L’Italietta neofascista


Dopo lo stupro e l’omicidio di Giovanna Reggiani il 30 ottobre 2007, il leader di Forza Nuova Roberto Fiore, già indagato per la strage di Bologna del 1980, difese e teorizzò i pestaggi indiscriminati di cittadini rumeni e le aggressioni ai campi nomadi con queste parole: «Guai a chi tocca le nostre donne! Da oggi in poi i nostri militanti e tutti gli italiani sono moralmente autorizzati a usare metodi che vadano al di là di semplici proteste per difendere i propri compatrioti».

Un anno dopo, nuove «azioni aggressive e violente in danno di cittadini stranieri» sono state compiute «a margine» della manifestazione di Forza Nuova che si è tenuta sabato 24 gennaio 2009 a Guidonia, dove alcuni giorni fa una giovane è stata stuprata. I pestaggi di immigrati sono avvenuti a colpi di mazze da baseball, bastoni, aste di bandiere, manici di scopa, ma anche sedie prese dai bar, al grido di «andatevene via, tornate al vostro paese, vi ammazziamo».

In Italia sono costrette a prostituirsi più di 30.000 ragazze romene, metà sono minorenni. Sono i maschi italici che pagano i delinquenti romeni che le tengono in schiavitù: centinaia di milioni di euro l’anno. Sono i maschi italici che le violentano, le picchiano, a volte le uccidono, nell’indifferenza generale di tv, giornali, partiti e istituzioni. Sono i maschi italici che accrescono il degrado e la barbarie. Quegli stessi maschi che poi magari – «moralmente autorizzati» dal leader di Forza Nuova – brandiscono una spranga o una molotov per difendere «le nostre donne».

D’altro canto, la galanteria dei neofascisti verso le donne svanisce subito quando si tratta di donne che partecipano a mobilitazioni antifasciste. A Prato, dopo la recente manifestazione, una giovanissima compagna è stata aggredita in treno da alcune teste rasate. I baldi camerati, dopo averle detto «eri alla manifestazione antifascista» l’hanno colpita con violenza allo stomaco, tanto che la compagna (di 16 anni) ha vomitato, e sembra che sia stato ferito anche un ragazzo sopraggiunto per difenderla. Vedi gli Anarchici Pistoiesi.

Frattanto al Nord, il sindaco di Verona Flavio Tosi prosegue la propria battaglia per “valorizzare” il lavoro delle lucciole e risolvere il grave problema della disoccupazione femminile. Cooperative, controlli sanitari, flessibilità, partita IVA e ricevuta fiscale: anche le lucciole devono pagare le tasse e contribuire al benessere sociale. In fondo, non è che un’estensione del «lavoro di cura» che, per fascisti e reazionari come Tosi, spetta alle donne «per natura».

«Ci vorrebbero tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane!», dichiara invece allegro il presidente Berlusconi. Come osserva Femminismo al Sud, «il premier a fronte del milione e passa di donne massacrate all’anno in Italia, centinaia uccise, la maggior parte in casa, in famiglia, ha una voglia matta di scherzarci su».

Tra spranghe, tasse e sorrisi, ecco l’Italietta neofascista che fa le sue prove generali. Non ci riusciranno. La razzisteria nazistoide, anche travestita da neofuturismo, fa sempre più pena e disgusto. La gente è stufa anche di questi atroci, lugubri buffoni.

Contro questa Italietta neofascista, invitiamo tutt* a partecipare al dibattito promosso stasera dal c. s. TPO sul tema «Chiudere CasaPound a Bologna e ovunque».

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