Bologna, 5 giugno 2009. Infami scritte inneggianti al duce e a Licio Gelli sono state apposte nottetempo sul Sacrario dei Caduti della Resistenza in Piazza Nettuno, la teca che contiene le oltre duemila foto dei resistenti emiliani.
Una scritta “W la P2 W Gelli”, firmata con la croce celtica, è stata tracciata sulla lapide che ricorda le vittime delle stragi neofasciste del 1974 e del 1980. Ed è comparso anche il simbolo nazifascista di Ordine Nuovo. I giornali parlano di “vandalismo”, ma si tratta invece di una rivendicazione esplicita della violenza fascista e del golpismo e stragismo neofascista.
Dura la condanna dell’Anpi, “un miserabile gesto oltraggioso ai danni del patrimonio civile e democratico”, che ha voluto ricordare la recente profanazione del cippo della staffetta Tosca e della Croce del Biacco.