Il sadismo vendicativo del potere


Ecco gli illuminati consigli del presidente Cossiga al ministro Maroni in una recente intervista:

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno […]. Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì».

Francesco Cossiga, come ministro dell’Interno negli anni 1976-78, comandò una guerra spietata alle mobilitazioni studentesche e il suo nome resta legato agli eventi più oscuri e tragici della prima Repubblica, tutt’ora coperti da un impenetrabile muro di silenzi e di omertà: l’organizzazione segreta Gladio (di cui non è mai stato chiarito il rapporto con la strategia della tensione e le bombe fasciste), la loggia massonica P2, gli omicidi di studenti come Giorgiana Masi e Francesco Lorusso per mano della polizia.

Inoltre, da alcuni anni a questa parte – e con crescente, ossessiva insistenza – il presidente Cossiga si affanna a sostenere che la strage neofascista del 2 agosto sarebbe da attribuirsi a una fantomatica “pista palestinese”. Cossiga, che nel 1980 era Presidente del Consiglio dei Ministri e dunque in stretti rapporti con i Servizi segreti, sembra proseguire in questo modo quell’opera di depistaggi e bugie che ha segnato l’attività di tali Servizi.

Comunque, in questa sua intervista c’è tutto il sadismo vendicativo del potere. Il sadismo poliziesco che abbiamo subìto per le strade di Genova nel 2001. Il sadismo cileno di Bolzaneto. La “macelleria messicana” della Diaz. Le continue violenze razziste degli apparati statali. È un mondo vecchio e fascista che sogna di vendicarsi su chi è giovane e intende cambiare le cose: «picchiare a sangue […] le maestre ragazzine», ecco i pensieri di uno statista decrepito.

Intanto, a più di due anni di distanza dai fatti dell’11marzo, il 13 Novembre 2008 avrà inizio a Milano il processo di cassazione per i 15 compagni condannati a 4 anni di carcere per aver partecipato al corteo che tentò di impedire la sfilata di Fiamma tricolore. Ancora una vendetta contro chi contesta la violenza fascista.

Le vostre menzogne non ci ingannano. Le vostre violenze non si spezzeranno. Noi lo sappiamo: chi devasta e chi saccheggia è lo Stato.

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