99 Fosse: nazirock antisemita


Per alchimie politiche che non sapremmo spiegare, Repubblica scopre solo ora il fenomeno neonazista dei 99 Fosse e si allarma. Benvenuta nel presente! Per un giornalismo che da anni ha abbandonato l’inchiesta sul campo e lavora solo dietro un monitor, è già un passo avanti…

99 Fosse, cd clandestini, canzoni illegali

Il loro nome si richiama a quello dei 99 Posse, uno storico gruppo che si è sciolto nel 2005, legato ai centri sociali. Con loro, però, non hanno niente a che vedere: la musica dei 99 Fosse è di chiaro stampo antisemita, auspica la morte degli ebrei e deride la Shoah e i campi di sterminio. Le loro canzoni sono apparse recentemente su Youtube, ma possono anche contare su un sito dedicato nella community di Netlog, con tanto di fan riconoscibili dai nick e dalle foto di ispirazione fascista: da Forza Nuova Macerata a PrincipeNeroFN, passando per Sasha Sieg Heil.

Ad esaltarli e lodarli ci pensano anche quanti si riuniscono nella sezione italiana del forum neonazista “Storm Front”: sito registrato in America, che espone in homepage una croce celtica e la scritta, in inglese, “orgoglio bianco mondiale”. Il suo fondatore, Don Black, è un ex leader del Ku Klux Klan.

A caricare le canzoni antisemite dei 99 Fosse su Youtube è stato un utente italiano che si firma come “Karl Gebhardt”: era il nome del medico personale di Heinrich Himmler, ministro dell’Interno del Reich, noto per condurre esperimenti nel campo di concentramento femminile di Ravensbrück, utilizzando come cavie le prigioniere polacche e russe.

L’album dei 99 Fosse, mai pubblicato e circolato clandestinamente nei circuiti della destra estrema e degli skinhead a partire dalla fine degli anni Novanta, si intitola “Zyclon B”, proprio come il veleno usato dai nazisti per sterminare gli ebrei nelle camere a gas. Le canzoni hanno una forte connotazione antisemita, e utilizzano melodie di brani noti. Uno di questi è “Anna non c’è”, riscrittura di “Laura non c’è” di Nek. Parlando di Anna Frank, la canzone recita: “Anna non c’è, è andata via. L’hanno trovata a casa sua, nella soffitta di Amsterdam, ora è sul treno per Buchenwald”.

Altri titoli sono: Himmler (basato su “Gianna” di Rino Gaetano), Nati sotto la stella di David (da “Nata sotto il segno dei pesci” di Venditti), ma anche “Azzurro” e “Alba Chiara”. Tutte le canzoni sono liberamente consultabili, da sabato scorso, su Youtube. Già nei mesi passati, comunque, alcuni di questi brani erano stati rimossi, dopo le proteste degli internauti (ogni video può essere segnalato agli amministratori della piattaforma, se viola le regole della community).

Ma sul forum Storm Front non mancano i numerosi commenti di chi esalta i testi di questo gruppo, definito “fra i più divertenti dell’area alternativa italiana”. C’è chi sostiene la necessità di far parlare i revisionisti (“Se solo gli venisse aperta la bocca e non venissero repressi da istituzioni, università ecc.., a quest’ora l’olocausto sarebbe già diventato un mito per tutta l’umanità”); chi sostiene che il diario di Anna Frank fosse un falso (“Probabilmente è stato scritto per sensibilizzare la gente sui ‘bravi ebrei’”); c’è poi qualcuno che avanza delle perplessità: “Carine queste canzoni. Anche se sembrano un po’ deridere certi avvenimenti: hanno sicuramente ragione a dire quel che dicono, ma così facendo rendono poco credibili coloro che cercano, in modo serio, di smontare alcuni luoghi comuni duri a morire, come l’Olocausto”.

Naturalmente le tesi revisionistiche sono quelle che vanno per la maggiore: “La storiella della camere a gas serve solo ad alimentare il mito antirazzista e le fantasie sadiche di qualche pervertito”, si legge sul forum. Per quanto riguarda l’identità dei 99 Fosse, un commentatore racconta che il cantante è stato visto “in un concerto skin, a Roma”. “Ovviamente – dice – può cantare solo in posti sicuri, fra gente intima”.

Duro il commento di Leone Paserman, presidente della Fondazione museo della Shoah, che si dice “sconvolto”: “Di fronte a questi testi sono senza parole. Stiamo scendendo al fondo. Siamo davanti ad una palese apologia del nazismo, all’irrisione dei milioni di vittime morte nei campi di concentramento. Non riesco a capire come la gente possa tollerare frasi del genere”. Paserman auspica anche un intervento della polizia postale: “Mi documenterò su questo gruppo, perché sono pronto a presentare una denuncia”.

Per il portavoce della comunità ebraica di Milano, Yasha Reibman, “ci sono delle leggi che andrebbero applicate, come quella di apologia del fascismo: siamo in un Paese dove questo non sempre avviene, e non solo per questa materia”. Per Reibman, internet, che “ha il potere di superare qualsiasi tipo di controllo”, può anche “trasformarsi in una cloaca”: un luogo “dove si può trovare il peggio dell’umanità”.

“L’antisemitismo – aggiunge l’esponente della comunità – è la patologia umana che impedisce alle persone di incontrare gli altri, tra cui gli ebrei. Certi pregiudizi esistono ancora, e non sono per nulla sorpreso: barzellette o temi del genere circolano ancora oggi in determinati ambienti”. La vicenda, spiega Reibman, sarà discussa dalla comunità ebraica milanese, che valuterà se procedere con una denuncia.

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Pestaggio stanotte in centro: due ragazzi feriti, uno grave. Arrestati quattro nazi, tra cui due “Legittima Offesa”

da Zic.it

Aggressione in Piazza della Mercanzia

Pestaggio nazista questa notte i centro: due ragazzi feriti, uno grave

I naziskin sono conosciuti e fanno parte di gruppi dell’estrema destra
bolognese. I ragazzi picchiati avevano un look "troppo alternativo" per
incrociare dei fascisti. Uno di loro è all’ospedale e dovrà essere
operato.

15 novembre 2008

Questa notte, verso le tre e mezza, un gruppo di ragazzi che
veniva da una festa di laurea in Piazza Santo Stefono, ha incrociato,
dalle parti di Piazza della Mercanzia, un gruppo di nazisti che li ha
aggrediti e picchiati. La ragione non c’è: è solo perché avevano un
look da alternativi, da “compagni”, o perché alcuni di loro portavano
appresso dei bonghi.
Due dei ragazzi aggrediti sono rimasti feriti.
Uno dei due, colpito più volte al volto, è stato ricoverato
all’ospedale con prognosi di 25 giorni, ha fratture al viso e una sacca
di sangue dietro l’occhio. E’ stata allertata l’equipe di medici del
reparto di chirurgia maxillo facciale dell’Ospedale Bellaria per un
intervento urgente.
La polizia ha dichiarato di avere arrestato
quattro degli aggressori e sarebbe sulle tracce di altri due. Si tratta
di aderenti a gruppi di estrema destra. Due degli arrestati farebbero
parte del gruppo musicale fascista “legittima offesa”, protagonisti del
documentario “Nazirock”.
Si tratta di un episodio gravissimo che
allinea la nostra città, per quanto riguarda i pestaggi della bande
nazi, a Roma, Verona e il Veneto. Occorre una riposta di massa per
gridare a chiara voce che Bologna non può essere terreno per le loro
squallide scorribande.

Aggiornamento:  Sono effettivamente il cantante e il batterista del gruppo "Legittima
offesa" due dei nazisti che la scorsa notte hanno aggredito un gruppo
di ragazzi sotto le Due Torri. Uno dei due è anche responsabile
provinciale dei giovani di Forza Nuova. A quanto si apprende, contro i
ragazzi sono state utilizzate anche bottiglie di vetro e gli sgabelli
di un bar. Il ferito più grave ha ricevuto un brutto colpo all’occhio,
ed ha naso e zigomi fratturati. Pobabilmente dovrà essere presto
operato.

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Ora e ovunque resistenza


Mentre Cossiga continua a inviare messaggi d’attivazione ai propri uomini disseminati negli apparati dello Stato – cellule di gladiatori in sonno? – perché inaugurino una nuova epoca di cruento sadismo istituzionale,

mentre continuano ovunque le violenze di gruppi di destra, le provocazioni della Lega, i provvedimenti discriminatori e razzisti degli amministratori locali, i decreti e le leggi devastanti del governo,

in tante città italiane proseguono lotte e mobilitazioni importanti, partecipate, dal basso, sicure di sé, non strumentalizzabili, non provocabili, antirazziste, antifasciste, antisessiste.

A Roma sabato 22 novembre ci sarà un Corteo autorganizzato di donne contro il sessismo, la violenza patriarcale e il femminicidio.

A Parma sabato 29 novembre ci sarà una manifestazione a partire dalla STAZIONE FS h 15.00 contro il RAZZISMO e la CARTA DI PARMA.

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Domenica 9 Assemblea Generale

A fine 2006 ci siamo costituiti in Assemblea Antifascista Permanente con lo scopo di rilanciare a Bologna i valori e le pratiche
dell’antifascismo: la pratica della libertà, l’azione diretta, la creatività antigerarchica, l’antisessismo, l’antirazzismo,
l’antiomofobia, la resistenza concreta contro ogni discriminazione e contro ogni tentativo di imporre dall’alto un modo di esistere uguale per tutti.

L’anno corrente ha visto palesarsi una profonda involuzione culturale.
Come abbiamo scritto di recente, «sempre più vigili, poliziotti,
carabinieri, consigli comunali sono protagonisti di aggressioni o
provvedimenti razzisti. Anzi, il razzismo in Italia assomiglia ormai a
una Bolzaneto a cielo aperto.». E il brutale razzismo di stato alimenta
quello diffuso: caso più eclatante, ma non certo l’unico, l’omicidio di
Abdul William Guibre a Milano, questo settembre.

Il 2008 è stato anche l’anno dell’ascesa alla ribalta dei "fascisti del
terzo millennio" di CasaPound, che possono ormai permettersi di puntare
su di loro i benevoli riflettori del media mainstream assaltando con
bastoni tricolori un presidio di studenti, coperti dalle forze dell’ordine.
Di tutto questo abbiamo cercato e cerchiamo di dare testimonianza,
tramite il monitoraggio sul nostro blog, tramite la mappatura della
presenza fascista a Bologna. A nostro parere è un lavoro necessario, da
non disperdere né interrompere.

Al contempo riteniamo necessaria una pratica antifascista costante che,
in opposizione alla macabra retorica della paura e dalla sicurezza, sia
viva e pulsante nelle strade, nelle piazze, negli spazi sociale e di
aggregazione di Bologna, centro, periferia, hinterland. La "Primavera
Antifascista", tra marzo e maggio, è stata una sperimentazione in questo
senso.
Si è rivelato tuttavia un lavoro complesso, che per non ridursi a una
sterile e rituale presenza, non può che richiedere energie molteplici,
diverse, trasversali tra chi, vivendo questi territori, non voglia
mettere antifascismo e antirazzismo nel cassetto.
Discuteremo se e come proseguire, rinnovare, reinventare questo percorso
alla nostra assemblea di domenica prossima, come sempre pubblica e
aperta a tutt*.
Vorremmo soprattutto che fosse occasione di confrontarci
con quant* più possibile di coloro con cui in questi due anni abbiamo
condiviso tratti di strada, idee, progetti.

ASSEMBLEA GENERALE

DOMENICA 9 NOVEMBRE 2008 alle ore 16

al Circolo IQBAL MASIH

Via della Barca 24/2 – bus 14

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Chi l’ha Visto indaga su Piazza Navona, minacce forzanoviste e irruzione fascista a Viale Mazzini

(CC-BY-NC-ND radiondadurto.org) Sono intestate direttamente a Roberto Fiore, europarlamentare e
segretario del movimento politico neofascista Forza Nuova, due delle
quattro utenze telefoniche utilizzate questa mattina per minacciare
pesantemente la redazione della trasmissione televisiva “Chi l’ha
visto”. A sostenerlo, oggi pomeriggio, diverse agenzie giornalistiche
che citano fonti della Digos romana. Il programma di Rai Tre, secondo
l’estrema destra , sarebbe colpevole di avere mostrato nella serata di
ieri un’articolata ricostruzione degli scontri di piazza Navona, con
particolare attenzione nei confronti della violenta aggressione
iniziale condotta dai neofascisti di Blocco Studentesco contro alcuni
giovanissimi studenti presenti in piazza per cotnestare l’approvazione
da parte del Senato del decreto Gelmini. Già nella serata di ieri un
gruppo di 30 persone, legate a Casa Pound, aveva scavalcato i cancelli
della sede romana della Rai per minacciare la conduttrice Federica
Sciarelli e la sua troupe. Vista l’ora tarda, però, la spedizione
punitiva si era conclusa con un nulla di fatto. Ancora da chiarire
perchè Forza Nuova sia intervenuta sul caso, dato che Blocco
Studentesco non è collegato a partito di Fiore bensì alla Fiamma
Tricolore e al circuito di occupazioni di destra “Casa Pound”.

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Aggrediti i compagni del CPA Firenze Sud

Quattro fascisti di Casapound, armati di mazze si sono presentati ad un bar adiacente allo spazio sociale, dove i compagni stavano bevendo un caffé. I dettagli nel comunicato del CPA.

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Le balle del Blocco


Roma, 31 ottobre. Spunta sul sito Flickr.com una serie di foto dove si vede bene che – prima dello scontro finale – a piazza Navona gli appartenenti al Blocco studentesco hanno aggredito con ripetuti e violenti attacchi i collettivi di studenti riuniti per la manifestazione indetta contro il dl Gelmini. Vere e proprie cariche premeditate che hanno portato al ferimento di vari studenti. Come al solito, i fascisti negano a parole quello che compiono nei fatti: la loro è una tecnica di camuffamento. Prima dicono "Né rossi né neri / solo liberi pensieri", poi tirano fuori le spranghe tricolori.

Vedi anche Incidenze e guarda, prima che lo tolgano, il video del Tg2 – subito sparito dal sito del Tg2 – delle prime cariche dei fascisti.

Un’analisi dettagliata di foto e filmati si trova su una serie di post del blog Ombra, che ricostruiscono anche la vicenda del presunto infiltrato denunciato dal blog di Beppe Grillo
A piazza Navona va di scena un set collaudato
Piazza Navona: aspettate le direttive
Di infiltrati non ne hanno bisogno
Teatro e comparse
Cosa insegna piazza Navona

Ed ecco altre foto dei pestaggi fascisti a Piazza Navona.
Inoltre, il racconto di una professoressa, pubblicato da Repubblica, conferma che la provocazione è stata orchestrata dall’alto.

AGGIORNAMENTO:In un altro video pubblicato su Youtube, (un
collage di spezzoni da blob, annozero e matrix),  oltre a risultare estremamente palese come la polizia abbia lasciato agire indisturbati i fascisti per
lunghissimi minuti, si sente distintamente, verso la fine, un funzionario della questura
chiamare per nome Francesco Polacchi, responsabile nazionale di Blocco
Studentesco.  

Polacchi poi si è fatto intervistare da RaiNews24, minimizzando i fatti xe il suo ruolo lanciando
accuse a Rifondazione Comunista e l’antifascismo militante: «ricattano gli
studenti». Contrari a dar qualsiasi voce ai fascisti, non riportiamo il link.

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Comunicato universitari romani sui fatti di Piazza Navona


Siamo tutti antifascisti

da Indymedia Roma

ROMA – Comunicato stampa del 29 ottobre 2008

Questa mattina, mentre il decreto Gelmini veniva approvato in Senato, una cinquantina di aderenti al Blocco (cosiddetto) Studentesco, formazione politica di estrema destra esplicitamente fascista, hanno aggredito un gruppo di studenti medi che stava manifestando contro l’approvazione del decreto. L’aggressione è avvenuta sotto gli occhi delle forze dell’ordine, che hanno lasciato agire indisturbati gli aggressori. Tra i molti feriti, due studenti universitari sono stati ricoverati in ospedale con ferite alla testa e lì identificati dalla polizia.

Migliaia di studenti, mossi dall’indignazione per l’aggressione, non casualmente avvenuta contemporaneamente all’approvazione del decreto, sono accorsi dalle scuole e dalle università in movimento in piazza Navona per garantire l’incolumità dei manifestanti. Lì hanno trovato una cinquantina di militanti fascisti che, armati di mazze tricolori (come si vede chiaramente dalle foto dei giornali), hanno nuovamente aggredito con violenza il corteo degli studenti. Questi si sono difesi come hanno potuto, determinati a garantire l’agibilità democratica delle mobilitazioni contro chi è stato riconosciuto come un corpo estraneo e provocatore, respingendoli e riuscendo quindi a mantenere la propria presenza in piazza.

Da diversi giorni alcuni mass media stanno cercando di alimentare il vetusto ritornello degli opposti estremismi, dando massima visibilità a quelli che sono veri e propri tentativi di infiltrazione agiti da parte di formazioni neofasciste completamente estranee al movimento del mondo della formazione. Forse lo stesso governo, dopo aver senza successo tentato di criminalizzare le mobilitazioni ed ora in evidente difficoltà di fronte a un’onda che continua a crescere, ha deciso di seguire i consigli forniti in un’intervista dall’ex Presidente Cossiga.

Ribadiamo con forza che il movimento che in queste settimane sta travolgendo il Paese, non accetta alcun tipo di strumentalizzazione, men che meno da formazioni di stampo squadrista e razzista, che nulla hanno a che fare con la composizione degli studenti in mobilitazione.

La nostra indipendenza e irrappresentabilità va di pari passo con il nostro antifascismo.

Assemblea d’Ateneo degli studenti in mobilitazione.

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Racconti audio dell’aggressione in Piazza Navona


Racconti audio dell’aggressione fascista in Piazza Navona:

http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-racconto-dellaggressione-fascista-a-roma
http://tv.repubblica.it/copertina/la-polizia-ignorava-i-violenti/25715?video

Quando la polizia non ha piena legittimità sociale per reprimere i movimenti di protesta, il lavoro sporco lo fanno i fascisti. Lo si è visto il 27 a Napoli. Ora a Roma. Un commento condivisibile si legge su Indymedia Roma:

Come si può vedere da queste cronache, le soluzioni prospettate da Silvio Berlusconi e da Francesco Cossiga per imbavagliare la protesta del mondo dell’istruzione, dell’università e della ricerca non sono le uniche soluzioni possibili. Molto più “a basso costo” è infatti far aggredire il movimento dai fascisti (infiltrati o meno), il cui ruolo storico è da sempre quello di fare il “lavoro sporco” per conto dei padroni e dei governi.

Di solito non è “per errore” o “incompetenza” che la polizia non provvede da subito a separare, tantomeno interviene a difendere gli studenti aggrediti da spezzoni di fascisti e nazisti. Sono direttive precise. Un esito ottenibile in questo modo è quello di costringere il movimento alla violenza e alla spaccatura, su cui giornalisti e politici gongolano; per evitare questo è necessario il massimo dell’unità e dell’organizzazione per difendere la piazza dai provocatori fascisti e garantire così lo svolgimento pacifico ed unitario delle manifestazioni. Una responsabilità che, spero, la nuova generazione che è in piazza saprà prendersi meglio di quanto non hanno saputo fare le generazioni precedenti. (AM)

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Bologna: ordinaria follia razzista


A Bologna gli episodi razzisti si moltiplicano, ma anche le reazioni, e non certo da parte degli organismi istituzionali (spesso anzi coinvolti o compiacenti), ma da parte della gente che ha ormai capito che l’ideologia della “sicurezza” era solo un modo per disciplinare il crescente malessere sociale. Dopo le minacce a negozi gestiti da immigrati, dopo gli attentati incendiari, dopo i fermi arbitrari e violenti, ecco una scenetta bolognese di ordinaria follia tratta da ECN antifa:

Bologna, 24 ottobre: sospeso un controllore razzista dell’Atc. Mentre stava verificando i biglietti, il controllore (numero di matricola 09043) ha iniziato col dire «adesso vi liberiamo di un po’ di puzza»; poi rivolto ad una coppia rom con un bambino ha detto: «tu sacco di pulci o cacci il biglietto oppure vieni in questura» e alla donna «ma stai zitta tu e vai a farti una doccia» e ancora «vieni adesso ti dico anche dove abito così quando vieni a casa ti punto la doppietta che ho nel cassetto, vieni con i tuoi amici che ho i cani che hanno fame…». Un uomo si è ribellato e una signora è intervenuta e ha preso le difese delle persone insultate denunciando l’episodio razzista.

A Bologna i controllori non sono nuovi a questi metodi e a questi discorsi. Se avete assistito a episodi simili, raccontateli nei commenti: è ora di fare inchiesta sul razzismo bolognese e sulle ideologie che lo alimentano.

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