Film e dibattito contro il Pacchetto sicurezza


Sabato 14 marzo 2009
dalle ore 16 alle ore 23

UN SEGNO DI CIVILTÀ

Opporsi con ogni mezzo necessario
alle nuove leggi razziste contenute nel «Pacchetto sicurezza»

Dibattito pubblico con presentazione materiali documentari
provenienti dal Terra di Tutti Film Festival o inediti in Italia

Promuovono/partecipano: Associazione Sopra i Ponti, Sokos medici volontari per l’assistenza a migranti ed emarginati, Associazione antirazzista 3 febbraio, Coordinamento Migranti Bologna, Annassim donne native e migranti delle due sponde del mediterraneo, Arcimondo giovani seconde generazioni.

Proiezioni e dibattito
presso Centro Interculturale Zonarelli
Q.re San Donato – via Sacco 14 – Bologna

Sezione pomeridiana
«La doppia assenza»

ore 16,00
MIMOUNE
Gonzalo Ballester, 2007, Spagna, 11’
La separazione dei migranti dalla loro famiglia. La percezione dell’assenza, da una parte e dall’altra del mare. Primo premio al Terra di Tutti Film Festival 2008.

Seguirà intervento introduttivo alle tematiche del Pacchetto Sicurezza da parte dei gruppi e associazioni partecipanti.

ore 17,00
BARCELONE OU LA MORT (BARÇA OU BARZAKH)
Idrissa Guiro, 2007, Francia, 51’
Dai sobborghi di Dakar partono verso l’Europa fragili imbarcazioni cariche di passeggeri che rischiano ad ogni istante di sparire nelle acque dell’Atlantico. Qui parlano i giovani protagonisti, sopravvissuti per miracolo alla crudezza delle acque aperte e all’indifferenza del traffico marittimo. Il paese lotta duramente per offrire ai propri giovani un futuro, anche attraverso coraggiosi insegnanti e intellettuali che tentano di dare le motivazioni per restare nel paese a combattere… ma in ogni famiglia c’è qualcuno che sogna di andarsene, ad ogni costo.

Seguirà commento, dibattito e approfondimenti tematici a cura dei gruppi e associazioni partecipanti.

ore 19,00
PAUSA-BUFFET con tè alla menta, merenda berbera, intrattenimento musicale (offerta libera)

Sezione serale
«La presenza negata»

ore 20,30
L’ORO ROSSO
Cesare Fragnelli, 2007, Italia, 13’, italiano
Erika, fuggita dalla Romania, ha un passato di feroce sfruttamento nei campi di pomodoro pugliesi, e il ricordo incancellabile di uno stupro brutale subìto durante le giornate di lavoro nero sotto il padrone italiano.

EL EJIDO LA LOI DU PROFIT
Jawad Rhalib – Marocco/Belgio/Francia 2007 – 80’
El Ejido, nella provincia costiera di Almeria in Andalusia, con i suoi 17.000 ettari di serre, è un antico deserto trasformato nella più grande coltivazione sotto plastica al mondo. Un miracolo economico con campi da golf a 17 buche e una grande concentrazione di banche, dietro cui si nasconde una realtà di crudo sfruttamento di 80.000 immigrati marocchini e africani, le cui condizioni di vita dipingono un quadro di moderno schiavismo. Un laureato in legge marocchino ci mostra le baracche in cui vivono (dette “chabolas”) lui e i suoi compagni, per sostenere un lavoro che si svolge a 45° di temperatura per una paga di 2,5 euro l’ora. Il documentario dà la parola anche agli sfruttatori spagnoli, che non nascondono la loro mentalità razzista, persino quando loro stessi hanno vissuto anni prima in Francia lo stesso rifiuto e marginalizzazione.
Nel febbraio del 2000 a El Ejido si svolse un vero e proprio pogrom anti-immigrati, scatenatosi col pretesto dell’assassinio di una donna spagnola e dell’arresto del suo omicida marocchino. Gli spagnoli scesero in strada in una “caccia al marocchino” durata tre giorni e tre notti, con mazze da baseball, bastoni e catene, urlando “seguridad, seguridad, vamos a tomar los moros!”. Il sindaco del paese fu indicato come ispiratore del pogrom, e il capo della polizia fu visto da molti incitare la folla. Le sedi di tre piccole Associazioni antirazziste furono distrutte. Anni dopo, ben poco è cambiato. O meglio, colombiani, lituani, rumeni e russi hanno raggiunto nei campi di lavoro i marocchini, senegalesi e maliani che già c’erano.
El Ejido rappresenta il modello caricaturale dello sfruttamento industriale degli esseri umani e della terra che viene imposto dalla mondializzazione. È una storia di degradazione di vita, ambiente, rapporti umani. Premio miglior documentario al Fespaco 2006. Prima
visione italiana.

Si ringrazia il Terra di Tutti Film Festival / COSPE per aver concesso parte dei materiali proiettati.

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