Scempiaggini al Sole (24ore)


Nel degrado generale della società, in Italia desta viva preoccupazione anche il ceto degli intellettuali, spesso silente e talora in grave stato confusionale. Nessuno rimpiange l’epoca degli “intellettuali organici”, sempre pronti a ideologizzare qualsiasi fiorellino di campo o effimera pagliuzza. Ma oggi ci troviamo dinanzi a intellettuali bizantini che, aggrappati alla parola taumaturgica “complessità”, spaccano il capello in quarantaquattro pur di dimenticarsi in quale mondo vivono. Come quel pio e dotto teologo che, mentre gli
ottomani prendevano d’assalto Costantinopoli, continuò a spiegare ai suoi studenti le 999 gerarchie angeliche finché – prima che potesse finire – un soldato irruppe nell’aula e gli mozzò la testa.

Ora, nel supplemento culturale del “Sole24ore” di domenica 22 marzo, Emilio Gentile ci spiega che il fascismo del 1919 non c’entra nulla con quello del 1921. Secondo l’esimio professor Gentile, parlare di fascismo così alla grossa non va, ma bisogna specificare l’annata e il mese. Anzi, tutto è molto molto più complesso. Perché dinanzi al fascismo non può valere alcuna spiegazione storico-politica, economica, sociologica, antropologica o psicanalitica. Basta ideologie! Basta semplificazioni! Il Fascismo l’ha fatto tutto Mussolini con il suo indomito spirito italico e i suoi umori mutevoli di uomo. Per un momento il mondo avrebbe potuto essere in salvo. Sarebbe bastato un nonnulla. Citiamo, tra virgolette, le conclusioni dell’augusto professore:

«Nel dicembre 1919, il fascismo sorto nel marzo precedente era già morto. Anche il suo fondatore fu considerato politicamente defunto. Disfatto dalla disfatta elettorale, Mussolini pensò di abbandonare la politica, emigrare e guadagnarsi la vita suonando il violino e scrivendo drammi. Se l’avesse fatto, la storia dell’Italia, dell’Europa, e probabilmente del mondo, avrebbe seguito un altro corso. Adolfo Hitler non avrebbe avuto un modello politico al quale ispirarsi, e forse avrebbe abbandonato la politica per tornare all’arte. Nella storia del Novecento, il fascismo sarebbe rimasto confinato nella cronaca italiana del 1919».

Già Blaise Pascal aveva detto «Il naso di Cleopatra: se fosse stato più corto, la storia del mondo sarebbe cambiata» [«Le nez de Cléopâtre: s’il eût été plus court, toute la face du monde aurait changé»]. Ma Pascal, come spiegava Pirandello un secolo fa nel saggio L’Umorismo, era un fine filosofo umorista. Il professor Emilio Gentile, invece, è un buffone sciocco e grossolano che imbastisce amenità sulle ossa di milioni di vittime del nazifascismo.

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One Response to Scempiaggini al Sole (24ore)

  1. camillozzo says:

    ho appena finito la prima media. ed approfitto per ripassare la lezione di storia. si può trovare un origine per i fasciti intorno al tredici , la loro ideologia è quella de l’impero , della colonizzazione , della guerra come arma di conquista e di ricchezza , nel 14 prendono una vera e propria connotazione politico sociale , sono i fasci interventisti che mobilitano le piazze per l’entrata in guerra , ancora bene non si sa con chi , l’importante è portare a casa il bottino.
    il paese entra in guerra , il risultato sarà la rotta di caporetto , mezzo milioni di morti , fame e peste , ritorno ad uno stato bestiale , senza contare i miliardi di debiti contratti con gli inglesi e gli americani , a villa giusti si otteranno trieste e trento , che rimaranno a parlare chi austriaco e chi slavo , un rendimento propagandistico. è il servizio P (di propaganda) che nasce in quegli anni e diventa a parer dei comandanti lo strumento vincente per comandare le masse. in quegli anni proprio nel triveneto nascerà il grande accordo con i cattolici , saranno i preti che sosteranno moralmente i soldati che andranno in prima linea a farsi massacrare in una guerra di logoramento , e saranno loro dopo la rotta ad avere il reale controllo del tessuto sociale.

    in questo scenario vorrei ricordare il cattolico alcide degasperi che trentino , rimase a patteggiare al fianco degli austriaci , al contrario di cesare battisti patriota trentino fucilato in vallarsa.
    dopo la guerra , la reale disfatta il servizio P addosserà ai liberisti di sinistra ed ai socialisti la colpa, perchè non volevano la guerra , e conseguentemente non ci avevano creduto abbastanza , le stesse accuse che Cadorna faceva all’esercito , etichettandolo come incapace e quindi poco patriottico e poco degno di appartenere a questa patria.

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