Sul sito di Radio Città del Capo la nuova mania – istituzionale e non – delle ronde provoca giustamente la domanda: Partono le ronde: contro gli stupri o contro gli immigrati? Ecco uno stralcio dell’articolo:
“Dopo i recenti casi di stupro, i sindacati Cgil, Cisl e Uil invitano a un presidio contro la violenza, che si terrà mercoledì dalle ore 18 in piazza Nettuno.
Altri soggetti, invece, stanno programmando manifestazioni che poco hanno a che vedere con la solidarietà alle vittime e che si configurano più come ronde anti-immigrati. È il caso dell’organizzazione di estrema destra Forza Nuova che domenica sarà in via Mattei, dove è stata aggredita la ragazza di 15 anni, per protestare «contro criminalità e degrado e contro la legge colabrodo Bossi-Fini»; FN promette «un’attività di informazione e di difesa nei quartieri a rischio», chiedendo che «i clandestini siano fermati con ogni mezzo prima che mettano piede nel nostro paese e comunque immediatamente messi nelle condizioni di non nuocere».
Infine, il comitato “Insieme per Bologna”, nuova sigla apparsa nel panorama cittadino, annuncia che farà ogni settimana delle «passeggiate per la sicurezza»”.
Vedi anche ZIC.
Se si guarda ai dati Istat, nel 2007 sono state uccise 126 donne: 44 dai mariti, 11 dai fidanzati o dai conviventi, 9 dagli ex mariti e dagli ex fidanzati, 10 dai figli e 14 da sconosciuti. Secondo l’Istat, quasi sette milioni di donne sono state vittime di violenza: la maggior parte (oltre sei milioni) è stata aggredita e violentata dal partner. Lo stupratore, in genere, ha le chiavi di casa.
Nel 2008 in Italia sono stati denunciati 4.465 casi di violenza sessuale. Le vittime sono per il 68 per cento donne di nazionalità italiana. Nei casi restanti il 9,4% sono rumene e il 2,7% marocchine. Il dato significativo è che il 58 per cento degli stupratori sono italiani, mentre gli stupratori rumeni sono il 9,2%. Lo stupro non è dunque questione di etnia o di cultura: è questione di maschilismo, di dominazione patriarcale in famiglia e nei posti di lavoro, della martellante propaganda sessista di TV, istituzioni, giornali, pubblicità (magari pure con la solita scusa dell’ironia…).
Invece di ragionare, dopo lo stupro e l’omicidio di Giovanna Reggiani il 30 ottobre 2007, il leader di Forza Nuova Roberto Fiore, già indagato per la strage di Bologna del 1980, difese e teorizzò i pestaggi indiscriminati di cittadini rumeni e le aggressioni ai campi nomadi con queste parole: «Guai a chi tocca le nostre donne! Da oggi in poi i nostri militanti e tutti gli italiani sono moralmente autorizzati a usare metodi che vadano al di là di semplici proteste per difendere i propri compatrioti». Da allora ci sono state numerose aggressioni e violenze xenofobe. Quello propagandato da FN è un cieco odio razzista, portato avanti «con ogni mezzo». Vedi l’Italietta neofascista.
Intanto, a Torino due ragazzini si sono cosparsi di liquido infiammabile per poi darsi fuoco mentre un terzo amico quattordicenne li riprendeva per mettere il video su Youtube. Un tredicenne ha accoltellato in classe il professore di musica dicendo: “ha il maglione sporco di sangue…”. Non sono fatti isolati, ma l’esito della miseria sociale e della disperazione diffusa che lo Stato e il capitale – dopo averle prodotte – cercano adesso di governare con l’odio. La campagna sulla «sicurezza» è l’unico modo con cui lo Stato può mascherare il proprio fallimento. La xenofobia è l’unico modo con cui il neoliberismo può mascherare il proprio tracollo. Per questo lo Stato dà oggi tanto spazio ai gruppi neofascisti, autentici stupratori della verità, della libertà, dell’autodeterminazione, della diversità.
Non ce la faranno!