Bologna, 1 maggio 2007. Il sindaco Cofferati ringrazia il sindacato di estrema destra UGL per aver scelto Bologna per manifestare, mentre in Piazza della Montagnola costoro aprono davanti al palco uno striscione di solidarietà allo stragista nero Luigi Ciavardini: “Strage di Bologna: Ciavardini innocente”.
Intanto, tra il 25 aprile e il primo maggio ben tre lapidi partigiane vengono sfregiate da "ignoti".
STRAGE BOLOGNA/ CASSAZIONE: CIAVARDINI, PROVE SU PARTECIPAZIONE
Ecco perché ricorso difesa è stato dichiarato inammissibile
11-05-2007
Bologna, 11 mag. (APCom)
– La Corte d’appello di Bologna ha fornito valide argomentazioni circa la partecipazione materiale di Luigi Ciavardini alla strage di Bologna e, in ogni caso, circa l’importanza del suo apporto nell’atto terroristico. Ecco perché la Ii sezione penale della Corte di Cassazione, nell’udienza che si è svolta lo scorso 11 aprile, ha confermato la condanna inflitta dalla Corte territoriale emiliana (30 anni di reclusione) per la strage dell’80 (85 morti, 200 feriti), all’ex dei Nar, dichiarando il ricorso della difesa inammissibile, oltreché che per alcune parti infondato. Lo si apprende dalla sentenza n.18244 depositata oggi.
In particolare gli ‘Ermellini’ hanno precisato che “la sentenza in esame svolge una serie di considerazioni a dimostrazione della partecipazione del Ciavardini al delitto anche quella esecutore materiale, unitamente ai due già condannati (Mambro e Fioravanti). A tale fine ed in tale contesto esamina dettagliatamente la questione della complessione del Ciavardini, della necessarietà della sua presenza alla stazione, in relazione alle caratteristiche di innesco e di collocazione del micidiale ordigno, affronta e supera anche sulla scorta della comparazione con episodi pregressi di cui era stato protagonista l’imputato la discussa questione della cicatrice che ne avrebbe deturpato il volto rendendo lui riconoscibile e, perciò, inopportuna la sua presenza. Un complesso di argomentazioni – continua il collegio – esaustive, immuni da vizi di logica, allineate ai princìpi affermati dalla giurisprudenza che, indubbiamente, valgono, quanto meno, a ritenere che la partecipazione dell’imputato alla strage non subiva alcun impedimento e dimostrano chiaramente il percorso logico giuridico seguito dai giudici di merito per giungere ad affermare in positivo la materiale partecipazione del Ciavardini alla fase propriamente esecutiva del delitto”.
In relazione all’importanza del suo apporto causale all’atto terroristico la II Sezione Penale precisa inoltre che “l’ex dei Nar ha fornito un contributo causale alla verificazione dell’impresa criminale perché eliminò, per colui che ne fu il principale artefice un fattore di ostacolo sia nella fase in cui furono apprestati gli ultimi preparativi dell’attentato terroristico, sia in quella strettamente esecutiva, attentato che non tollerava ostacoli di sorta per la sua importanza strategica e per la complessità della sua predisposizione organizzativa”. Non basta. “Ebbe inoltre la funzione di agevolare la libertà di movimento e, comunque, la copertura con una identità fittizia del capo della banda, nella gestione strategica del post-attentato, sin dalla prima fase e rafforzò anche in questa prospettiva il proposito criminale del Fioravanti, per il quale la strage alla Stazione di Bologna, non costituiva un fatto di sangue a sé stante, ma un evento dalle conseguenze straordinarie, che nel panorama della destra eversiva avrebbe comportato importanti aspetti sul piano della diffusione della lotta armata”.
http://notizie.alice.it/notizie/search/index.html?filter=foglia&nsid=12624726&mod=foglia
Sergio è lo sfregio più grande!!!
“Carlino” 12/5/07:
Bologna, 11 maggio 2007 – La Corte d’appello di Bologna ha fornito valide argomentazioni circa la partecipazione materiale di Luigi Ciavardini alla strage di Bologna e, in ogni caso, circa l’importanza del suo apporto nell’atto terroristico. Ecco perché la II sezione penale della Corte di Cassazione, nell’udienza che si è svolta lo scorso 11 aprile, ha confermato la condanna inflitta dalla Corte territoriale emiliana (30 anni di reclusione) per la strage dell’80 (85 morti, 200 feriti), all’ex dei Nar, dichiarando il ricorso della difesa inammissibile, oltreché che per alcune parti infondato. Lo si apprende dalla sentenza n.18244 depositata oggi.