità: “sono democristiano, mi so adattare”…

3) È tempo che, per evitare inutili polemiche e dannose contrapposizioni, chi, oltre il recinto delle opinioni ufficiali, intende combattere i revisionismi mettendo in discussione le stragi di Stato, costruisca un appuntamento autonomo, in cui possa esplicitare il proprio punto di vista, che non trova e non cerca posto nelle commemorazioni ufficiali.

Infine: se vengono “censurate” le proteste e al tempo stesso si “censurano” preventivamente altre possibilità di manifestazione pubblica (non competitive), non si lascia a chi vuole protestare che due sole possibilità: tacere o scomparire.

E permetteteci di respingere questa “democratica” alternativa.

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