Giovedì 26 marzo, presso l’Hotel Europa di via Boldrini 11, si terrà la presentazione della lista elettorale dei “fascisti del terzo millennio” di CasaPound Bologna.
Nonostante CasaPound si richiami al Futurismo, i candidati proposti sono due riciclati presentati con chiaro intento provocatorio e offensivo.
Alla provincia si propone Pietro Paolo Lentini, tetro politicante di lungo corso, già candidato al Senato nel 2008 con “La Destra – Santanché presidente”, già consigliere provinciale della Casa delle libertà, un tempo fiero neofascista dell’MSI (stando alla Fondazione “Luigi Cipriani”, che lo menziona nella cronologia relativa alla Strage di Piazza Fontana):
«5 settembre 1969. A Rieti, presso l’albergo “Cavallino bianco” di Monte Terminillo, si svolge un “Corso di aggiornamento del Msi per dirigenti giovanili” al quale partecipano 127 militanti fra i quali: Vincenzo Centorame, di Teramo; Graziano Gubbini e Luciano Lanfranco, di Perugia; Romolo Magnani, Pietro Paolo Lentini, Bruno Spotti, emiliani; Piergiorgio Marini, di Ascoli Piceno; Ugo Martinat, di Torino; Alessandro Floreani, Pietro Tondato, Giancarlo Patrese, Delfo Zorzi, Pier Giorgio Gradari, Piero Longo, Massimiliano Fachini, veneti».
Anche senza tracciare le biografie delle frequentazioni giovanili di Pietro Paolo Lentini, tra questi nomi vi è il fior fiore del terrorismo neofascista: da Delfo Zorzi (imputato per le stragi di Piazza Fontana e Piazza della Loggia) a Massimiliano Fachini (imputato per numerosi attentati esplosivi e per la strage di Bologna del 2 agosto 1980)…
Non fa meraviglia che CasaPound abbia pensato a un tetro figuro del neofascismo storico. Già nell’anniversario della Strage di Piazza Fontana, a Bologna CasaPound ha cercato di presentare un libro-intervista al terrorista nero Concutelli, uno dei fondatori di Ordine Nuovo, l’organizzazione che eseguì la suddetta strage. Una rivendicazione allusiva, una provocazione esplicita.
Candidato sindaco di CasaPound è invece l’ambiguo Massimiliano Mazzanti: proprio il Mazzanti noto alle cronache cittadine dell’era Guazzaloca – in qualità di consigliere comunale di AN – per i continui insulti isterici alla Resistenza, per la sua solidarietà sempre inossidabile verso Forza Nuova, per il tentativo di cancellare la parola “fascista” dalla lapide della strage del 2 agosto, per il suo sodalizio con Giovanni Preziosa, di cui “Umanità Nova” ebbe a scrivere nel 1999, senza tema di smentite o di querele, «Giovanni Preziosa, ex picchiatore di compagni e manifestanti, ex amico di Roberto Savi [il capo della Uno Bianca]».
Di recente, persino il sindaco di Casalecchio di Reno si è rifiutato di ospitare la presentazione del libro di Massimiliano Mazzanti sulla Uno Bianca…
A fronte di queste puerili provocazioni, non solo occorre ribadire la tradizione antifascista e resistente di una città come Bologna, ma importa ricordare che – proprio per la sua vocazione antifascista – Bologna è stata storicamente uno degli obiettivi privilegiati dello stragismo e della violenza neofascista.
Che la presentazione della lista elettorale di CasaPound si svolga nelle immediate adiacenze della Piazza della Stazione, luogo della Strage del 2 agosto 1980, risulta un’ulteriore, stolida provocazione.
L’Hotel Europa, ospitando siffatti personaggi, si prende una responsabilità politica di fronte alla città. E non è la prima volta: già in passato l’Hotel Europa ha accolto riunioni di organizzazioni e partiti di estrema destra. Nel marzo 2006, quando “Alternativa sociale” (Roberto Fiore, Alessandra Mussolini, Adriano Tilgher) si vide respinta la richiesta di manifestare a Bologna in piazza Carducci, fu prontamente ospitata dall’Hotel Europa. In quell’occasione proprio dall’Hotel Europa partì un minicorteo di sette neofascisti che, tra urla e slogan ingiuriosi, cercò di dirigersi nella Piazza della Stazione con uno striscione.
Ha ottenuto la semilibertà Luigi Ciavardini, l’ex terrorista appartenente ai Nar, i Nuclei armati rivoluzionari di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, condannato perla strage di Bologna in via definitiva l’11 aprile del 2007. A concedere la semilibertà a Ciavardini è stato il Tribunale di Sorveglianza di Roma L’ex terrorista, che sta scontando la pena a Rebibbia, potrà lasciare il carcere al mattino per recarsi al lavoro ma dovrà rientrare in cella la sera. La sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Ciavardini era arrivata quando l’ex Nar, sempre proclamatosi innocente per l’eccidio del 2 agosto 1980, si trovava già in carcere con l’accusa di aver messo a segno una rapina a una filiale capitolina dell’Unicredit banca, accusa per cui è stato poi assolto in appello. «Vergogna». Così l’associazione familiari vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti e 200 feriti), dopo aver appreso «che è stata concessa la semilibertà al terrorista fascista Luigi Ciavardini che assieme a Francesca Mambro e Valerio Fioravanti ha eseguito la strage».Ciavardini – ricorda il presidente, Paolo Bolognesi – era stato condannato, in via definitiva per quell’eccidio l’11 aprile del 2007: «Con grande amarezza i familiari delle vittime constatano come l’omertà abbia pagato, come del resto per gli altri due suoi complici che hanno ottenuto entrambi la
liberazione condizionale con interpretazioni a dir poco ardite.
Un altro efferato criminale, favorito e rimesso in libertà. È difficile poter sottovalutare la posizione di privilegio di cui simili personaggi hanno goduto e continuano a godere. In questo Paese tutto proteso a pontificare di sicurezza e certezza della pena, accadono avvenimenti di questo tipo che metodicamente distruggono la coscienza sociale del senso di giustizia e conducono così le giovani generazioni a non valutare appieno la gravità di certi delitti. Ora, per lo Stato italiano, giustizia e fatta!…
http://www.unita.it/…ciavardini_ombre_su_bologna
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Intanto nel forum di Casapound dopo promosso una SOTTOSCRIZIONE MILITANTE per finanziare il CAMERATA PIERLUIGI hanno esultato e festeggiano la scarcerazione del loro macellaio di fiducia come un passo avanti verso l’insabbiamento finale della pista nera.
Grazie per la segnalazione.
Per ulteriori indicazioni conviene inviare una mail a aap-bologna at riseup punto net
Basta aver presente la localizzazione dell’Hotel Europa per capire che le possibilità di una provocazione alla vicinissima Stazione centrale sono alte.
Da Berselli (MSI poi An e poi si vedrà) che dichiarava di voler abbattere a picconate la lapide che ricorda la STRAGE FASCISTA DEL 2 agosto, fino ai cuori neri e le varie teste di CaPa, il ritornello innocentista per quella strage è stato il perno dell’auto-assoluzione del terrorismo nero, premiata dalle connivenze di Stato.
Sarebbe proprio il caso di vedere se c’è voglia, modo e tempo per organizzare un presidio pacifico e autodifeso nel piazzale della Stazione, per impedire possibili provocazioni nere.