da Indymedia ER
RAF ravenna
Oggi, giornata della liberazione di Ravenna dal nazifascismo, in comune hanno inaugurato un busto in onore del comandante Bulow poi in piazza del popolo la commemorazione con la banda. Il PdL e Fiamma tricolore hanno indetto un presidio nella piazza antistante per raccogliere le firme per la rimozione immediata del busto dell’«assassino sanguinario» Bulow e della «banda di aguzzini, detta 28a brigata».
Questi fascisti hanno raccolto 28 firme in 4 ore, la gente li ha respinti e si è unita al nostro presidio di contestazione ai fasci. Non sono mancati momenti di tensione, ma loro come al solito sono stati ben protetti, nonostante le grandi apparecchiature e il volume con cui sparavano falsità storiche… non sono riusciti a sormontare la rabbia popolare e l’antifascismo viscerale dei presenti.
Comunicato stampa
GIÙ LE MANI DALLA RESISTENZA!
GIÙ LE MANI DAL COMANDANTE BULOW!
GIÙ LE MANI DALLA 28 a BRIGATA!
Oggi 4 dicembre 2008, anniversario della Liberazione di Ravenna dal nazi-fascismo, il PdL e Fiamma Tricolore pensavano di poter svolgere indisturbati la loro provocazione revisionista e di attacco alla Resistenza, ma hanno invece trovato sulla loro strada la Rete antifascista di Ravenna.
Un presidio spontaneo con striscione(onore a Bulow, onore alla 28° Brigata, viva la Resistenza. Raf Ravenna) ha raccolto l’adesione popolare di indignazione contro chi sosteneva i fascisti carnefici volendoli far passare come “vittime”, attaccando la Resistenza, i valori che hanno fondato la carta costituzionale e offendendo la memoria, le gesta del glorioso comandante Bulow e della 28° Brigata.
In piazza abbiamo risposto agli attacchi volgari e intrisi di luoghi comuni volti a ribaltare la verità storica, una verità ben viva e presente nei cuori dei tanti cittadini ed ex Partigiani che proprio per questo presidio hanno espresso la loro solidarietà unendosi alla protesta della Rete antifascista.
Di fronte all’utilizzo strumentale dell’elenco nominativo dei morti fascisti nella guerra civile, non c’è stata alcuna commozione, ma anzi la rabbia dei presenti nel sentir come rivendicati quei nomi è esplosa in “olè”, la guerra al popolo italiano voluta dai fascisti ha mietuto moltissime vite ma i morti non sono tutti uguali, c’è chi stava col regime dell’olio di ricino e della galera e chi ha combattuto sacrificandosi per una società di liberi e di uguali. I morti che onoriamo e ricordiamo stavano da una sola parte, quella giusta, del popolo in armi contro il nazi-fascismo.
Il vergognoso attacco alla Resistenza e i continui tentativi di revisionismo storico sono volti a legittimare la marcia verso il moderno fascismo del governo Berlusconi.
Le politiche antimmigrati, gli attacchi squadristi a giovani di sinistra, gli attacchi ai diritti dei lavoratori e delle donne, la criminalizzazione dei giovani, un vero e proprio stato di polizia funzionale agli interessi dei padroni, sono parte di un progetto politico concreto di costruzione di un regime.
Questa politica per affermarsi ha bisogno di liquidare la Resistenza, esperienza storica di ribellione che è l’unica risposta efficace e sempre attuale che oggi si deve riprendere.
Abbiamo ritenuto necessario essere in piazza oggi perché il solo fatto di relegare un busto alla storia e alla memoria per noi è insufficiente e riduttivo.
Ancora una volta s’è visto in piazza un sentimento radicale e di viscerale antifascismo che non ha niente con cui spartire con i signori dei partiti parlamentari che voltano le spalle al dovere di “sporcarsi le mani” opponendosi ai fascisti di oggi, mettendo in essere l’antifascismo di cui si riempiono la bocca solo a fini elettorali svuotandolo del suo significato reale.
Rete Antifascista Ravenna