Concerto della lista comunista, rischio aggressioni fasciste
Intanto Forlani (PD) denuncia: «Neofascisti nella lista di Cazzola».
(da zic.it)
Rifondazione e i Comunisti Italiani chiamano Zulu, Cisko e la Banda Bassotti in Piazza Maggiore. Ma due ore prima, a pochi metri, è previsto un comizio dei neonazisti di Forza Nuova. In passato i casi di violenza fascista nei confronti di chi va o torna da simili concerti non sono stati pochi. Su Indymedia appare l’appello anonimo «ad una diffusa presenza antifascista». Il 5 giugno sarà invece CasaPound a scendere in piazza.
25 maggio 2009
Mentre fervono i preparativi per il Festival Sociale delle Culture Antifasciste, al via venerdì prossimo, inizia la penultima settimana di campagna elettorale, e si annuncia tesa.
Giovedì pomeriggio alle diciotto e trenta Forza Nuova porta in piazza Galvani il suo vicesegretario nazionale Gianni Correggiari con il candidato sindaco Don Giulio Maria Tam. Poco dopo, alle 21, in Piazza Maggiore, a pochi metri di distanza, la lista unitaria di Prc e Pdci organizza un concerto con Zulu (ex 99 Posse), Cisko (ex MCR) e la Banda Bassotti. La coincidenza non è sfuggita ad anonimi antifascisti che pubblicano a mezzogiorno di domenica su Indymedia: «per tutti i precedenti degli ultimi anni, a Roma, a Bologna e altrove, ci pare tutt’altro che improbabile che dei neofascisti restino nei paraggi dopo il comizio e possano aggredire ragazze e ragazzi che vanno o tornano dal concerto, individuandoli anche solo per il look.Crediamo sia necessario che in centro di Bologna, nelle strade limitrofe a Piazza Maggiore, ci sia giovedì sera una diffusa presenza antifascista, per ridurre al minimo il rischio di aggressioni». Tra i precedenti a cui si fa cenno, possiamo ricordate l’agguato fascista al concerto della Banda Bassotti al Tpo, il 17 marzo 2005, e la gravissima aggressione di Villa Ada del 29 giugno 2007.
Abbiamo sentito a questo proposito Agostino Giordano di Rifondazione Comunista: «Forza Nuova non potrebbe presentarsi alle elezioni. Ma in Italia oramai la costituzione antifascista è calpestata giorno dopo giorno. Ci ritroveremo di nuovo con fascisti in piazza a Bologna che manifestano i loro deliri xenofobi. Ciò è intollerabile. La forze democratiche devono unitariamente respingere questa provocazione».
Si ragione già, intanto, sulle mobilitazioni antifasciste per il 5 giugno, quando cadrà il primo compleanno di CasaPound Bologna. Il responsabile provinciale Alex Vigliani e il candidato sindaco Massimiliano Mazzanti progettavano di festeggiarlo al loro Kulturbahn, di cui però hanno perso la cogestione a seguito del danneggiamento di una vetrina del locale. In quell’occasione dichiararono ai giornalisti che la festa si sarebbe tenuta in piazza. Ancora nessuna traccia, al momento, di una convocazione ufficiale.
Intanto il clima politico potrebbe ulteriormente surrisacaldarsi a seguito della risposta del Presidente del Quartiere Santo Stefano Andrea Forlani (PD) alla lettera aperta inviatagli dall’Assemblea Antifascista Permanente a proposito di un’iniziativa svolta da CasaPound in una sala pubblica sabato scorso. Forlani, en passant, scrive: «preso atto che un dirigente dell’Associazione Edera è candidato nel Quartiere Santo Stefano nella lista di Alfredo Cazzola, sarebbe interessante sapere se il candidato sindaco e i partiti che lo appoggiano conoscono tale associazione e ne condividano i principi e le finalità […] Io la conosco e non li condivido: se questo non mi può portare a negare una sala, non mi può però impedire di esprimere la mia preoccupazione di avere come potenziale classe dirigente ed amministrativa di questa città gente che tali principi inserisce, ancorchè implicitamente, nel proprio programma.» L’Associazione Edera è il forbito think tank trasversale dell’estrema destra bolognese, che propaganda in frequenti dibattiti una versione mimetica e appena aggiornato dell’armamentario xenofobo, ultranazionalista e antisemita del nazifascismo storico.
A dispetto del solleone di maggio, a Bologna, il clima è decisamente troppo nero.