Anche quest’anno la Comunità etiopica celebra il ricordo della strage compiuta dai fascisti italiani il 19 febbraio 1937 come rappresaglia per l’attentato condotto da patrioti etiopi contro il viceré fascista Rodolfo Graziani e alcuni gerarchi del suo seguito. Nei tre giorni successivi all’attentato furono massacrati non meno di 30.000 cittadini inermi nella sola capitale Addis Abeba. L’aggressione coloniale fascista è costata alla popolazione etiope 760.300 vittime. Un vero genocidio perpetrato anche con l’uso di armi chimiche contro i civili.
«Durante l’occupazione del nostro Paese», ha scritto la Comunità etiopica di Roma, «i fascisti commisero crimini spietati, infliggendo alla nostra gente ogni sorta di supplizio, compreso l’uso sistematico di gas tossici e venefici. Nonostante ciò, nel giorno della nostra liberazione e della nostra gioia non abbiamo macchiato il buon nome e l’onore del nostro Paese con atti di crudeltà e di vendetta, come invece fece fino all’ultimo istante il nostro nemico, ma dopo averlo disarmato lo abbiamo lasciato andare per la via dalla quale era venuto, trattandolo con clemenza.
La nostra lotta di resistenza per la libertà, iniziata dal giorno dell’aggressione il 3 ottobre 1935, condotta in perfetta solitudine per i primi 4 anni ed insieme alle forze Alleate fino al termine del conflitto mondiale, fu continua e intensa sebbene poco conosciuta all’estero. Procurammo all’aggressore ingenti perdite ed uno sforzo economico e militare insostenibile per l’Italia, in modo tale da renderla la potenza più debole e vulnerabile tra le forze dell’Asse, la prima ad essere sconfitta.
Sulla base di tale convincimento, riteniamo che il sacrificio e la lotta dell’Etiopia siano valsi e abbiano contribuito anche alla liberazione di tutti i popoli che subirono l’aggressione e l’oppressione del nazi-fascismo. Essenzialmente per tali ragioni vi invitiamo a condividere con noi questa ricorrenza, rendendo omaggio e onorando solennemente i nostri martiri, ma anche gioendo perché, grazie al loro sacrificio, il male fu sconfitto e la giustizia prevalse».
Invitiamo tutti gli antifascisti a stampare e affiggere nei posti di studio e di lavoro questo messaggio come ricordo dei terribili crimini coloniali del Fascismo.
Rastafari regna nei secoli.
Egli ci libera
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