Fascistizzazione municipale


Da qualche tempo la fascistizzazione dello stato non è più solo questione di macrostrutture, di autoritarismo su larga scala, di tv e giornali, ma anche di provvedimenti minimi, di divieti irragionevoli che devono solo ribadire che «il potere è il potere». Come nel film Il dittatore dello Stato libero di Bananas, quando Woody Allen, arrivato al potere come dittatore, decreta che la lingua ufficiale è lo svedese e le mutande vanno indossate sempre e solo sopra i pantaloni…

Ad esempio, quest’estate in un parco di Grosseto è stato istituito il «senso unico canino» (la persona con cane al guinzaglio può transitare lungo i viali pedonali del parco solo in una specifica direzione: 50 euro di multa per chi passeggia nella direzione sbagliata).

Adesso, invece, la giunta e il prefetto di Bologna hanno varato, in via sperimentale, la sospensione della «libertà di manifestare» durante il fine settimana. Per ora non sarà più possibile manifestare nel centro cittadino il sabato e la domenica. Né le manifestazioni potranno sfilare davanti ai tanti luoghi di culto e ad altri «obiettivi sensibili», decisi all’ultimo minuto in modo discrezionale.

Certo è solo un provvedimento sperimentale. Se la sperimentazione risulterà positiva, fra sei mesi magari decreteranno che si può «manifestare liberamente il proprio pensiero» solo il 30 febbraio, in giacca e cravatta, a zoppo galletto…

Ma nel «laboratorio bolognese» c’è già chi si prepara all’esperimento: «Noi, zecche comuniste dei centri sociali, delle case occupate, dell’antifascismo, dell’antirazzismo, dell’antisessismo e dell’ora e sempre RESISTENZA, non ci pensiamo neanche lontanamente a considerare morti e sepolti gli ideali, i diritti e le libertà conquistate da generazioni di oppressi e di ribelli proprio in questa città. Non obbediremo mai a leggi e divieti fascisti».

Manifesteremo senza le vostre scartoffie!

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[BO] Due aggressioni fasciste in meno di 12 ore

Tutta la nostra solidarietà agli aggrediti.

Aggressione fascista in via Orfeo durante il volantinaggio per la campagna «Chiudere CasaPound»
(a cui l’AAP prende parte insieme a cs Tpo e AntagonismoGay)

Bologna, 21 febbraio.
(da Zic.it) Alcuni attivisti delle reti di movimento bolognese che volantinavano nel q.re S.Stefano si sono imbattuti in un gruppo di neofascisti. Dopo che uno di loro, «con accento frosinate», secondo quanto riferito da Gianmarco del Tpo durante una conferenza stampa convocata intorno alle 12.30 ai Giardini Margherita, ha detto minaccioso: «Questo è il nostro quartiere», hanno tutti estratto cinghie, catene e coltelli aggrendo gli attivisti. Poco dopo, un gruppo di ragazzi impegnati a volantinare è stato fermato dalle forze dell’ordine all’incrocio tra via S.Stefano e via Borgolocchi. Uno di questi, Emiliano, è stato ingiustificatamente condotto in questura per l’identificazione e rilasciato subito dopo.
[Leggi il report di Global Project] [Leggi le agenzie di stampa]

Vedi anche i comunicati solidali di Crash, Vag61, Xm24

Aggressione razzista contro tre ragazzi

Bologna, 21 febbraio. (da Città del Capo Radio Metropolitana) Aggrediti e insultati con frasi razziste indirizzate alla loro presunta origine meridionale. È accaduto ieri notte verso le 3.30 a tre ragazzi, davanti a un circolo Arci in via della Grada, nel centro di Bologna. Uno dei tre, un ventunenne di origine abruzzese, è stato anche colpito con una manganellata in testa. Al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore, dove è stato medicato, è stato giudicato guaribile in sette giorni.
Il ragazzo era uscito dal locale per fumare una sigaretta insieme a un’amica e un amico, quando sono stati avvicinati da un gruppo di cinque giovani, che li hanno insultati con riferimento allo loro presunta origine meridionale. I ragazzi ingiuriati non avrebbero reagito e poco dopo si sarebbero incamminati verso casa; nei pressi di via Calari sarebbero stati di nuovo avvicinati da tre persone dello stesso gruppo, questa volta armate di una cintura, una catena e il manganello con cui è stato colpito in testa il ragazzo abruzzese. Gli aggressori, descritti come italiani, con abiti casual e senza particolari segni di riconoscimento, si sono poi allontanati a piedi.

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[Roma] Aggressione fascista presso la direzione del Prc


Continuano le aggressioni fasciste a sedi politiche. A Roma vi è stato un raid presso la direzione nazionale del Prc. Colpite le persone all’ingresso. Un ferito grave.

20 febbraio 2009. Intorno alle 15 una squadraccia fascista ha aggredito i compagni che in quel momento si trovavano all’ingresso della sede nazionale di Rifondazione Comunista in viale del Policlinico. Un compagno è stato gravemente ferito è si trova tuttora ricoverato in ospedale. Guarda il video di denuncia su PdCiTV e leggi ZIC.

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[bo] Dom 22 feb presidio antifascista contro razzismo e xenofobia

Aggiornamento: a seguito delle prescrizioni della questura, il presidio è spostato di circa 150mt. A Forza Nuova è stato vietato di muoversi in corteo, la fiaccolata è ridotta a un presidio statico in Piazza dei Colori

PRESIDIO ANTIFASCISTA CONTRO RAZZISMO E XENOFOBIA
Domenica 22 febbraio ’09 ore 16
Via Enrico Mattei altezza civico n.9

BUS 14-89-99,
scendere alla fermata Tangenziale S.Vitale, superare la rotonda imboccando Via Mattei e percorrendola per circa 300mt

I FASCISTI SI GUARDINO ALLO SPECCHIO!

Domenica 22 febbraio l’organizzazione neofascista Forza Nuova vorrebbe prendere parola dopo lo stupro di una ragazza quindicenne per mano di un immigrato. Ma che cosa abbiano mai da insegnare sulla violenza alle donne questi tetri signori non si sa bene. Basta ricordare qualche episodio recente per rendersene conto.

A Bologna, il 15 dicembre 2008, alcuni militanti e un dirigente provinciale di Forza Nuova hanno aggredito e picchiato un gruppo di studenti che tornava da una festa, a causa del loro abbigliamento da alternativi. Fra questi studenti c’era una  ragazza che è stata spinta violentemente contro un muro e minacciata di violenza, mentre i suoi amici venivano elvaggiamente picchiati.

A Milano, nel gennaio del 2008, una donna è stata segregata e stuprata per ore e ore. Non fosse stato per i vicini che hanno fatto la segnalazione l’uomo avrebbe continuato per chissà quanto tempo. Lo stupratore, Giuseppe Bua, era un noto militante di destra, vicino agli ambienti di AN e FN.

Sempre nel gennaio del 2008, una studentessa di Treviso è stata aggredita da un gruppo di Forza Nuova.

A Lucca, due anni fa, una ragazza lesbica è stata picchiata e violentata «per punizione», in quanto lesbica, da un gruppo di neofascisti di Forza Nuova. Lividi, trauma cranico, un dente in meno.

Aggressioni, minacce, pestaggi… Tanti sono i casi che mostrano quale titolo abbiano i neofascisti per parlare di stupri e violenza.

Quello che interessa ai neofascisti è strumentalizzare questi terribili episodi per legittimarsi e rilegittimare la loro nefasta ideologia razzista xenofoba e nazionalista. Secondo Forza Nuova vi sarebbe un collegamento tra immigrazione e incremento degli stupri, quando invece secondo i dati Istat gli stupratori sono in massima parte cittadini italiani.

Oltre a invocare leggi ancor più discriminatorie e razziste contro i migranti, i neofascisti chiedono anche più polizia. Ma moltiplicare i controlli non servirà a nulla se la gente non sente davvero che la violenza – qualsiasi violenza contro le persone e la loro libertà – non può e non deve essere accettata. Spesso gli stupri all’aperto avvengono nell’indifferenza dei passanti, di chi potrebbe impedirli. Ciò è accaduto anche a Bologna.

La xenofobia di Forza Nuova fa anche questo danno. Indicando impropriamente e strumentalmente un colpevole astratto (l’immigrazione), facendo dello stupro un problema di ordine pubblico e non di violenza sessista, Forza Nuova ostacola un’autentica presa di coscienza sociale del problema e favorisce invece la deresponsabilizzazione e l’indifferenza.

Altrettanto inaccettabili sono i proclami xenofobi e razzisti dell’estrema destra, le aggressioni indiscriminate a cittadini rumeni, le molotov sui campi rom, le ronde per la «sicurezza» e le spedizioni punitive che non fanno altro che diffondere odio e risentimento.

Per adesioni:
aap-bologna at riseup pt net

Precedenti aggiornamenti:

20/02 ore 20.30: dalle informazioni in nostro possesso, pare che il concentramento di Forza Nuova sia alle ore 17 in via Mattei angolo via Martelli

19/02 ore 18.15: è stata data comunicazione in Questura.

Controllate questo post per aggiornamenti e ulteriori informazioni

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[BO] Sab 21 feb h10:00: volantinaggio antifascista


Sabato 21 febbraio
dalle h 10.00 l’AAP promuove un volantinaggio attraverso il quartiere Santo Stefano per segnalare la presenza di una sede di CasaPound, i cui aderenti si dichiarano «fascisti del terzo millennio».

Il progetto neofascista e «neofuturista» di CasaPound mira a unire violenza concreta e violenza artistica, squadrismo reale e simbolico, all’insegna di un patriottismo xenofobo e nazionalista che si ispira dichiaratamente al fascismo.

Dietro la loro campagna «antiusura», non pare difficile riconoscere una dissimulata propaganda antisemita.

Dietro le loro proposte sociali a favore delle «madri» italiane, non è difficile riconoscere la strumentalizzazione sessista e discriminatoria della maternità.

A più riprese i militanti di CasaPound si sono distinti anche per pestaggi e aggressioni a centri sociali, studenti, migranti.

Noi riteniamo che si debba contrastare nella testa della gente ogni spazio per idee nazionaliste e pratiche razziste e sessiste. E ciò significa chiudere gli spazi di agibilità sociale e mentale per chi predica e pratica, palesemente o meno, l’odio e l’intolleranza.

Volantinaggio e comunicazione attraverso il quartiere Santo Stefano

Sabato 21 febbraio ore 10:00
Piazza di P. ta S. Stefano
(davanti ad Atlantide e al circolo anarchico Berneri)

Vedi anche Globalproject.

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[BO] Dom 22 feb: ronde xenofobe di Forza Nuova


Sul sito di Radio Città del Capo la nuova mania – istituzionale e non – delle ronde provoca giustamente la domanda:
Partono le ronde: contro gli stupri o contro gli immigrati? Ecco uno stralcio dell’articolo:

“Dopo i recenti casi di stupro, i sindacati Cgil, Cisl e Uil invitano a un presidio contro la violenza, che si terrà mercoledì dalle ore 18 in piazza Nettuno.

Altri soggetti, invece, stanno programmando manifestazioni che poco hanno a che vedere con la solidarietà alle vittime e che si configurano più come ronde anti-immigrati. È il caso dell’organizzazione di estrema destra Forza Nuova che domenica sarà in via Mattei, dove è stata aggredita la ragazza di 15 anni, per protestare «contro criminalità e degrado e contro la legge colabrodo Bossi-Fini»; FN promette «un’attività di informazione e di difesa nei quartieri a rischio», chiedendo che «i clandestini siano fermati con ogni mezzo prima che mettano piede nel nostro paese e comunque immediatamente messi nelle condizioni di non nuocere».

Infine, il comitato “Insieme per Bologna”, nuova sigla apparsa nel panorama cittadino, annuncia che farà ogni settimana delle «passeggiate per la sicurezza»”.

Vedi anche ZIC.

Se si guarda ai dati Istat, nel 2007 sono state uccise 126 donne: 44 dai mariti, 11 dai fidanzati o dai conviventi, 9 dagli ex mariti e dagli ex fidanzati, 10 dai figli e 14 da sconosciuti. Secondo l’Istat, quasi sette milioni di donne sono state vittime di violenza: la maggior parte (oltre sei milioni) è stata aggredita e violentata dal partner. Lo stupratore, in genere, ha le chiavi di casa.

Nel 2008 in Italia sono stati denunciati 4.465 casi di violenza sessuale. Le vittime sono per il 68 per cento donne di nazionalità italiana. Nei casi restanti il 9,4% sono rumene e il 2,7% marocchine. Il dato significativo è che il 58 per cento degli stupratori sono italiani, mentre gli stupratori rumeni sono il 9,2%. Lo stupro non è dunque questione di etnia o di cultura: è questione di maschilismo, di dominazione patriarcale in famiglia e nei posti di lavoro, della martellante propaganda sessista di TV, istituzioni, giornali, pubblicità (magari pure con la solita scusa dell’ironia…).
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Ven 20 feb h19:30: Arditi del Popolo 1921-22


Venerdì 20 Febbraio h 19:30
XM24 Via Fioravanti 24

Presentazione del libro: Gli Arditi del Popolo. La prima lotta armata contro il fascismo 1921-22 di Andrea Staid.

Incontro e aperitivo con l’autore e chiacchierata sul lavoro di riordino e catalogazione dell’Archivio di cultura libertaria Giuseppe Pinelli di Milano.

a cura di INFOSHOCKxm24 e Centro Studi Libertari Archivio Giuseppe Pinelli

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Audio del dibattito sulle foibe

Ringraziamo ZIC che ha pubblicato la registrazione di alcuni interventi del dibattito del 10 febbraio sugli atti del convegno «Foibe: la verità contro il revisionismo storico».

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San Valentino antifascista a Perugia

Pubblichiamo un breve resoconto della Rete Antifascista Perugina sulla giornata di sabato 14 febbraio a Perugia e solidarizziamo con la gioia antigerarchica antirazzista e antisessista che si è espressa per le strade della città.

NO PASARAN

Perugia 14 febbraio 2009

Circa un centinaio di compagne e compagni hanno resistito un minuto in più dei fascisti di forza nuova, che si erano dati appuntamento per un comizio super blindato in uno dei quartieri di Perugia più popolato da immigrati. I manifesti con cui forza nuova pubblicizzava il comizio, comunque strappati nottetempo, usavano lo stupro e la crisi per criminalizzare i migranti. Il titolo era: “E se accadesse a tua figlia?”, sotto la foto di una donna bianca stuprata e alla fine: “comizio-presidio contro l’immigrazione selvaggia che sta portando ad una crisi che minaccia di distruggere ciò che resta del tessuto comunitario di questa nazione”.
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19 feb: giorno della memoria del popolo etiopico


Anche quest’anno la Comunità etiopica celebra il ricordo della strage compiuta dai fascisti italiani il 19 febbraio 1937 come rappresaglia per l’attentato condotto da patrioti etiopi contro il viceré fascista Rodolfo Graziani e alcuni gerarchi del suo seguito. Nei tre giorni successivi all’attentato furono massacrati non meno di 30.000 cittadini inermi nella sola capitale Addis Abeba. L’aggressione coloniale fascista è costata alla popolazione etiope 760.300 vittime. Un vero genocidio perpetrato anche con l’uso di armi chimiche contro i civili.

«Durante l’occupazione del nostro Paese», ha scritto la Comunità etiopica di Roma, «i fascisti commisero crimini spietati, infliggendo alla nostra gente ogni sorta di supplizio, compreso l’uso sistematico di gas tossici e venefici. Nonostante ciò, nel giorno della nostra liberazione e della nostra gioia non abbiamo macchiato il buon nome e l’onore del nostro Paese con atti di crudeltà e di vendetta, come invece fece fino all’ultimo istante il nostro nemico, ma dopo averlo disarmato lo abbiamo lasciato andare per la via dalla quale era venuto, trattandolo con clemenza.

La nostra lotta di resistenza per la libertà, iniziata dal giorno dell’aggressione il 3 ottobre 1935, condotta in perfetta solitudine per i primi 4 anni ed insieme alle forze Alleate fino al termine del conflitto mondiale, fu continua e intensa sebbene poco conosciuta all’estero. Procurammo all’aggressore ingenti perdite ed uno sforzo economico e militare insostenibile per l’Italia, in modo tale da renderla la potenza più debole e vulnerabile tra le forze dell’Asse, la prima ad essere sconfitta.

Sulla base di tale convincimento, riteniamo che il sacrificio e la lotta dell’Etiopia siano valsi e abbiano contribuito anche alla liberazione di tutti i popoli che subirono l’aggressione e l’oppressione del nazi-fascismo. Essenzialmente per tali ragioni vi invitiamo a condividere con noi questa ricorrenza, rendendo omaggio e onorando solennemente i nostri martiri, ma anche gioendo perché, grazie al loro sacrificio, il male fu sconfitto e la giustizia prevalse».

Invitiamo tutti gli antifascisti a stampare e affiggere nei posti di studio e di lavoro questo messaggio come ricordo dei terribili crimini coloniali del Fascismo.

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