contro il nuovo squadrismo

PIEGARSI VUOL DIRE MENTIRE

Negli ultimi tempi si fanno sempre più frequenti e preoccupanti le notizie di aggressioni da parte di neo-fascisti ai danni di compagni, migranti e di “diversi” in genere. Rimini e Lucca sono solo gli ultimi episodi di una lunga serie di violenze di stampo squadristico che da alcuni anni a questa parte vanno verificandosi: basti pensare che nell’ultimo anno sono state registrati (valutazione quindi in difetto) oltre 1300 attacchi nei confronti di minoranze e gruppi “politici”.

Inoltre è nota la tendenza italica delle forze armate e di polizia a stringere rapporti con questa gente, dato risaputo e che non fa che accrescere la preoccupazione nei confronti di chi può disporre della complicità dello stato.

A fianco delle violenze fisiche, i partiti e le organizzazioni di estrema destra si stanno impegnando da tempo in campagne di marcato stampo populista (vedi lotta per l’assegnazione delle case popolari agli italiani, campagna contro lo scippo del TFR…).

Sottovalutare l’entità di queste sarebbe un grosso errore, ed è sufficiente fare una visita al sito di FN per rendersi conto del rapido sviluppo che questi figuri stanno ottenendo: sempre nuove sezioni nascono sul territorio e si moltiplica la frequenza di iniziative pubbliche di carattere provocatorio.

Per questo si va profilando un nuovo scenario in cui il solo fatto di essere riconosciuti come facenti parte o simpatizzanti di movimenti sociali libertari può diventare motivo di pericolo per la propria incolumità fisica, nel tentativo di reprimere con l’intimidazione le nostre lotte.

Come già è stato detto e ripetuto da tanti la nostra tensione principale deve essere senz’altro volta alla diffusione delle nostre idee e quindi all’impegno in quelle lotte e per quelle istanze sociali che da sempre portiamo avanti con convinzione, con modalità orizzontali e antiautoritarie che si vanno a contrapporre proprio alla logica del gregarismo e dell’obbedienza cieca e incondizionata, punti cardine su cui i fascisti poggiano il loro agire.

Resta però il fatto che la difesa della nostra incolumità e delle nostre lotte è sempre stata e sarà sempre una responsabilità di ognuno di noi (com’è ovvio visto che non ci aspettiamo una mano dagli sbirri ma anzi…).

Per ottenere questo sarà necessario un continuo e costante monitoraggio delle attività dei fascisti e la capacità di dare una risposta immediata e decisa ai loro attacchi: gruppi di affinità e di difesa territoriale, osservatori antifascisti, assemblee di scambio di informazione e opinione sono tutti strumenti di cui possiamo e dobbiamo dotarci per evitare di essere travolti senza la possibilità di reagire.

Organizzarsi in questo senso è fondamentale perché le nostre lotte non corrano il rischio di essere stroncate da chi usa la violenza squadrista per arrivare dove lo stato non può.

ASSEMBLEA ANTIFASCISTA PERMANENTE − BOLOGNA 

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